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Viva Zapatero! / di Sabina Guzzanti

Triste quel paese che ha bisogno di eroi. Triste quel paese che ha bisogno di comici perché si dica la verità.

di Sergej - domenica 18 settembre 2005 - 16991 letture

Triste quel paese che ha bisogno di eroi. Triste quel paese che ha bisogno di comici perché si dica la verità. "Io sono un guitto, un buffone" dice Sabina Guzzanti, ma facendo con coscienza il mio mestiere ho trovato la solidarietà e la vicinanza della gente.

Il film di Sabina Guzzanti è un documentario civile, duro e arrabbiato. Più di un anno fa, la censura al programma Raiot, con cui il centro-destra ha chiuso d’imperio la programmazione. Un atto di grave lesione delle libertà civili in Italia, che ha consegnato - assieme ai licenziamenti dalla Rai dei giornalisti Santoro, Biagi, del comico Luzzatti, la soppressione del programma di Paolo Rossi, ma anche il cambio del direttore del Corriere della Sera, De Bortoli ecc. - il mondo dell’informazione in mano al regime. Tutto questo è avvenuto nonostante la protesta civile delle persone, e nell’acquiescenza più completa da parte dei partiti della cosiddetta opposizione: il centro-sinistra non ha fatto un buona prova di sé.

Nel film denuncia, gravi risultano le affermazioni, fatte al parlamento, da parte di Luciano Violante sul fatto che il centro-sinistra al potere qualche anno fa non prese nessun provvedimento contro il pericolo democratico rappresentato da Silvio Berlusconi, anzi vanta di aver favorito Berlusconi e i suoi interessi economici. Decisamente imbarazzanti le dichiarazioni di Luciano Violante, fino a qualche mese fa capo della Commissione di Vigilanza della RAI e funzionario dei DS, e ora presidente della RAI. Per non dire agghiaccianti le dichiarazioni invelenite di Lucia Annunziata, presidente della RAI all’epoca, che molto chiaramente afferma di non aver fatto nulla per difendere il programma di Sabina Guzzanti perché questa ne aveva fatto una caricatura.

Il film presenta un confronto con la realtà dei programmi satirici in altri paesi europei: Francia, Inghilterra, Belgio. Anche qui, l’Italia fa una pessima figura. Non a caso si sottolinea come in un rapporto di un osservatorio ONU, l’Italia sia stata relegata al 70 esimo posto tra i paesi con problemi grossi nel mondo dell’informazione e sl tema delle libertà civili e di stampa: notizia che è stata sistematicamente ignorata da tutti i mass media italici. Il documentario si pone all’interno del “genere” del documentario politico e d’opinione, che ha avuto in Michael Moore un punto di riferimento. Quello di Guzzanti è un documentario di denuncia, fatto per chi ancora crede di vivere nel "migliore dei mondi e dei paesi possibili", questa italietta un bel po’ fascista e molto ma molto vigliacca.


Sabina come Michael Moore, arriva ’Viva Zapatero!’

da: Kataweb.it cinema

Il presidente Chirac è seduto alla scrivania del suo studio, quando due tipi armati fino ai denti e conciati come John Travolta e Samuel Jackson in ’Pulp fiction’ gli puntano le pistole alla testa, elencandogli tutte le promesse elettorali non mantenute. La scena non è presa da un video eversivo in circolazione su internet, ma da una popolare trasmissione satirica regolarmente in onda sulla tv francese, ’Les Guignols de l’info’.

Di ’Viva Zapatero!’, il documentario che ricostruisce le vicende del programma ’Raiot’, sospeso dalla Rai dopo una sola puntata, una delle cose che fanno più effetto è la finestra che spalanca sull’Europa della satira. Tra immagini di repertorio e interviste a più o meno imbarazzati esponenti di governo, opposizione e dell’informazione italiana, Sabina Guzzanti mette infatti le sue incursioni in alcune delle più popolari trasmissioni satiriche estere: come quando, truccata da Berlusconi, affianca in una rocambolesca conferenza stampa congiunta un altrettanto mascherato comico britannico che imita - in tutta libertà - il premier Tony Blair. E che definisce "inconcepiblie" che nel suo paese possa accadere ciò che è successo a Raiot.

Sospeso con l’accusa di non fare satira ma di usare il servizio pubblico per fare politica, ’Raiot’ non è mai più andato in onda. Neanche dopo che il giudice ha stabilito che la querela fosse priva di fondamento e che i fatti di cui parlava fossero veri. E proprio in quel momento Sabina Guzzanti ha deciso di intraprendere questo viaggio nella censura, con testimonianze di Dario Fo, Paolo Rossi, Beppe Grillo, Enzo Biagi, Daniele Luttazzi e molti altri.

Il viaggio di ’Viva Zapatero!’, passato anche per la Mostra di Venezia, dove è stato accolto da 12 minuti di applausi, continua adesso in trenta sale italiane. Un numero (per ora) ridotto di copie per consentire a Sabina Guzzanti di accompagnare il suo film in giro per il paese, nella speranza che l’effetto ’Fahrenheit 9/11’ (la casa di distribuzione è la stessa) coinvolga il maggior numero di persone. "La voglia di conoscere c’è, e non lo dimostra solo il successo dei documentari al cinema ma anche la sommossa popolare che ci fu quando Raiot fu sospeso. Andammo in onda dall’Auditorium di Roma in collegamento via satellite, e fuori c’erano 15mila persone a seguirci sul maxischermo."

