Odissea

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Odissea

La vicenda di Odisseo è un poema in esametri, diviso in 24 parti (canti). Argomento: il ritorno di Odisseo a Itaca, isola di cui è re, dopo la distruzione di Troia. Nei primi dodici canti l'errare di Odisseo, gli ultimi dodici le vicende di Odisseo a Itaca. I canti I-IV ("Telemachia") sono dedicati al ventenne figlio di Odisseo, Telemaco, che tenta di prendere il governo della sua casa invasa dai Proci, nobili itacensi pretendenti di sua madre Penelope. Telemaco compie un viaggio alla ricerca del padre. L'azione del poema dura tra 34 e 40 giorni, corrispondenti al periodo finale dell'errare di Odisseo (abbandono dell'isola di Calipso, ripresa del possesso della casa; ma in tutto Odisseo sta lontano da casa nove anni dalla caduta di Troia).
(Canto I): tutti gli achei sono tornati a casa dopo la distruzione di Troia, tranne Odisseo trattenuto nell'isola di Ogigia dalla ninfa Calipso che lo vorrebbe suo sposo. Gli dei discutono sulla sua sorte. E' mandato Ermes da Calipso perché lasci libero Odisseo. Pallade assume le sembianze di Mente re dei Tafi, va a Itaca. Telemaco la accoglie cortesemente. Il falso Mente predice il prossimo ritorno del padre, lo consiglia di andare a Pilo e a Sparta per chiedere notizie. Telemaco, consapevole di aver parlato con un dio, tratta con fermezza la madre e i Proci.
(Canto II): Telemaco chiede aiuto all'assemblea per scacciare i Proci. Antinoo capo dei Proci ricorda che Penelope aveva promesso di scegliersi un nuovo marito tra di loro quando avesse terminato di tessere un manto per il suocero Laerte: aveva ritardato la scelta disfacendo di notte ciò che tesseva di giorno. E' rifiutata a Telemaco la nave necessaria per recarsi a Pilo. Pallade, sotto le spoglie del vecchio Mentore gli procura una nave e lo accompagna.
(Canto III): a Pilo il re Nestore narra a Telemaco alcune vicende del ritorno degli achei, tra cui l'uccisione di Agamennon. Consiglia di andare da Menelao a Sparta, l'ultimo a aver saputo _qualcosa di Odisseo. Gli dà carro e cavalli. Pallade si dilegua. Nestore offre un sacrificio alla dea.
(Canto IV): Telemaco con Pisistrato, figlio di Nestore, è a Sparta. Agli ospiti sconosciuti narra come si sia guadagnate le ricchezze. Elena sopraggiunge e riconosce Telemaco. Menelao rievoca alcune imprese di Odisseo e narra di aver saputo dal dio marino Proteo che Odisseo sarebbe stato prigioniero di Calipso. A Itaca i Proci preparano un agguato a Telemaco, nel braccio di mare tra Itaca e Same.
(Canto V): A Ogigia Ermes porta il messaggio a Calipso. Odisseo si costruisce una zattera con cui giunge in vista della terra dei Feaci. Una tempesta scatenata da Posidone che odia Odisseo, lo getta in mare. Nuota per due giorni, approda esausto nell'isola e si addormenta.
(Canto VI): appare a Nausicaa figlia di Alcinoo re dei Feaci, Pallade che le dice di andare al fiume a lavare le vesti nuziali. All'alba Nausicaa va al fiume con le compagne, lava i panni, fa il bagno, gioca a palla. Il rumore sveglia Odisseo che si mostra alle fanciulle nelle sue condizioni di naufrago. Superato lo spavento, Nausicaa lo invita alla reggia.
(Canto VII): Odisseo segue Nausicaa nascosto da Pallade in una nube. Giunto nel palazzo, si rende visibile e si getta ai piedi della regina Arete. Lo straniero è accolto benevolmente. Cala la sera, Odisseo rimane solo con Alcinoo e Arete, racconta alcune delle sue peripezie senza dire il proprio nome.
(Canto VIII): il giorno dopo i Feaci danno una nave allo straniero. Durante il banchetto l'aedo Demodoco canta le gesta degli achei sotto le mura di Troia. Odisseo piange in segreto. Vince nel lancio del disco durante i giochi che seguono al banchetto. Demodoco canta, nel secondo banchetto che conclude la giornata, di Troia e dell'inganno del cavallo. Odisseo piange, Alcinoo se ne accorge e gli chiede chi sia.
(Canto IX): Odisseo svela il suo nome, narra le sue avventure. Partito da Troia, superate le terre dei Ciconi e dei Lotofagi, aveva voluto esplorare la terra dei Ciclopi, giganti pastori con un occhio solo. Colti dal ciclope Polifemo nella sua grotta, li aveva imprigionati divorando ogni tanto uno di loro. Odisseo aveva ubriacato Polifemo, lo aveva accecato con un palo aguzzo; erano fuggiti dalla grotta mescolati al gregge di Polifemo. Polifemo aveva invocato la vendetta di Posidone, suo padre.
(Canto X): dopo altre avventure erano arrivati nell'isola della maga Circe. Una parte dei suoi uomini era stata trasformata in un branco di porci. Odisseo con l'aiuto di una'erba prodigiosa aveva costretto Circe a ritrasformarli in uomini. La maga s'era innamorata di Odisseo. Dopo un anno di permanenza, Circe consiglia Odisseo a interrogare l'indovino Tiresia negli Inferi.
