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Un altro operaio morto nei cantieri ferroviari

USB: ecco il frutto della deregolamentazione RFI

di Redazione Lavoro - giovedì 13 dicembre 2018 - 3959 letture

Non si arresta la strage di lavoratori nei cantieri di Rete Ferroviaria Italiana (RFI), società del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane ( FSI). Questa mattina in prossimità della stazione di Fiorenzuola d’Arda (Piacenza) un treno merci ha investito e ucciso un lavoratore di 59 anni, di Foggia, che stava lavorando per un’impresa in appalto alla costruzione dei basamenti in cemento per i pali di sostegno della linea trazione elettrica. È il quarto gravissimo incidente nell’arco di tre settimane nei cantieri ferroviari in appalto di RFI, dopo quelli del 23 novembre sulla Verona-Milano in cui è morto un operaio di un’impresa privata investito dal treno; del 16 novembre nella Galleria Santa Lucia sulla Salerno-Nocera Inferiore dove un mezzo d’opera della impresa SALCEF si è incendiato e in cinque lavoratori sono rimasti feriti di cui uno ustionato gravemente; del 7 dicembre a Firenze Campo di Marte dove un merci ha urtato un mezzo d’opera dell’impresa CESMES ferendo gravemente i tre operai a bordo.

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Rfi

L’Unione Sindacale di Base ha già denunciato ripetutamente la situazione di allarme nei cantieri di RFI, dove il sistema degli appalti serve a deregolamentare in modo strisciante l’impianto delle procedure di lavorazione imposto dagli altissimi rischi del settore. Una deregolamentazione funzionale agli obiettivi di profitto e a quelli di smantellamento delle tutele contrattuali dei ferrovieri, ma che chiaramente scarica i costi sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori addetti alle attività di manutenzione dell’infrastruttura ferroviaria. Lo scorso 14 novembre una delegazione nazionale di USB ha incontrato presso il Ministero delle infrastrutture e Trasporti i vertici del dicastero, e ha esposto dettagliatamente lo scenario in cui si determinano le condizioni di questi incidenti. Enormi carenze di personale e di formazione professionale in RFI, derivanti da anni di politiche di tagli occupazionali nelle infrastrutture, che si tentano di gestire con gli appalti alle imprese private, le cui maestranze sono sottoposte a ritmi di lavoro illegale, non rispettando la legge sul lavoro notturno, sui riposi giornalieri e settimanali.

A fronte di ciò il management di RFI si permette addirittura l’arroganza di sanzionare i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza che segnalano le violazioni riscontrate nei cantieri e nel corso del proprio lavoro, come è successo ultimamente nella Direzione Territoriale Produzione di Roma e in quella di Napoli. In attesa di maggiori informazioni su quest’ultimo incidente USB conferma lo stato di mobilitazione dei ferrovieri nella prospettiva del prossimo sciopero nazionale e di chiari segnali di attenzione e di responsabilità da parte delle istituzioni preposte al controllo delle attività in RFI e nelle società del Gruppo FSI. USB a nome di tutti i lavoratori iscritti, esprime massimo cordoglio e vicinanza ai familiari e ai colleghi del lavoratore ucciso, e solidarietà ai colleghi macchinisti coinvolti sul lavoro in questo gravissimo incidente.


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