Torna a Urbino Frequenze Disturbate Festival. Il 30 e 31 Luglio

Il 30 e 31 luglio Piazza Rinascimento, a Urbino, si immerge nella tradizionale manifestazione dedicata agli artisti della scena musicale internazionale nel circuito della musica indipendente. Sul palco confermati ad oggi: Kings of Convenience, Baustelle, The Niro e Teatro degli Orrori..
Il 30 e 31 luglio Urbino si immerge nella musica di “Frequenze Disturbate”, l’ormai tradizionale manifestazione dedicata agli artisti della scena musicale internazionale nel circuito della musica indipendente.
FREQUENZE DISTURBATE Urbino 30 e 31 luglio 2010 Piazza Rinascimento - ore 21,00
In un contesto splendido ed unico, nel cuore della città rinascimentale torna Frequenze Disturbate, organizzato dall’ Associazione culturale Musicautopia con il contributo e il sostegno della Città di Urbino, Assessorati Turismo, Cultura, Lavori pubblici e Attivita produttive, Politiche giovanili e con la collaborazione di ECSTRA, Ass.Cult. Notturno MusicALE, Territoriomusicale.
Programma in fase di completamento:
Venerdì 30
Baustelle
http://www.youtube.com/watch?v=9vMAjX-XdSY
Il Teatro degli orrori
http://www.youtube.com/watch?v=sIn3Z54fi5Q http://www.myspace.com/ilteatrodegliorrori
sabato 31
Kings Of Convenience
http://www.myspace.com/kingsofconvenience http://www.youtube.com/watch?v=WOxE7IRizjI
The Niro
http://www.theniro.com/news.php http://www.youtube.com/watch?v=2UhoVVs03PI Altri nomi in via di definizione...
www.frequenzedisturbate.it Facebook: Frequenze Disturbate
Prevendite dal 5 luglio su www.ticketone.it call center 892 101
FREQUENZE DISTURBATE:
www.frequenzedisturbate.it
BAUSTELLE Il 30 luglio i Baustelle saranno i protagonisti della prima serata del festival Frequenze Disturbate 2010 a Urbino. Accompagnati sul palco da Alessandro Maiorino (basso), Ettore Bianconi (tastiere), Diego Palazzo (chitarra), Paolo Inserra (batteria)e dal polistrumentista Roberto Romano (flauti, clarinetti, sax, glockenspiel, percussioni), Francesco Bianconi, Rachele Bastreghi e Claudio Brasini presenteranno al pubblico di Urbino brani tratti dall’ultimo album “I Mistici dell’Occidente” e alcuni dei loro successi del passato.
“Mistici dell’Occidendete””(Atlantic/Warner Music), quinto album dei Baustelle, è entrato subito nella top 10 dei dischi più venduti, riscuotendo ampi consensi di critica e di pubblico e confermando i Baustelle una delle realtà più interessanti del panorama musicale italiano. Dopo il tutto esaurito dei concerti esclusivi con l’orchestra a Roma, Milano, Torino e Firenze, e la loro partecipazione al concerto del 1 maggio, i Baustelle arrivano anche ad Urbino.
Intanto è in radio ”Le rane”, il secondo singolo tratto dall’album, uno tra i brani più autobiografici in cui il racconto diventa anche letteratura e analisi di costume. È inoltre in rotazione nelle principali emittenti televisive musicali il video di “Le rane”. Il video ha come riferimento estetico principale la scena finale del film "I 400 Colpi" di Francois Truffaut ed è stato realizzato in due giorni. Le riprese sono state effettuate nella riserva naturale di Torre Guaceto (Brindisi), a San Vito dei Normanni (Brindisi) e nella fiera del Levante a Bari con il sostegno di Apulia Film Commission.
READ MORE: www.baustelle.it/
KINGS OF CONVENIENCE Il duo norvegese che ha incantato il mondo e raggiunto le vette delle classifiche di tutto il globo con i singoli Misread e I’d Rather Dance with You, estratti dal celebre album Riot on an Empty Street, arriva ad Urbino per presentare il nuovo bellissimo album DECLARATION OF DEPENDENCE uscito per EMI alla fine del 2009.
