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Vittoria per il diritto di vivere

"Chiediamo che sia rispettato un nostro diritto sacrosanto che e’ quello di produrre e commercializzare nel rispetto delle regole per avere un reddito che ci permetta di vivere".

di Sonia Lombardo - mercoledì 21 febbraio 2007 - 2178 letture

"Chiediamo che sia rispettato un nostro diritto sacrosanto che e’ quello di produrre e commercializzare nel rispetto delle regole per avere un reddito che ci permetta di vivere".

Sono queste le richieste inviate al presidente della Repubblica e ai presidenti di Camera e Senato, da parte dei cinque agricoltori di Vittoria, in provincia di Ragusa, che per sei giorni hanno intrapreso lo sciopero della fame.

La protesta di Gaetano Malandino, Angelo Denina, Salvatore Migliore, Carmelo Battaglia e Tonino Messinese, è intenzionata a bloccare il sequestro delle loro aziende da parte delle società di riscossione dei debiti e ad attrarre l’attenzione della politica sulle problematiche condizioni in cui versa il settore agricolo siciliano, già da alcuni anni messo in crisi dalla commercializzazione di prodotti provenienti dai paesi in via di sviluppo e spacciati per "tipici siciliani", non che dall’arretratezza di strumenti e mezzi.

Dietro consiglio medico i cinque hanno dovuto interrompere lo sciopero, dopo una settimana di digiuno le loro condizioni fisiche non consentivano ulteriori dilazioni, ma ciò non ferma la loro azione di denuncia e ricerca di visibilità sopratutto dopo l’incontro che si è tenuto a Catania tra una delegazione del foro Contadino e il sottosegretario all’agricoltura. Quest’ultimo ha garantito un intervento di repressione alle frodi ai porti e alle frontiere; l’operatività immediata dell’accordo già siglato per le situazioni pendenti nei confronti dell’INPS, mentre per la situazione del credito nei confronti delle banche bisognerà discutere con il ministro delle Finanze Padoa Schioppa.

Solidarietà agli agricoltori vittoriesi è arrivata da esponenti politici di rifondazione comunista, sinistra giovanile e dal vescovo di Ragusa, mons.Urso che è stato invitato ad avviare una giornata di preghiera.


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