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Un film orrendo: The Passion, di Mel Gibson

"Un film da vietare, in quanto è in grado di atterrire e inorridire persino il più feroce serial killer. Eppure è stato trasmesso in televisione..."

di Lucio Garofalo - venerdì 21 aprile 2006 - 12853 letture

Ho visto il film di Mel Gibson, “The Passion” (il titolo in italiano è “La passione di Cristo”) mandato in onda su RAI 1 la sera di Pasqua, addirittura in prima serata.

Francamente ho assistito ad un film inguardabile, eccessivamente truculento e vomitevole.

Un film da vietare, in quanto è in grado di atterrire e inorridire persino il più feroce serial killer. Eppure è stato trasmesso in televisione, su una rete pubblica, esattamente sul primo canale nazionale, in una fascia oraria che viene abitualmente classificata come “protetta” per i minori.

La mia riflessione non è mossa da un proposito bigotto e farisaico, degno di un baciapile, anzi.

A scanso di equivoci preciso subito che non amo per nulla la censura, al contrario la detesto e sono ostile ad ogni forma di censura e divieto, di ispirazione politica, ideologica, religiosa, tranne la censura fondata su autentici e rigorosi giudizi di ordine estetico ed artistico.

Ebbene, proprio in virtù di motivazioni estetiche confesso di essere stato nauseato dal film di Mel Gibson, un autore/attore che critico soprattutto per il suo pessimo gusto, oltre che per il suo insopportabile integralismo religioso e per il suo fanatismo antisemita che è fin troppo palese. Inoltre, non si può ignorare che il signor Gibson, prima di tentare la fortuna come regista, si è affermato sulla scena dello starsistem hollywoodiano come attore protagonista di film il cui tasso di violenza e raccapriccio è sempre stato assai elevato e fastidioso.

Come autore e regista Mel Gibson non poteva certamente smentirsi.

A mio modesto avviso, il suo film è presuntuoso e velleitario in quanto ha la presunzione e la pretesa di essere realistico, ma è semplicemente orrido e sadico, impregnato di un oltranzismo religioso e politico di segno reazionario e razzista. In fondo, le aspre polemiche che accompagnarono l’uscita del film nelle sale cinematografiche erano più che giustificate.

Il film di Gibson è esageratamente e inutilmente “realista” e fantasioso insieme, crudelmente iper-realista e mistificante, un film a cui si può probabilmente riconoscere un solo “merito”, se di merito si può parlare, e nemmeno tanto pregevole essendo in netta discordanza con il resto, ossia l’aver restituito, almeno in apparenza, un tratto di autenticità sotto il profilo dell’identità linguistica nel contesto storico-ambientale di riferimento, in quanto all’epoca di Gesù l’aramaico era la lingua parlata dagli Ebrei, mentre il latino era l’idioma usato da Pilato e dai i Romani.

Tuttavia, in questo dato non c’è nulla di veramente nuovo e straordinario.

Semmai, come dicevo, si rileva una netta dissonanza, una stonatura, nel senso che la presunta e pretenziosa fedeltà dei dialoghi agli idiomi originali (aramaico e latino) contraddice vistosamente con l’eccesso di fantasia e di mistificazione storico-culturale, anche rispetto alla narrazione dei Vangeli, a cominciare dai Vangeli sinottici di Luca, Marco e Matteo, laddove si evince chiaramente che la vera causa per cui Gesù venne condannato a morte fu la rivolta contro i mercanti del Tempio di Gerusalemme. Questo atto di “sedizione” di stampo anarchico ante-litteram fu la vera “blasfemia” commessa da Gesù, poiché il gesto era un vero e proprio attentato contro il fariseismo dell’epoca, contro il potere ipocrita e affaristico imposto dai sacerdoti del Sinedrio, qualcosa di simile al ribellismo dei giovani odierni contro i MacDonald’s, visti come simboli dell’economia del mercato globale, delle sue ingiustizie e disuguaglianze sociali, delle sue violazioni dei diritti umani più elementari, a cominciare dal diritto alla salute.

Certo, esistevano anche altre ragioni, ma la classica goccia che fece traboccare il vaso fu proprio la brusca cacciata dei mercanti dal Tempio di Gerusalemme. Per questo il Sinedrio (neanche nella sua totalità) decise di far arrestare Gesù, per consegnarlo ai Romani che lo crocifissero. D’altronde la crocifissione era la pena capitale prevista dal diritto romano per i “sediziosi” e i “sovversivi”, e fu applicata in tantissimi casi di insurrezioni politiche e sociali.