"Il titolo ’Viva Zapatero!’ - spiega la Guzzanti - oltre ad essere la citazione di un film con Marlon Brando intitolato ’Viva Zapata!’, vuole essere un omaggio al premier spagnolo. Appena è stato eletto, ha cominciato a mettere in pratica ciò che aveva promesso. In particolare, sta facendo in modo che non sia più il potere politico a gestire l’informazione pubblica. Perché la libertà non è un lusso, anche se vogliono farci abituare a questa idea."

Aspettando la risposta del pubblico italiano, ’Viva Zapatero’ ha nel frattempo già convinto i distributori francesi, spagnoli e svizzeri, che hanno acquistato il documentario, presentato fuori concorso al festival di San Sebastian. E proprio oggi, il quotidiano britannico ’The independent’ ha dedicato due pagine al film. Chissà che davvero, come auspica Sabina, oltre all’unione monetaria non esista in Europa anche un’unione umoristica.


Venezia Film - Con ’Viva Zapatero’ la Guzzanti trionfa al Lido

da: ADNKronos

La regista: ’’E’ un film contro il sistema marcio che consente a chiunque vada al governo di fare quello che gli pare’’ Venezia, 9 set. (Adnkronos/Ign) - ’’Questo non è un film contro Berlusconi. Non penso che Berlusconi sia un genio del male, anche perché sicuramente non è un genio... E’ un film contro il sistema marcio che consente a lui e a chiunque vada al governo di fare quello che gli pare’’. Così Sabina Guzzanti ha presentato il suo ’Viva Zapatero!’, il documentario satirico sulla situazione della libertà d’espressione in Italia, che oggi, nell’unica proiezione prevista come evento Anac, ha ottenuto la standing ovation più lunga di questa Mostra del Cinema di Venezia.

’’Lo scopo di questo film è far capire ai politici che devono fare quello per cui vengono votati’’, ha spiegato la Guzzanti. ’’All’uscita del film è legato infatti un appello al prossimo governo, promosso da diverse personalità del mondo dell’informazione e della cultura, in cui si chiede che l’informazione venga sottratta al controllo politico, che la legge Gasparri venga abolita e che ne venga fatta una seria sul conflitto d’interessi. Sarà possibile firmare l’appello all’uscita di ogni sala, dove vorremmo mettere anche dei videobox per filmare i commenti degli spettatori’’.

Il film, che dura 80 minuti e propone un confronto tra la situazione della satira e dell’informazione in Italia e in altri Paesi europei, arriverà nelle sale il 16 settembre distribuito da Lucky Red. ’’Per ora usciremo nelle principali città italiane - ha detto il distributore Andrea Occhipinti - ma dalle richieste che continuo a ricevere dopo le notizie dell’accoglienza entusiastica è probabile che il numero di copie sia destinato ad aumentare’’.

Il film (presentato, a sorpresa, nell’ambito delle Giornate degli autori, al Palagalileo, con una proiezione per la stampa) è stato accolto oggi da un applauso lunghissimo, dodici minuti, forse anche qualcosa di più. Un trionfo senza precedenti, almeno per i film presentati a questa 62esima Mostra del cinema di Venezia. La pellicola ricostruisce la vicenda del programma di Raitre ’Raiot’, proponendo un duro confronto tra la situazione della libertà di stampa in Italia e nel resto d’Europa con diverse interviste a giornalisti e parlamentari italiani e comici stranieri.


"Siamo il paese della censura". E la Guzzanti vince col documentario

da: Repubblica

dal nostro inviato CLAUDIA MORGOGLIONE

VENEZIA - Irrompe tra i fasti e rituali della Mostra, conquistando tutta la ribalta. Così, in una giornata che doveva essere all’insegna del cinema italiano "istituzionale" - dal film di Pupi Avati al premio alla carriera per Stefania Sandrelli - Sabina Guzzanti sconvolge ogni cosa, infiammando la platea come non mai: il suo documentario "Viva Zapatero", evento a sorpresa di oggi, strappa ben dodici minuti di applausi. Con l’autrice e i suoi compagni d’avventura - da Michele Santoro a Marco Travaglio - accolti come eroi.

E il merito non è tanto dell’opera in sé e per sé, quanto della carica "eversiva" che porta al festival: ripercorre infatti, con l’aiuto di numerose testimonianze, la storia del programma tv della Guzzanti, Raiot, prima voluto e poi censurato da RaiTre. Svelando anche - attraverso incontri coi principali autori europei di satira televisiva - l’anomalia italiana: unico paese che mette il bavaglio ai comici. Governato da un uomo, Silvio Berlusconi, che è l’incarnazione vivente di un incredibile conflitto di interessi. E in cui gente presente sul piccolo schermo da una vita - Santoro, Enzo Biagi - ne è stata allontanata bruscamente, dopo l’"anatema" lanciato dal premier.

