Tascius Cecilius Cyprianus

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Tascius Cecilius Cyprianus

Tascius Cecilius Cyprianus, nato forse a Carthago nel c.200, dopo una educazione religiosa si convertì al cristianesimo e divenne vescovo di Carthago alla vigilia della persecuzione di Decius (250), fu decapitato nel 258 durante la persecuzione di Valerianus. Si occupò di apologetica ("A Donatus" Ad Donatum; "A Demetrianus" Ad Demetrianum) e di problemi organizzativi. Nel Decaduti (De lapsis) esprime una certa fermezza verso coloro che hanno abiurato (i "lapsi") durante le persecuzioni e che vogliono essere riammessi tra i cristiani. Nell'Unità della chiesa cattolica (De catholicae ecclesiae unitate) indica nella chiesa, fondata sulla collegialità dei vescovi, l'unico strumento di salvezza per l'uomo. Scrisse in stile raffinato un copioso numero di lettere, e una raccolta di passi biblici ordinati per argomento (tre libri di "Testimonianze a Quirinus", Testimoniorum ad Quirinum libri tres). La sua influenza sul cattolicesimo occidentale fu enorme: applicò alla chiesa di Roma la mentalità giuridica propria della sua formazione e del suo ceto (probabilmente la classe senatoria). Una sua Vita scritta da Pontius inaugura la biografia latina cristiana.
Contesto storico



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