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Stiletto Paradossale

Vedi on line : Tamburo di Latta

Stefano Fabbroni è nato a Tolentino, in provincia di Macerata, più di 23 anni fa. Abita a Tolentino e, a legger la sua carta d’identità, sembra che non abbia mai messo il muso fuori di casa. Non è così, ma poco importa: scripta manent. Studi Classici dietro e sulle spalle, Stefano Fabbroni collabora da anni con un settimanale locale di cultura e informazione, "II Nuovo Chienti e Potenza", sul quale scrive anche con la sua seconda firma: Stiletto Paradossale, pseudonimo con cui firma anche i disegni e le vignette, che realizza nel tempo libero. Da qualche tempo, ama ciarlare anche dal pulpito virtuale del suo blog: "II Tamburo di Latta". Nel 2003, in occasione del 50° anno di vita del suo ex Liceo, il "F.Filelfo", ha realizzato un documentario in digitale, insieme a Tommaso Brué. Una sua poesia, "Guerra al Tabacco", è stata inserita nella pubblicazione de! volume curato da Aldo Forbice, "L’Amore, la Guerra", pubblicato da RaiEri. Lettore onnivoro è appassionato di Borges, Queneau, Calvino e Buzzati, tanto per citarne alcuni. Telecronista scardassato e maldestro presentatore, divide la sua vita fra i cavalli, i cavilli, interessi letterari e un conto in banca in profondo rosso. La raccolta di micro-racconti "Il Gambero che prese un Granchio", proposta e scartata quest’anno al concorso “Subway Letteratura”, è una riduzione di una raccolta di racconti più ampia e ancora inedita. Gli spettri dei personaggi eliminati dalla selezione naturale delle 20.000 battute, turbano le notti di Stefano Fabbroni, scapestrato, scapigliato e inguaribile nottambulo. La vignetta “Le pale di Sabbia e Cemento”, presentata in occasione della 23’ Biennale dell’umorismo, è realizzata con Penna ed Acquarello e scava nelle ipocrisie imperfette della politica locale che, a Tolentino come altrove, può permettersi il monopolio della verità, per insabbiare, di volta in volta, marachelle che possono sembrare insignificanti, ma che in realtà minano alla base la costruzione di una cittadinanza attiva e consapevole. Questa vignetta ha anche la pretesa dimostrare come la satira e l’umorismo possano essere applicati non soltanto ad un livello globale o internazionale, ma come esse debbano partire e sostanziarsi da una dimensione locale, effettivamente tangibile e conoscibile.


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