Attenzione, però: come l’autrice tiene a sottolineare, "’Viva Zapatero" non è un film contro Berlusconi. Non penso affatto che lui sia un genio del male... diciamo che sicuramente non è un genio. E’ semplicemente un’opera su un sistema marcio". E in effetti la pellicola non fa sconti soprattutto a chi, almeno in teoria, dovrebbe fare opposizione: non a caso, i momenti più esilaranti, che hanno strappato più applausi anche in sala, sono quelli in cui vediamo gli imbarazzi e le esitazioni di esponenti del centrosinistra, di fronte alla censura. Come si vede, ad esempio, nell’intervista all’attuale presidente Rai, Claudio Petruccioli, all’epoca numero uno della commissione di Vigilanza: commentando la sua performance, la Guzzanti - qui al Lido - la definisce "esilarante".

Insomma: niente propaganda anti-premier e basta. Anche perché, come ricorda Santoro, "la censura c’era già prima di lui, e in parte sempre ci sarà. Ma in Italia è successo qualcosa di più: una malattia profonda, una degenerazione. In questo senso, il film non è contro Berlusconi, ma parla invece del dopo Berlusconi. Rivolgendosi alla nostra parte: ai politici che avrebbero dovuto battersi, interpretando la volontà dei cittadini, e non l’hanno fatto".

E’ questa, insomma, la vera denuncia presente nel film. Che interpreta gli umori non solo dei suoi protagonisti, ma anche di una fetta di opinione pubblica. Come mostra il trionfo ottenuto in questa edizione numero 62 della Mostra. Festival che, ricordiamolo, si è aperto col successo di un’altra pellicola centrata sulla libertà di stampa: "Good night, and good luck" di George Clooney, dedicata a un giornalista che si battè come un leone contro il maccartismo. E in cui si colgono analoghi timori sul tema della libertà di espressione.

Certo, guardando il documentario di Sabina, vediamo come in Italia la situazione sia più grave rispetto a qualsiasi altro paese civile. Ma per lei, bandita dalla tv pubblica, una consolazione comunque c’è: il suo film, distribuito dalle Lucky Red, uscirà nei cinema il 16 settembre. E qualche giorno prima, il 12, sarà proiettato davanti al Parlamento europeo. Quanto alla Rai, il consigliere d’amministrazione Sandro Curzi, presente qui a Venezia, assicura: "Cercherò di convincere il cda a mandarlo in onda". E la Guzzanti, scuotendo la testa, replica: "Sì, come noooo...".

(9 settembre 2005)


Viva Zapatero!

da: Mymovies.it

Questo film-documentario ripercorre con l’aiuto di numerose testimonianze, la storia del programma tv della Guzzanti, Raiot, prima voluto e poi censurato da RaiTre. Più che un film ’contro Berlusconi’ è un film che si interroga su quale sia la definizione di satira e sulla effettiva libertà di informazione nel nostro Paese. Sgombriamo subito il campo da un equivoco: proprio chi sostiene il governo del Polo dovrebbe gioire di un documentario ’alla Michael Moore’ come questo. Infatti con la sua libera circolazione nelle sale porta acqua al mulino di chi sostiene che l’allontanamento di Biagi dalla tv pubblica è stato solo una messa a riposo per raggiunti limiti d’età e che in Italia non esiste alcuna censura preventiva. Di fatto la Guzzanti (che si compiace non poco del suo ’caso’ e non rinuncia mai fino alla fine a ritornarvi anche quando sembra pronta ad allargare lo sguardo sul complesso della situazione della comunicazione in Italia) non lesina critiche neppure alla sinistra. Colpevole, a suo dire, di eccessiva compiacenza nei confronti del Cavaliere. Quello che Moore aveva solo accennato riguardo alla debolezza dei Democratici americani qui emerge in modo palese e trova una sua icona nel volto dell’attuale Presidente di garanzia della Rai Petruccioli e nel suo annaspare alla ricerca di risposte plausibili. "Di’ qualcosa di sinistra" gli urlerebbe un passionale Moretti. La Guzzanti, in questo caso, sembra invece più compiaciuta del suo estemporaneo ’Blob’ in quello che resta comunque un documento che stimola la discussione e il confronto.


Viva (?) Zapatero(??)

da: Castlerock CinemaZone

Dopo l’inopportuna e pretestuosa soppressione dal palinsesto notturno di Raitre del suo programma (più o meno) satirico, Sabina Guzzanti opta per armi più fini (se così si possono definire), dedicandosi al cinema, e scrivendo un film di denuncia sulla sua trasmissione di denuncia. Un’involuzione di generi e espressioni comunicative paurosa, che dà però vita al frizzante Viva Zapatero!, film/documentario di accusa/propaganda che di tutto tratta tranne che degli spagnoli e del loro primo ministro.

La Guzzanti si rifà agli ormai celeberrimi film a tesi di Michael Moore, costruendo il documentario per metà con interviste realizzate ad hoc, per l’altra con sketch e parodie ripresi dai suoi programmi o da programmi di satira internazionali. La tesi che enuncia si distingue in modo netto nel film dal (brutto) cinema di Moore per due principali motivi: il primo, non indifferente, l’afferenza della Guzzanti al mondo della satira informativa, tutt’altra cosa rispetto al documentarismo d’inchiesta. Il secondo, non meno importante (anzi) del precedente, è l’autoreferenzialità della costruzione del prodotto cinematografico. Sono questi i due aspetti fondamentali che segnano Viva Zapatero!, al di là dell’enunciato della tesi che, rispolverando argomenti e teorie un po’ lise a dire il vero, si concentra sulla possibilità di far televisione e sul limbo di confine tra satira e informazione nel servizio di Stato.