A titolo emblematico mi limito a citare la famosa rivolta degli schiavi capeggiati da Spartacus.

Faccio queste puntualizzazioni (provando ad attenermi non solo ai Vangeli sinottici prima menzionati, ma anche ad altre fonti storiche) per smascherare l’acceso, estremo e rozzo antisemitismo che trasuda da ogni sequenza della pellicola cinematografica di Mel Gibson.

Del resto non occorre un grande sforzo dialettico per dimostrare una verità così manifesta.

Tuttavia, aggiungo altre osservazioni relative all’estetica grottesca e primitiva del film, che concede troppo, in modo insulso, perverso e grossolano, alle sequenze sceniche più orripilanti.

Quello di Mel Gibson è un film sulla figura di Gesù, anzi sulla passione di Cristo, ma non presenta e non suggerisce alcunché di spirituale e poetico, essendo totalmente privo di speranza, di gioia e di amore, che pure sono i valori più autentici e preziosi trasmessi e contenuti nel messaggio evangelico, mentre indulge eccessivamente ad immagini di orrore, sangue e violenza, nella peggiore tradizione horror splatter del cinema hollywoodiano.

La cruda rappresentazione, che pretende d’essere realistica, del supplizio di Gesù, è forse fin troppo realistica e brutale, a tal punto da diventare fantastica, stucchevole e spettacolaristica. In alcuni tratti la descrizione risulta quasi patologica e agghiacciante, nella misura in cui offre una morbosa e minuziosa ricostruzione di dettagli cruenti e sanguinosi, dal momento in cui Cristo viene fatto prigioniero dalle guardie del Sinedrio, quindi viene consegnato ai soldati romani che lo flagellano senza pietà, martoriandone la carne con armi sempre più terrificanti, e attraverso una massacrante via crucis si giunge alla sequenza riservata alla crocifissione, nella quale il regista non risparmia alcun orrore, come del resto in tutto il film, ma propone un overdose massiccia di strazianti violenze, con varie fratture di ossa e altri tormenti inflitti sul corpo di Gesù, eccedendo in una riproduzione ultra-spettacolare che è puramente gratuita e scurrile e si poteva facilmente evitare.

Il ribrezzo e il disgusto trascendono ogni limite nel momento in cui si pensa che l’inaudita volgarità del film si annida (neanche tanto) dietro un’ipocrita parvenza di raffinatezza e ricercatezza linguistica, che occulta invece un bieco tentativo di mistificazione storico-culturale e un’operazione ideologica di stampo reazionario e antisemita.

Sin dall’inizio del film si ravvisa tale intento propagandistico, almeno io l’ho colto in quanto è fin troppo evidente il tentativo di demonizzazione compiuto da Gibson rispetto alle azioni, ai comportamenti e alle presunte responsabilità degli Ebrei rispetto alla morte di Cristo.

In modo particolare nella prima parte del film, quando Gesù viene arrestato dalle guardie del Sinedrio, viene processato e giudicato dai sacerdoti e poi quasi linciato dalla folla inferocita, il popolo ebraico (non dimentichiamo che Gesù era un Galileo, un Israelita, ed era amato dalla sua gente, soprattutto dalle masse reiette e diseredate che lo accolsero trionfalmente al suo ingresso a Gerusalemme) viene dipinto come una stirpe abietta, fanatica, maledetta, nei termini di un “popolo deicida”, seguendo la tradizione dell’antisemitismo ideologico classico.

Insomma il regista ha compiuto precise opzioni di natura politico-religiosa, ed ha scelto il tipo di estetica cinematografica che gli era più consona, anche per subdole finalità commerciali.

Pertanto, confermo le mie convinzioni in merito al cattivo gusto artistico di Mel Gibson, e ribadisco la necessità e l’opportunità di censurare e vietare il film per motivi estetico-creativi.

Di sicuro non era un film da proporre ad un pubblico come quello di RAI 1 in prima serata, quando è noto a tutti che a quell’ora anche i bambini (milioni di bambini) restano davanti al video, spesso privi di qualsiasi sorveglianza da parte degli adulti.

A mio parere è stata una decisione assolutamente irresponsabile ed infelice assunta dalla RAI.