Il terzo album dei Kings Of Convenience, Declaration Of Dependence, é un disco meraviglioso per diverse ragioni. Per prima cosa, Eirik Bøe si trova ugualmente a suo agio nel parlare delle “idee serie” del disco così come nel ridere dei suoi momenti “bossanova intellettuali”, mentre Erlend Øye é chiaramente eccitato dall’aver realizzato “il disco pop più ritmico che sia mai stato fatto senza percussioni né batteria”. Secondo, non c’è nessuno che faccia dischi come loro. “Quando abbiamo iniziato avevamo paura di suonare come altri artisti”, dice Erlend. “Ma adesso ci sentiamo piuttosto soli”. Ma la cosa che colpisce di più di questo album é quanto potentemente ricordi che fare musica non é un gioco, non é qualcosa da prendere sottogamba: questo disco é parte di un quadro molto più ampio, una relazione lunga e complicata che conosce i suoi buoni e i suoi cattivi momenti. Per essere in grado di fare una musica così apertamente emozionale bisogna essere pronti a mettere in gioco molto di sé, e a sviluppare l’abilità di essere brutalmente onesti circa le proprie idee. Declaration Of Dependence vede i Kings Of Convenience – due personalità molto diverse - afferrare il potere che hanno insieme e li sorprende ad ammettere quanto abbiano bisogno l’uno dell’altro per fare la musica che vogliono davvero fare. Un’onestà come questa non è comune nella musica pop.
Toccante come vi aspettate, con brani come Second To Numb, Rule My World e 24-25, perfette come nulla che abbiano scritto finora. Declaration Of Dependence marca anche l’inizio di una nuova era per il duo. Il disco ha iniziato a prender forma nel febbraio del 2007, quando i due si sono ritagliati il tempo per una vacanza in Messico insieme. Il mese successivo hanno suonato insieme un concerto per la prima volta in più di due anni. E hanno sentito subito, insieme, la sensazione che c’era un altro disco da fare. “Davvero”, dice Eirik. “Non avevamo scelta”.
Eirik and Erlend ora vivono di nuovo a Bergen, con Erlend che ha traslocato dopo aver trascorso 5 anni a Berlino (“Volevo stare in un posto dove potessi camminare e camminare e camminare”, dice ora della sua città adottiva. “Volevo perdermi in una città meravigliosa”). “’C’é tanto dolore creativo quando stiamo insieme”, dice Erlend. “La persona meno entusiasta tra tutte quelle che conosciamo é sempre l’altro. Vogliamo sempre che l’altra persona venga fuori con un’idea e che quell’idea sia superinnovativa!”. “Il modo in cui lavoriamo”, dice Eirik, “é quello di lasciare che le cose si muovano naturalmente, e molto lentamente. I processi attraverso cui passiamo sono molto selettivi, il ché vuol dire che le canzoni che alla fine buttiamo fuori sono solo quelle che sono sopravvissute ai durissimi meccanismi di critica che ci presentiamo continuamente l’un l’altro. Bisogna essere capaci di lasciare andare alcune cose, é un po’ come uccidere un proprio caro, ed é qualcosa che non smette mai di far male”.
Il TEATRO DEGLI ORRORI
Gionata Mirai - chitarra, voce Francesco Valente - batteria Pierpaolo Capovilla - voce Nicola Manzan - chitarra, violino Tommaso Mantelli - basso
Siamo stanchi delle solite frittate rock italiane, stanchi dello sciatteria culturale che ci propinano le grandi case discografiche, stanchi di tutte le canzoncine che ascoltiamo in radio o "vediamo" in televisione, che durano sempre e soltanto l’arco di una stagione e poi -grazie a dio- non se ne sente più parlare. ILTEATRO DEGLI ORRORI ha un ambizione più grande. Un quartetto rock bello classico, con una gran voglia di suonare della musica potente ma intrigante, violenta ma dai contenuti romantici, ignorante ma colta, un occhio ai Melvins ed uno a Dylan, un po’ Birthday Party e un po’ progressive. Vi sembra poco? O è forse troppo? Ascoltare per credere. Il Teatro Degli Orrori, il cui nome vorrebbe ispirarsi al Teatro delle Crudeltà di Artodiana memoria (e che per pudore, con questo non coincide), nasce all’inizio del 2005. L’idea di fare un gruppo nuovo di zecca fu inizialmente di Pierpaolo (voce e basso di One Dimensional Man), Gionata (voce e chitarra di Super Elastic Bubble Plastic) e Francesco (dall’estate 2005 alla batteria di One Dimensional Man), che dopo un periodo di prove in tre, decidono di chiedere a Giulio (ex chitarrista di One Dimensional Man) di unirsi alla formazione in qualità di bassista. E’ solo