Il primo punto su cui la Guzzanti costruisce (non si sa quanto consapevolmente) la sua identità di cineasta, smarcandosi da facili analogie con un certo tipo di documentarismo d’assalto, è la sua identità pubblica di show-woman del mondo della satira impegnata. Ed è dunque sull’impegno che la regista (o si dovrebbe dire montatrice, o protagonista?) fonda il suo film, creando una dissonanza tra il tono con il quale affronta - in voice off - la vicenda, con la relativa costruzione dell’impianto musicale e sonoro, e il materiale che funge da contenuto vero del film, materiale che, raccogliendo in gran parte spezzoni di programmi satirici (di casa Guzzanti e non), non si presta agevolmente ad un tipo di lettura seriosamente militante. Non si capisce se sia una dicotomia cercata, ma si avverte un’inadeguatezza del ritmo delle immagini rispetto al tentativo ricerca di un tono pacato e incedente.

Secondo punto interessante nell’analisi della costruzione del film è l’autoreferenzialità del racconto a tesi portato avanti dalla pellicola. Essendo parte in causa, la Guzzanti non esita ad affiancare alla sua tutte le situazioni di "precarietà del posto di lavoro", chiamiamole così, del mondo televisivo, ma non solo. Finisce addirittura per avocare alla categoria degli emarginati dal potere l’ottimo Ferruccio de Bortoli. Esempio di come l’analisi della Guzzanti sia in diversi punti fumosa, senza uno scopo preciso, pur venendo aiutata da interviste imbarazzanti (per gli intervistati) dell’establishment politico italiano. La sequenza (?) finale è paradigmatica di questi due grandi vizi (?) da cui il film trae linfa, presentando in maniera drammaticamente partecipe e accorata quella che è stata la grande festa dell’Auditorium romano nella serata della seconda puntata del programma.

Un buon film di propaganda, che sarà duro terreno di scontro fra le parti, ma che non aggiunge nulla di nuovo né di decisivo nell’autunno cinematografico, se non per un’eco che con il cinema - anche quello veramente politico - non c’entra nulla.


«Viva Zapatero» in missione anticensura

da: Il Manifesto

Trionfo al Lido per il documentario di Sabina Guzzanti inserito a sorpresa tra le proiezioni e accompagnato da una tavola rotonda con Michele Santoro, Marco Travaglio e Sandro Curzi. Si parla dell’Italia, della classe politica, della libertà d’espressione negata

CRISTINA PICCINO

Il titolo è un po’ una provocazione, versione aggiornata del «dì qualcosa di sinistra» morettiano con lo stesso destinatario, lì (Aprile) D’Alema in tv, qui la nostra opposizione, la «sinistra» politica e culturale delle istituzioni nell’era Berlusconi. Viva Zapatero, a ricordare che il leader spagnolo eletto ha fatto ciò che aveva promesso, la cosa più semplice e normale che in Italia suona come un’enormità. «I politici dovrebbero fare ciò per cui li abbiamo eletti, come appunto ha dimostrato Zapatero, altrimenti sono le oligarchie che decidono. La classe politica al governo che vediamo nel film non sa neppure parlare. Oggi la sola via d’uscita al disastro del nostro paese è la funzione della libertà, e non c’è altra forza se non l’opinione pubblica a garantirla. Chi si domanda quale può essere il leader vincente sbaglia. Non è questione di aspettare il tipo strafico che ti risolve i problemi, non è democrazia. La democrazia infatti si fonda sull’opinione». Viva Zapatero è arrivato al Lido a sorpresa nel giorno di furiosa tempesta (metereologica) che ha spazzato via tendoni e strutture, ospite delle Giornate degli autori e scelto dall’Anac. Un trionfo. Sala stracolma, applausi a «scena aperta», e quello lunghissimo finale come finora non si era mai visto - Polanski uscendo dalla sala accende una sigaretta con sospiro. Qualcuno piange a dirotto (dirà in conferenza stampa un giornalista: «ho pianto per il mio paese»). Si parla infatti dell’Italia di oggi, il punto di partenza è la chiusura di Raiot, il programma che Guzzanti aveva realizzato per Raitre dopo una puntata, che diventa «pretesto» per denunciare censura, informazione controllata, «epurazioni» (l’editto di Sofia contro Santoro, Luttazzi, Biagi), legame tra politica e media - in Rai dicono alcuni giornalisti c’è sempre stato ma oggi è divenuto diktat - l’arroganza di una classe politica che non accetta di rispondere alle domande di Guzzanti. Ma anche la debolezza che sfiora l’opportunismo del centro sinistra, un’opposizione piatta, che rischia di finre anch’essa nella macina di questo meccanismo. Insieme a Guzzanti, ci sono Michele Santori, Marco Travaglio, Bruno Guacca autore di Le Grand Guignol, programma quotidiano di satira francese. È arrivato Sandro Curzi che promette: «proporrò al consiglio di amministrazione Rai di trasmettere il film».

