Jean Renoir

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Jean Renoir

Jean Renoir (figlio secondogenito del pittore impressionista Pierre-Auguste Renoir, nato a Paris il 15 settembre 1894, morì a Los Angeles nel 1979), fu prima scenarista ("Catherine"). Ha realizzato il suo primo film insieme a P. Champagne ("La fille de l'eau" 1924), cui seguì il brioso Nanà (1926). Tratto da Zola, in "Nanà" Renoir mostra di aver raggiunto una notevole padronanza dei mezzi espressivi. La vicenda è quella di una prostituta d'alto bordo (interpretata da un'ottima, violenta e patetica, Catherine Hessling: la Hessling era stata modella del padre, e sarà moglie di Jean Renoir), che diventa affresco ironico, impietoso, affascinante della Paris ototcentesca, di una società in decadenza, travolta dai suoi vizi. In "Nanà" sono già tutte le tematiche del futuro Renoir: "l'amore per lo spettacolo, la donna che si inganna nelle sue aspirazioni, l'attrice che cerca sè stessa, l'innamorato che muore a causa della sua sincerità, il politico sperduto, l'uomo creatore di spettacoli" (*F. Truffaut). Immagini perfette, di alto rigore stilistico, in cui si affacciano reminiscenze della pittura paterna.
Una conferma della sua abilità come regista è l'adattamento della fiaba di Andersen, La piccola fiammiferaia (La petite marchande d'allumettes, 1928), interpretata anche qui da Catherine Hessling.

Il suo primo grande successo lo ebbe con La cagna (La chienne, 1931), film verista e crudele, adattamento da un romanzo di Georges de La Fouchardière. Renoir qui abbandona le influenza pittoriche e le raffinatezze letterarie, guarda alla realtà. E' la storia di un cassiere, pittore dilettante, che si innamora di una prostituta e per amore di lei ruba, uccide impunito e finisce tra i clochard. Sono temi che ritorneranno in Renoir, sviluppati più ampiamenti e con una critica sociale più approfondita. Nuovo modo di narrare, diversa messa in scena, si integrano con un interessante uso del suono. Nella parte di protagonista Michel Simon.

Boudu salvato dalle acque (Boudu sauvé des eaux, 1932), su testo teatrale di René Fauchois, con Michel Simon (che aveva interpretato il ruolo di Boudu a teatro; Simon è anche produttore del film). Renoir continua la sua indagine realistica sulla città, esprime la sua fiducia nella natura, simpatizza verso un certo anarchismo. Protagonista è un clochard irriverente e pigro che sconvolge la vita di una famiglia borghese prima di riacquistare la libertà. Le acque da cui Boudu è salvato all'inizio del film ricompaiono nel finale. accolgono il clochard che rifiuta la sistemazione borghese e riprende la sua vita senza regole.

Ha poi girato Toni (1934), ambientato nel sud della Francia tra emigrati italiani e spagnoli. Il film prende spunto da un fatto di cronaca e si serve di attori non professionisti. Toni incarna il personaggio tipico del realismo francese degli anni '30, l'innocente perseguitato dal destino e destinato a una fine tragica. L'unica sua colpa è quella di amare la donna sbagliata, Josépha, una emigrata spagnola dal fascino sensuale, che gli preferisce Albert. Toni sposa Marie che l'ha aiutato sin dai primi giorni mdel suo arrivo in Francia ma non è felice. Josépha uccide il marito, Toni è sorpreso dalla polizia mentre cerca di nascondere il cadavere di Albert. Per proteggere José pha si accusa del delitto. Fugge ma è ferito a morte dai gendarmi. Nel frattempo Josépha si era costituita.
Renoir immerge la vicenda nei paesaggi assolati della campagna marsigliese - alcune scene furono girate negli studi marsigliesi di proprietà di Marcel Pagnol -, descrive la dura vita di questi contadini.

Seguirono: Il delitto del signor Lange (Le crime de M. Lange, 1935), I bassifondi (Les bas-fonds, 1936), "Une partie de champagne" (1936) in cui Luchino Visconti gli farà da aiuto-regista, La grande illusione (La grand illusion, 1937) racconto della drammatica evasione di quattro soldati francesi da un campo tedesco durante la prima guerra mondiale; L'angelo del male (1938), in cui un macchinista ferroviere figlio di alcolizzati si trasforma da ottimo giovane in furia sanguinaria: la vicenda si svolge nel mondo delle ferrovie e il continuo andare e venire dei treni, simbolo di attività e speranza, contraddice la tragedia del protagonista; "La regola del gioco" (La règle du jeu, 1939); film non finito ma singolarissimo è Una gita in campagna (La partie de campagne, 1939), esempio di novella cinematografica, ambientato alla fine del secolo scorso. Emigrato negli Stati Uniti ha girato films di scarso interesse. Tra i films girati da Jean Renoir in USA ricordiamo: "This land is mine" 1943, "The woman on the beach" 1947, "The river" 1951, "French can- can" 1955. L'unico che sembra salvarsi è L'uomo del sud (The southerner, 1945) che narra la dura esperienza di un contadino innamorato della terra che deve superare mille difficoltà per poter dare pane sicuro alla sua famiglia.

Renoir ha una profonda serietà morale, è un pessimista che desidera che il mondo migliori; non evade nell'ironia come Clair o nel sogno come Carné, resta con i piedi ben radicati a terra.

Filmografia: Jean Renoir

Catherine (sceneggiatura)
La fille de l'eau (1924), con P. Champagne
Nanà (1926)
La chienne (1931)
Toni (1934)
Le crime de M. Lange (1935)
Les bas-fonds (1936, Verso la vita)
La grand illusion (1937)
- L'angelo del male (1938)
La règle du jeu (1939)
La partie de campagne (1939)
This land is mine (1943)
The southerner (1945)
The woman on the beach (1947)
The river (1951)
French can-can (1955)

Contesto

Cinema francese tra le due guerre


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