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Valentino Parlato RIP

di Redazione - martedì 2 maggio 2017 - 4967 letture

E’ morto Valentino Parlato.

La redazione di Girodivite esprime il proprio cordoglio per un compagno, e un giornalista di cui abbiamo da sempre seguito l’attività. Aveva 86 anni, e faceva parte del gruppo de Il Manifesto.


Valentino Parlato era nato a Tripoli il 7 febbraio del 1931 da una famiglia originaria di Favara, Sicilia. Il padre era un funzionario del fisco che fu mandato per lavoro in Libia. Parlato si iscrisse al Partito comunista libico, ma nel 1951 venne espulso dal Protettorato britannico: «Ero studente in Legge: se fossi sfuggito a questa prima ondata sarei diventato un avvocato tripolino e quando Gheddafi m’avrebbe cacciato, nel 1979, insieme a tutti gli altri, mi sarei ritrovato in Italia, a quasi cinquant’anni, senz’arte né parte. Sarei finito a fare l’avvocaticchio per una compagnia d’assicurazione ad Agrigento, a Catania. Un incubo. L’ho veramente scampata bella».

Parlato si trasferì a Roma dove all’inizio degli anni Cinquanta conobbe Luciana Castellina. In quegli stessi anni si iscrisse al PCI, entrando a far parte della corrente di Giorgio Amendola. Alle elezioni del 1953 accettò di lavorare per la federazione di Agrigento poi decise di tornare a Roma dove cominciò a lavorare per l’Unità come corrispondente e poi a Rinascita come redattore economico. Nel 1969 fu radiato dal PCI con gli altri fondatori e fondatrici del Manifesto: da quel momento la sua storia politica e lavorativa coincise con quella del giornale. Il 28 aprile del 1971 il Manifesto divenne un quotidiano e Parlato ne fu direttore diverse volte: dal 1975 al 1985 affiancato da altri direttori), poi dal 1988 al 1990 e dal 1995 fino al 30 marzo 1998. E del Manifesto Parlato ha affrontato le ripetute crisi finanziarie. Nel 2012 fu l’ultimo dei fondatori e delle fondatrici a lasciare la testata.

(Fonte di queste note: Il Post.



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