Per ora Viva Zapatero arriva in sala (il 16), ce lo porta la Lucky Red (Occhipinti si è subito innamorato del lavoro), davanti ai cinema ci saranno dei tavolini per firmare un appello che chiede al prossimo governo di abolire la legge Gasparri, di sottarre le nomine Rai e l’informazione al controllo politico, e un’immediata legge sul conflitto di interessi. «Metteremo anche delle postazioni con videocamere, un po’ tipo il vecchio audiobox di Raitre dove la gente può dire cosa ne pensa. La prima volta mi sono fatta trovare impreparata ma ora l’ho pensata bene».

Non solo. Il 12 Viva Zapatero viene proiettato al parlamento europeo - il 13 c’è la conferenza di Venezia che spiegherà perché la Gasparri e la Frattini sono liberticide - che purtroppo non può fare molto ma che la libertà d’informazione in Italia sia traballante all’estero se ne sono accorti da tempo. Commentatori, giornalisti - come spiegare in Francia Porta a porta? è impossibile commenta Marcelle Padovani - osservatori che mettono il nostro paese dopo il 2002 al 77° posto nella classifica per libertà dei paesi. Guacca dice: «Porta a porta? Una satira dell’intelligenza».

Torniamo a Sabina. «Non volevo fare politica, il mio lavoro è la satira. Non credo che Berlusconi sia il genio del male, anzi non credo proprio che sia un genio. Il problema è altrove. Siamo in un sistema marcio che permette oggi a lui, domani a un altro, di fare ciò che vuole. La mia critica è alla degenerazione del potere».

Interviene Santoro: «la censura c’è sempre stata e sempre ci saranno tentativi in questo senso. È un conflitto eterno ma ciò a cui stiamo assistendo in Italia è altro, mostra una malattia della politica, della cultura, della morale. Il film di Sabina più che su Berlusconi è su quel `dopo’ che in qualche modo è già cominciato. E parla a noi, alla sinistra, ai nostri politici per fargli capire che dovrebbero mettersi al servizio dei cittadini più che in passato».

La storia di Viva Zapatero comincia quando i giudici danno ragione a Guzzanti smontando la querela miliardaria di Mediaset usata da servizio pubblico come giustificazione alla chiusura del programma. A questo punto Raiot dovrebbe tornare in onda e invece no. Perché? Lo chiede a tutti Sabina (con tecnica alla Michael Moore), commissione di vigilanza, Petruccioli allora responsabile, che è esilarante nel suo arrampicarsi sugli specchi, e dice la regista negli extra del dvd sarà ancora meglio, Gasparri, Cattaneo, esponenti del governo, del cda Rai Alberoni o Veneziani che rifiutano di rispondere.

L’inchiesta sul senso e la natura della satira arriva in Olanda, Francia, Inghilterra per scoprire la nostra «unicità». «Ci è voluto un anno per girarlo, e se il punto di partenza è stata la sentenza su Raiot che ci dava ragione, il discorso si è subito allargato. La Rai non ci ha voluto dare i materiali, dicevano che erano sotto sequestro. Mi sono pure spacciata per una regista che stava preparando un film sul rapporto tra media e cristianitrà ma non mi hanno creduto». E gli intervistati, c’è anche chi oltre a non rispondere si è rifiutato di incontrarla? «Tutta la commissione di vigilanza non ha accettato di farsi intervistare, sono dovuta andarli a cercare con un stile un po’ ’d’assalto’. L’unico che si è preso la sua responsabilità è stato Cattaneo, anche se pure lui all’inizio scappava da tutte le parti. Poi c’è il caso di Paolo Ruffini, che in quanto direttore Raitre ha voluto il programma e lo ha anche chiuso. Ma lui non ho neppure cercato di incontrarlo `d’assalto’. È stato così vile che sono felice non sia nel film. Mi ha chiesto per tre volte di fare qualcosaa per Raitre e io rifiutavo, tanto, gli dicevo, me lo censureranno. Per Raiot mi aveva dato assicurazioni di ogni tipo e quando lo ha bloccato non ha avuto neppure il coraggio di dirmelo. E pensare che è in quota a sinistra».


«Cacciare Berlusconi non ci deve bastare»

da: Liberazione

Intervista a Sabina Guzzanti. Da oggi in sala "Viva Zapatero", atto di accusa alla destra illiberale e alla sinistra irresponsabile

Roberta Ronconi

Ieri Sabina Guzzanti, assieme al produttore Valerio Terenzio, allo "sponsor" Francesco Maselli, alla giornalista francese Marcelle Padovani e al collega tedesco Udo Gumpel, oltre ai coraggiosi distributori della Lucky Red, hanno presentato Viva Zapatero alla stampa. Dopo l’exploit di Venezia, sono arrivati già con i primi risultati in mano: il film è stato acquistato in Spagna, Francia, Svizzera e invitato a partecipare al prossimo festival del cinema di San Sebastian. Viva Zapatero non è ancora uscito ma già ha cominciato a sollevare un bel po’ di polvere.

