Tre bugie ricorrenti sugli allevamenti intensivi
Quella che ci troviamo a dover fronteggiare, ogni giorno, sugli allevamenti intensivi, è anche una lotta per la verità: in tanti cercano di insabbiarla. (Un articolo di Simona Savini da Greenpeace.org)
Lo vediamo da tempo con le posizioni e le affermazioni che sono diventate il cavallo di battaglia dei tanti lobbisti a favore della produzione intensiva di carne e anche delle principali organizzazioni di categoria degli agricoltori, come Coldiretti e Confagricoltura. Affermazioni riprese pericolosamente in più occasioni anche alcuni politici e da esponenti del Governo.
Si è arrivati addirittura a negare l’esistenza stessa dei molteplici impatti degli allevamenti intensivi.
L’obiettivo per chi diffonde queste falsità è difendere un sistema che avvantaggia pochi grandi gruppi a discapito dei piccoli produttori e della salute pubblica. Il rischio è che le bugie generino disinformazione e ritardino un cambiamento sempre più necessario.
Ma le bugie hanno le gambe corte e possono essere smentite sistematicamente. Ecco tre esempi eclatanti.
1) “Le emissioni degli allevamenti intensivi non possono essere paragonate a quelle industriali”
FALSO. L’agricoltura è responsabile del 94% delle emissioni europee di ammoniaca (la seconda causa di formazione di polveri fini in Italia) e del 54% di quelle di metano: la maggior parte di queste deriva dagli allevamenti intensivi.
2) “La zootecnia italiana è la più sostenibile a livello globale”
FALSO. Gli allevamenti intensivi in Italia sono la seconda causa di formazione delle polveri fini – PM 2,5 – che ogni anno provocano nel nostro Paese circa 50 mila morti premature.
3) “Non è vero che in Italia si mangia troppa carne”
FALSO. I dati Fao più aggiornati indicano che il consumo medio in Italia si attesta intorno ai 73 kg procapite all’anno: un consumo simile alla media europea (77kg procapite) e quasi il doppio della media mondiale (44 kg pro capite all’anno).
Disinformazione e negazionismo ostacolano continuamente il nostro lavoro, negando l’evidente e proponendo una realtà che fa comodo agli interessi di chi non vuole vedere, o di chi non vuol far vedere quello che realmente avviene.
Non smetteremo di denunciare falsità e informazioni distorte pronunciate da politici, giornalisti o vertici di grandi aziende.
- Allevamenti intensivi Greenpeace
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