(Canto XI): dopo i sacrifici, Odisseo scende negli Inferi, il cui ingresso è vicino all'isola di Circe. Tiresia gli svela che Posidone gli è contrario a causa di Polifemo. Vede l'ombra di sua madre Anticlea, gli eroi morti sotto le mura di Troia, e mitici personaggi come Minosse, Tantalo, Sisifo.
(Canto XII): tornato da Circe, lei gli svela come evitare i pericoli del mare. Così Odisseo scampa alle Sirene otturando le orecchie ai compagni con la cera e legandosi all'albero della nave; sfugge al mostro Scilla che divora i naviganti e a Cariddi che ingoia il mare costeggiando Scilla. Sbarcati nell'isola del Sole i suoi compagni mangiano alcune giovenche del Sole. Il dio irato manda loro contro una tempesta. Muoiono tutti tranne Odisseo che resta aggrappato per nove giorni a un relitto finchè approda nell'isola di Calipso.
(Canto XIII): Odisseo ha terminato il racconto. Alcinoo gli assicura l'aiuto. Odisseo è accompagnato dai Feaci a Itaca. Giungono nell'isola con Odisseo addormentato: i Feaci lo depongono sulla riva e se ne vanno. Odisseo si svegli, non riconosce il posto, teme di essere stato ingannato. Pallade assunto l'aspetto di un pastore indica il nome dell'isola. Odisseo incredulo bacia il suolo della patria. Pallade si svela, lo trasforma in mendico e gli consiglia di andare dal porcaro Eumeo che gli è rimasto fedele.
(Canto XIV): Eumeo parla dei Proci e della fedeltà di Penelope. Odisseo si spaccia per un ricco cretese derubato durante il viaggio. Odisseo si addormenta coperto dal mantello di Eumeo.
(Canto XV): Pallade informa a Sparta Telemaco dell'agguato tesogli dai Proci. Telemaco torna a Pilo e si imbarca. A Itaca intanto Eumeo narra della tristezza del vecchio Laerte padre di _Odisseo, e narra la sua storia: figlio del re della Siria, rapito dai Fenici e venduto a Laerte. Telemaco giunge a Itaca, sfuggendo all'agguato.
(Canto XVI): Eumeo piange nel vedere Telemaco, venuto a trovarlo su consiglio di Pallade. Eumeo va a avvertire Penelope dell'arrivo di Telemaco. Odisseo saggia l'animo del figlio con _varie domande, poi svela la sua identità: Pallade per un momento gli restituisce il suo vero aspetto. I due progettano la vendetta.
(Canto XVII): il giorno dopo Telemaco torna alla reggia. Racconta a Penelope le informazioni avute a Pilo e a Sparta. Odisseo è nella reggia travestito da mendico. Gli si fa incontro il suo cane Argo, che muore ai suoi piedi dopo averlo debolmente salutato. Odisseo chiede la carità ai Proci, che lo accolgono malamente.
(Canto XVIII): Odisseo vince nella lotta Iro, il mendicante più tracotante della città. Entra così nella reggia. Penelope si fa vedere dai Proci, che le mandano ricchi doni quando risale nelle sue stanze. L'ancella Melanto insulta Odisseo.
(Canto XIX): i Proci partono. Telemaco e Odisseo tolgono le armi dalla sala. Penelope fa sedere vicino a sé il falso mendico dopo che Melanto l'ha di nuovo insultato: Odisseo le racconta di aver visto il marito e la invita a sperare. Odisseo accetta di farsi lavare i piedi dalla nutrice Euriclea, che lo riconosce: ma Odisseo la fa tacere. Penelope dice al mendico la sua intenzione di proporre ai Proci la gara prediletta da Odisseo: scagliare una freccia con l'arco tra gli anelli di 12 scuri infisse per terra.
(Canto XX): Penelope si ritira. All'alba, presagio favorevole per Odisseo. Mentre si allestisce il banchetto per i Proci, il pastore infedele Melanzio insulta Odisseo, difeso dal pastore Filezio. I Proci maltrattano Odisseo.
(Canto XXI): Penelope scende nella sala e propone la gara. Nessuno riesce a tendere l'arco di Odisseo, neppure Telemaco. Odisseo chiede di tentare. I Proci ridendo acconsentono. Odisseo senza fatica tende l'arco e scaglia la freccia attraverso gli anelli. I Proci impallidiscono, Telemaco impugna l'asta e si mette accanto a Odisseo.
(Canto XXII): Eumeo Filezio Odisseo e Telemaco uccidono tutti i Proci. Scampano solo l'aedo Femio e l'araldo Medonte. Le ancelle infedeli sono impiccate. Melanzio è trucidato nel cortile. Odisseo ordina a Euriclea di purificare la reggia.
(Canto XXIII): Euriclea annuncia a Penelope incredula l'arrivo di Odisseo. Scende nella sala, ma non riconosce il marito. Odisseo dice alla moglie come costruì il loro letto nuziale: Penelope lo abbraccia in lacrime. All'alba Odisseo si reca dal padre Laerte.
(Canto XXIV): Ermes conduce nell'Ade le anime dei Proci, che narrano a Achille e a Agamennon le imprese di Odisseo. Odisseo rivede Laerte, lo porta nella reggia. Alcuni itacesi intervengono per vendicare la morte dei Proci, ma interviene Pallade sotto le sembianze di Mentore, e fa stringere il patto di pace tra Odisseo e il suo popolo.
Contesto storico



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