Guzzanti, ci devono essere stati dei momenti difficili durante la realizzazione, ad esempio per recuperare alcuni materiali di archivio Rai. Non devono averteli dati facilmente.

Una volta bastava chiederli e poi comprarli, i materiali della videoteca. Da qualche anno, soprattutto se sono di contenuto politico o berlusconiano, sono sotto una sorta di sequestro. Ho tentato persino di acquisirli sotto false spoglie, dichiarando che erano per un documentario su "Media e cristianità", ma non ci hanno creduto. Poi, durante l’interregno di Alessandro Curzi alla presidenza, ho provato a chiedergli aiuto e lui me l’ha dato.

La stampa spagnola prima che a Venezia si vedesse il film, pensava fosse un documento sul loro presidente ed erano molto eccitati. In realtà, tu hai scelto questo titolo perché...

Perché effettivamente volevo fare un omaggio a un politico che, una volta eletto, ha fatto alcune delle cose che aveva promesso in campagna elettorale. Da noi una cosa del genere non è mai successa. Forse è il caso di ereditare questa bella usanza dalla nuova Spagna. E poi, è un piccolo omaggio anche al film "Viva Zapata! " e a Marlon Brando.

Dalle prime impressioni raccolte in sala, si evince una grande soddisfazione da parte del pubblico nel veder "dissacrati" sullo schermo, non solo i soliti uomini della destra, ma anche qualche intoccabile di sinistra. Tra tutti, Luciano Violante e Claudio Petruccioli. Hai avuto già qualche rimostranza dall’opposizione di governo?

Non ancora. Ma non è la prima volta che un certo tipo di obiezioni vengono mosse all’opposizione. In realtà la gente di sinistra è già molto tempo che esprime il suo disappunto. Il problema è che non ha i mezzi per mostrarlo e per parlarne.

Vorrei chiedere a Marcelle Padovani, che ha partecipato attivamente a questo progetto, se ne ha ricavato un’immagine dell’Italia ancora più disperante di quanto già non sapesse.

Al contrario, "Viva Zapatero" ci ha rassicurati. L’orologio italiano è fermo al 2001 e da allora tutte le nostre più fosche previsioni si sono avverate. Sabina è partita dal racconto del suo caso e dalla sua indignazione per poi allargare la visione e darci un quadro generale su ciò che è rimasto della libertà di espressione nel vostro paese. "Viva Zapatero" resterà l’unico atto serio e documentato sull’era del berlusconismo e sui guasti che ha prodotto.

Faccio la stessa domanda a Udo Gumpel.

Non è bello che un osservatore straniero si metta in cattedra e dica ad un altro popolo e ad un altro paese quella che secondo lui è la verità. Posso dire però che quello che si nota in modo abnorme è la differenza di libertà di espressione in tv tra l’Italia e gli altri paesi d’Europa. In Germania, ogni sera vengono trasmesse almeno due ore di programmi di satira dove si sbeffeggiano pesantemente sia governanti che politici dell’opposizione. Una cosa molto sana, che permette al pubblico di prendere la corretta distanza dalle enfatiche dichiarazioni dei politici.

Guzzanti, "Viva Zapatero" passerà in prima battuta per un film contro Berlusconi. In realtà i destinatari del messaggio sono altri, è molto più la sinistra e quello che sarà del dopo-Berlusconi.

E’ così. Non basta mandare via Berlusconi e dire che così risolviamo tutto. No, prima devono dirci perché hanno permesso a questa persona di devastare il paese. Prima devono rispondere delle loro responsabilità, fare in modo che questo non si possa ripetere e devono ricostruire le fondamenta della nostra democrazia. Cose non scontate. Guardiamo alla Rai... Prima che venisse eletto presidente Petruccioli, Fassino se non sbaglio aveva dichiarato che se si fosse trovato un accordo sulla presidenza, avrebbero lasciato quel Cda anche in caso di vittoria elettorale. Questo vuol dire che non hanno alcuna intenzione di operare dei cambiamenti veri. Il sistema a questo punto può cambiare solo se insistiamo noi, opinione pubblica. Il resto è in mano a un’oligarchia, che non sono direttamente i partiti, ma alcune persone, sempre le stesse, quelle che scalano le banche. Tanto non c’è alcuna informazione in grado di controllarli e di contrastarli.

L’altra cosa che il tuo lavoro suggerisce con forza è che non basta delegare. Ma che è giunto il momento in cui ognuno di noi si deve prendere le proprie responsabilità e agire di conseguenza. Insomma, sembri rivolgere un messaggio chiaro di presa di coscienza proprio all’opinione pubblica di cui parlavamo.

Come scriveva il "New York Tomes" ai tempi delle grandi manifestazioni per la pace "l’opinione pubblica è l’unica altra grande superpotenza del pianeta". E tra l’opinione pubblica, maggiore responsabilità ha chi può far sentire la propria voce, chi lavora nella stampa e nelle televisioni. Voi giornalisti, per esempio.