Se i dirigenti dei network nazionali, addirittura della principale rete televisiva (di un ente pubblico come la RAI, a cui versiamo un canone annuo) scelgono di mandare in onda un film talmente disdicevole e diseducativo, non solo per i bambini, non dobbiamo meravigliarci che il signor Berlusconi e la sua banda di criminali e sovversivi legalizzati riescono ancora a riscuotere quasi il 50% dei consensi dell’elettorato nazionale, ossia la metà circa dei voti di un popolo che si è abbrutito e imbarbarito dopo oltre un ventennio di Tv spazzatura.


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Un film orrendo: The Passion, di Mel Gibson
4 maggio 2006

Mi dispiace che Tu non abbia potuto apprezzare il capolavoro di Mel. Probabilmente sei uno di quei fan accaniti della Fattoria e reality in generale... :-)
    Un film orrendo: The Passion, di Mel Gibson
    11 maggio 2006, di : daniele

    Mi associo alla critica espressa da Garofalo. E’un brutto film, ma lo definirei, invece, un ottimo film di propaganda. Gibson si base sulle convinzioni del movimento ultra conservatore americano che si richiama a posizioni medievali per non dire "barbare" del cristianesimo e le illustra al pubblico tramite questo obbrobrioso film. E’ stata l’unica volta in cui al gestore del cinema volevo chiedere la resitutzione dei soldi spesi per il biglietto, un furto. E criticavano L’ultima Tentazione di Cristo..quello si che è un capolavoro..
    Un film orrendo: The Passion, di Mel Gibson
    2 gennaio 2007, di : FEDERICA E BARSANOFIO

    COMPLIMENTI GIOVANE...SEI UNO DEI NOSTRI
Un film orrendo: The Passion, di Mel Gibson
20 agosto 2006, di : rino pacca

chi non ammette la morte e resurrezione di Gesù non vede la verità. La verità non può essere raggiunta dalla nostra superbia ma solo per dono di Dio. Prego per te Lucio che trovi la LUCE.
Un film orrendo: The Passion, di Mel Gibson
2 gennaio 2007, di : FEDERICA E BARSANOFIO

un film bellissimo,spettacolare è quello che si avvicina di più alla realta dei fatti tra ttt i film girati sulla vita di Cristo..... Un consiglio x i critici:leggetevi il Vangelo e criticate dopo se nè siete ancora capaci,tanti complimenti a Mel Gibson.. E’ stato visto anche dal Papa e ha espresso la sua opinione nn da critico ma credente
Un film orrendo: The Passion, di Mel Gibson
21 febbraio 2007

Sorridi che Dio ti ama
Un film orrendo: The Passion, di Mel Gibson
29 luglio 2008, di : stefania87

Avete dimenticato un importante particolare...nel film c’è una scena che non riporta fedelmente ciò che è scritto nella Parola di Dio. Si vede che spezzano l’osso del braccio a Gesù mentre lo tirano per crocifiggerlo. Ma è scritto "Nessun osso di lui sarà spezzato" GIOVANNI 19:36. A parte questo particolare, sono daccordo col fatto che un film del genere proporlo in prima serata non è edificante per i bambini; ma per noi,persone mature,abituate a vedere in tv scene peggiori che non hanno nessuno scopo di "edificazione" , non dovrebbe scandalizzarci, a meno che non conosciamo la storia di Gesù e non capiamo il perchè ha sofferto così tanto e perchè queste persone sono state così crudeli con un uomo innocente e puro. Personalmente questo film mi ha colpito in positivo,perchè ho potuto capire meglio il sacrificio di Gesù che ha portato tutti i nostri peccati,le nostre malattie e tutte le sofferenze sulla croce per noi,che non meritiamo niente, per noi che accettiamo il suo sacrificio e lo accettiamo nella nostra vita. Certo ogni film è soggetto a critiche e non troveremo mai un film "perfetto", specialmente in ambito cristiano, considerato il grande numero di persone incredule e contrastanti; ma in ogni cosa bisogna ritenere il bene e se il film non dà speranza e amore il motivo è solo perchè la maggior parte delle persone non conosce la Bibbia,libro importantissimo che DIo ci ha lasciato, e rimane nell’ignoranza più assoluta,oltre che nella solitudine e nella depressione. Che Dio vi benedica e vi illumini tramite la Sua Parola.
    Un film orrendo: The Passion, di Mel Gibson
    14 luglio 2009, di : sfroos

    VoI NON AVETE CAPITO NIENTE é il il film piu bello e realistico sulla passione di Cristo non è l’ edulcorato Zeffirelli o il solito Pasolini qui si vede la sofferenza di quell’uomola sofferenza di Dio venuto a slvarci dai peccati