a questo punto che la band decide di lavorare assiduamente e di darsi l’ obiettivo di realizzare un disco; ma gli impegni di tutti nei confronti del proprio lavoro e dei rispettivi gruppi, rende il percorso di scrittura del nuovo repertorio, lento ed accidentato. E’ infatti solo dopo ben due anni di prove, che Il Teatro Degli Orrori entra in studio di registrazione e realizza il suo primo album, "Dell’ Impero Delle Tenebre". Registrato e mixato dallo stesso Giulio al Blocco A di Padova e al Natural Head Quarter di Ferrara nei mesi di Novembre/Dicembre 2006 e Gennaio 2007, il disco esce il 6 Aprile per l’editore Tempesta e viene distribuito da Venus. 12 tracce di rock moderno ed alternativo, con un occhio agli amori di sempre -Scratch Acid, Jesus Lizard, Birthday Party- l’altro alla tradizione cantautorale italiana, fanno di questo disco qualcosa di inedito: asprezze e dissonanze accompagnate da un cantato in italiano che aspira a possedere una poetica propria. Musica non per i piedi. Musica per il cervello. "Ecco l’angoscia umana in cui lo spettatore dovrà trovarsi uscendo dal nostro teatro. Egli sarà scosso e sconvolto dal dinamismo interno dello spettacolo che si svolgerà sotto i suoi occhi. E tale dinamismo sarà in diretta relazione con le angosce e le preoccupazioni di tutta la sua vita. Tale è la fatalità che noi evochiamo, e lo spettacolo sarà questa stessa fatalità. L’illusione che cerchiamo di suscitare non si fonderà sulla maggiore o minore verosimiglianza dell’azione, ma sulla forza comunicativa e la realtà di questa azione. Ogni spettacolo diventerà in questo modo una sorta di avvenimento. Bisogna che lo spettatore abbia la sensazione che davanti a lui si rappresenta una scena della sua stessa esistenza, una scena veramente capitale. Chiediamo insomma al nostro pubblico un’adesione intima e profonda. La discrezione non fa per noi. Ad ogni allestimento di spettacolo è per noi in gioco una partita grave. Se non saremo decisi a portare fino alle ultime conseguenze i nostri principi, penseremo che non varrà la pena di giocare la partita. Lo spettatore che viene da noi saprà di venire a sottoporsi ad una vera e propria operazione, dove non solo è in gioco il suo spirito, ma i suoi sensi e la sua carne. Se non fossimo persuasi di colpirlo il più gravemente possibile, ci riterremmo impari al nostro compito più assoluto. "EGLI DEVE ESSERE BEN CONVINTO CHE SIAMO CAPACI DI FARLO GRIDARE". Antonin Artaud, "Il teatro e il suo doppio", Einaudi PBE 1978, p.ne 8/9.
THE NIRO Autore di sicuro talento, presenta il suo ultimo, raffinatissimo lavoro appena uscito per Universal Music: Best Wishes. Tinte malinconiche,aperture melodiche di grande ed inconsueto spessore caratterizzano una delle più interessanti uscite discografiche del 2010.
Palcoscenico dell’intensa “due giorni,” ricca di ospiti nazionali e internazionali sarà Piazza Rinascimento, il suggestivo e ampio spazio racchiuso fra il Palazzo Ducale, l’ex Seminario e Palazzo Bonaventura.
• Nel pomeriggio di venerdì 30 luglio presso l’Esedra del Teatro a partire dalle 18,30 sarà previsto lo Showcase di band rock emergenti che animeranno il centro storico in attesa dei concerti serali.
• In Piazza delle Erbe, per gli appassionati di musica, verrà realizzato un mercatino tematico di dischi, magliette, gadget musicali, ecc..
• Terminato il programma in cartellone, sempre nel centro storico sarà attivo un DJ Set che proporrà musica fino a tarda notte.
Il ricco programma è rivolto a un ampio pubblico di appassionati e non solo, e offre l’opportunità di vivere un’esperienza piacevole in uno scenario dall’indiscusso fascino.
Le due giornate di “Frequenze Disturbate” sono organizzate dalla Associazione Culturale MusicaUtopia in collaborazione con DNA concerti, con il contributo e il sostegno dell’Amministrazione comunale di Urbino (Assessorati Turismo, Cultura, Politiche Giovanili, Attività Produttive, Lavori Pubblici) e in collaborazione con ECSTRA, Associazioni Culturali Notturno Musicale e Territorio Musicale, Provincia di Pesaro e Urbino ed ERSU Urbino. I biglietti sono disponibili nel circuito Ticket One a partire dal 5 luglio. Per informazioni si può fare riferimento all’account Facebook “Frequenze Disturbate”, mentre a giorni sarà attivo il sito web www.frequenzedisturbate.it.
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