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> Viva Zapatero! / di Sabina Guzzanti
19 settembre 2005

sono di sinistra ed ho visto varie volte gli spettacoli della Guzzanti, dal vivo o in tv. Il problema di Raiot era uno solo: era un programma veramente brutto.... a volte bisognerebbe capire che non è che facendo un qualsiasi programma si acquisisce il diritto divino che questo vada poi in onda.... Giuseppe
    > non è questo il problema...
    19 settembre 2005, di : shdx

    il problema non è se Raiot fosse bello o no... Il fatto che molti comici siano stati eliminati dalla scena solo xkè parlavano di cose che al reNano nn andavano bene... se puoi, cerca "Citizen Berlusconi" su internet... In Italia non è mai stato trasmesso, perche?

    a vederlo ti cadono le p**le!

    > Un brutto programma
    25 settembre 2005

    Certo. E’ stato soppresso perché era brutto. Fosse stato un bel programma, ora sarebbe ancora in onda. Ma per cortesia...
    > Raiot era brutto ed ha lasciato spazio finalmente ad una bella televisone
    27 settembre 2005, di : Leonardo Cardoni

    Hai perfettamente ragione, Raiot era talmente brutto che l’hanno dovuto sospendere. Ora finalmente ci possiamo godere ore ed ore ti splendida televisione:

    Buona Domenica, I vari reality, Domenica in, Porta a Porta, Saranno famosi, Amici, tg4, etc..etc..

    MI RACCOMANDO, RIMANI A CASA E GUARDATELI TUTTI!!!!

> Viva Zapatero! / di Sabina Guzzanti
19 settembre 2005

Tristissimo quel paese che spaccia per comici dei dementi propagandisti. Tristissimo quel paese dove si usa nel 3000 il termine democrazia come lo usavano i governi della Cina comunista e di Pol Pot. Tristissimo quel paese dove per ridere bisogna attaccare un nemico politico. Tristissimo quel paese dove la gioventu’ non è abituata a riflettere con la propria testa. Guglielmo Rinaldini.
    Che tristezza nel leggerti, poverino
    19 settembre 2005

    Così come è triste quel paese dove chi fa satira politica venga perennemente criticato (cfr. Luzzati). Triste è quel paese dove l’opposizione non fa l’opposizione, dove la sinistra assume i programmi elettorali della dx. Triste è quel paese dove gli slogan diventano ragionamento. Triste è quel paese dove per zittire gli avversari poltici si usano fantasmi di altre nazioni, senza saper usare un minimo di critica politica. Il punto è che noi italiani fra dittatori esplciti ed occulti (cfr. Andreotti, Vaticano ect) non abbiamo mai conosciuto la vera democrazia, dove criticare è un dovere. Purtroppo ci meritiamo questi governanti e questa opposizione....che tristezza...

    Il sonno della ragione genera mostri (Berlusconi, Violante, Bossi, Rutelli ect)

    > Viva Zapatero!
    19 settembre 2005, di : w

    Tristissimo quel paese dove neanche con la satira si possono avere più le notizie.
    Mi fai venire la pelle d’oca...
    19 settembre 2005, di : Armando la Porta

    Forse è ora di aprire gli occhi: questo è un paese in lutto (è scomparsa la libertà) e chi non se n’è ancora accorto o è dormiente o è interessato. Conosco moltissime persone facenti parte della "seconda che ho detto" e tu mi sembri proprio uno di loro.
    > E sarà ancora più triste...
    19 settembre 2005, di : The Avenger

    ...quando saremo chiamati a pagare gli oltre 1.500 miliardi di Euro di debito pubblico dopo che saremo andati in default... ricordate che l’Argentina è andata in default per 100 milardi di dollari !
> Viva Zapatero! / di Sabina Guzzanti
19 settembre 2005

Vorrei gentilmente replicare a SHDX. Permettimi di dissentire, secondo me il problema era che quel programma era veramente anonimo, per essere gentili... La Guzzanti ha fatto cose molto più intelligenti di Raiot ma purtroppo in Italia basta parlare male di chi governa ( oggi Berlusconi ) e si ottengono consensi anche se le battute sono riciclate o si intuiscono prima ancora che vengano dette...Io penso che Raiot sarebbe naufragato ugualmente per mancanza di ascolti. Comunque ci si dimentica che Dario Fo fu cacciato, Benigni fu messo al bando, Grillo fu fatto sparire, Forattini fu querelato ecc ecc..... e li il Berlusca cosa c’entrava? Cerchiamo di vedere le cose da ogni angolazione altrimenti quando ci lamenteremo per qualcosa di più serio non ci ascolterà nessuno.... Giuseppe
    > Il programma ha piacciuto a molta gente..
    20 settembre 2005, di : Estraniero

    Il programma ha avuto uno share del 23% e non è vero che lo abbiano eliminato perché non era bello - basta vedere lo share e confrontarlo con altri programmi - lo hanno eliminato perché faceva critica politica non gradita.

    In ogni modo, se siete d’accordo con la censura, continuate pure a pensare che tanto era un programma bruttino e magari tornerete ai tempi di Mussolini. Ma dalla democrazia italiana non rimarrà molto

    > Fin troppo semplice
    20 settembre 2005

    Il film, secondo me, è fenomenale...

    Il fatto è che tutte queste discussioni sono irrilevanti dato che è fin troppo evidente che non è stato rispettato il 19° articolo della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo:

    Articolo 19: Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.

    Non c’è altro da aggiungere!

    > smettiamola
    21 settembre 2005, di : luca

    vorrei risondere a Giuseppe: vedeti "PORTA A PORTA" quello si che è un bel programma.... Ma falla finita!

    LUCA

> Viva Zapatero! / di Sabina Guzzanti
24 settembre 2005, di : cogj

incredibile, tutti e 3 quelli che hanno iniziato le risposte agli articoli non hanno capito (o non hanno voluto capire) il flim. a dir il vero più che film è 1 documentario e sembra davvero "fatto in casa", la guzzanti probabilmente non sarà un grande regista ma afferma qualcosa di veramente importante, anche se "viva zapatero" fosse stata la sua personale battaglia pro-RAIot o l’esposizione pubblica dei suo martirio questa pellicola rimane un importante atto d’accusa contro tutto l’attuale mondo politico ove destra e sinistra si definiscono reciprocamente nemici (e non avversari) dove l’unico slogan reale è "votate per me altrimenti vince l’altro che è peggio", anche se fosse stato 1 caso isolato sarebbe stato gravissimo ed inaccettabile una simile omertà sui fatti ma ciò che ha coinvolto la guzzanti è solo 1 delle nefandezze commesse da chi "tira i fili" (da una parte e dall’altra) e dimostra che il "bipolarismo" è riduttivo della democrazia, sia che vinca il rosso od il nero (roulette) noi dobbiamo esser o rossi o neri, io personalmente ritengo di aver varie sfumature e queste mi sono date dalle molteplici informazioni che reperisco, andate a vedere questo film, sia che siate d’accordo con la guzzanti che non, l’informazione rende liberi, non regalate il vostro cervello a nessuno, è la cosa più prezziosa che avete!!!!!!!!!!!!
> Viva Zapatero! / di Sabina Guzzanti
29 settembre 2005, di : Gabriele

Amici, vedere il film è stato spalancare gli occhi su una realtà che ci permea completamente e quindi ci sfugge! Grazie a Sabina e a tutto lo staff del film, a tutti coloro che lo hanno reso possibile e ci hanno creduto! Spero di non dover vedere mai più film documentari di questo tipo...perchè di satira politica ce ne sarà senza problemi. Saluti a tutti P.s. a tutti gli amici credenti di qualunque fede: una prece per tutti noi...
    > E un vicolo cieco
    10 ottobre 2005, di : paolo

    Cari amici, siamo in un giardino pieno di sassi(BERLUSCONI,D’ALEMA,FEDE,FINI,ECC.).La signorina Sabina Guzzanti e straordinariamente vispa sul problema. Perfavore,parliamo di lei come un Dio in terra o un angelo bianco volante che sta lanciando dei messaggi di allarme ,purtrroppo troppo veri per essere veri....cosa vogliono fare con i soldi del petrolio e delle pubblicita televisive e quant’ altro,i nostri nemici della pace e liberta Bush e Berlusconi....? Non posso vedere delle buone cause,conoscendo il loro passato mafioso(american-siciliano),e il loro presente....se dentro qualcuno di voi ci sono dei lampi di luce per rispondere a questo dilemma,......saro fortunatissimo.Aspettero il vostro messaggio di ritorno.. Berlusconi,stai attento,la cattiveria si ritorce sempre(il tuo amico mafioso Craxi e morto con una malattia organica)..speriamo presto anche tu...
    > viva zapatero
    31 ottobre 2005

    non ho potuto vedere il film, qualcuno sa come posso fare per vederlo? uscirà in qualche sala? videonoleggio? se c’è una possibilità per poterlo vedere fatemelo sapere. grazie
> Viva Zapatero! / di Sabina Guzzanti
14 ottobre 2005, di : un musicista

Certo è evidente che il malessere e la tolleranza della cultura conquistati con il sangue sono arrivati al limite.Tacere di fronte a tutto ciò non rende più essere UOMINI E DONNE.Grazie Sabina
    > IL REGIME DEL TERRORE
    27 ottobre 2005, di : Corinna Angelucci

    Sono terrorizzata di fronte a questa realtà raccontata ad arte da Sabina Guzzanti, donna coraggiosa, che urla in mezzo a tutto questo silenzio mentale costruito con professionalità da questo nuovo regime fascista. Sono sgomenta nel trovarmi coinvolta nell’attuale costruzione di una nuova dittatura,esaltata e presuntuosa, nel nostro paese. Mi sembra di essere all’interno di uno degli angosciosi racconti sul fascismo di mia nonna. Mi sento immorale nel restare ferma e impantanata in questa melma di mediocrità dilagante che ci affoga. Non voglio solamente ringraziare Sabina per urlare anche con la mia voce, ma vorrei sapere cosa posso fare io, inerme creatura prigioniera in uno dei migliori mondi, VIRTUALI, possibili.

    VORREI AVERE, se possibile,UN’ E-MAIL ALLA QUALE SCRIVERE PERSONALMENTE A SABINA GUZZANTI.

    Corinna Angelucci

Viva Zapatero! / di Sabina Guzzanti
21 marzo 2006

Sabina Guzzanti...un Mito