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Tiberio Murgia: addio a "Ferribotte"

Tiberio Murgia, uno dei più popolari caratteristi italiani, si è spento ieri a Roma all’età di 81 anni.

di Orazio Leotta - sabato 21 agosto 2010 - 4378 letture

Tiberio Murgia, uno dei più popolari caratteristi italiani, si è spento ieri a Roma all’età di 81 anni. Sardo di Oristano, visse un’infanzia difficile e piena di stenti. Ben presto fu costretto a procacciarsi il necessario facendo i lavori più umili dal garzone di falegnameria al lavapiatti e addirittura, il minatore emigrando in Belgio.

Tornato a Roma fu ripagato dalla sorte quando presentatosi a un provino di Monicelli, che cercava un siciliano tutto d’un pezzo per quello che poi sarebbe diventato un capolavoro della comicità italiana, ossia “I Soliti Ignoti”, venne prescelto.

La pellicola fu un successo non solo grazie ai protagonisti quali Totò, Salvatori, Mastroianni e Gassman ma anche agli esordienti fra cui Murgia, “Ferribotte” nel film, che si appiccicò quel ruolo di siciliano pedante, petulante, oltremodo geloso, dallo sguardo curioso e sospettoso, che fu al tempo stesso per lui un limite, ma anche un veicolo di successo e di garantita carriera, anche se a causa delle inevitabili inflessioni sarde alcuni registi preferivano doppiarlo.

Caratterista dall’immediata simpatia comunicativa, dopo “I Soliti Ignoti”, lo vediamo nel sequel di Nanni Loy “L’audace Colpo dei Soliti Ignoti”, in “Costa Azzurra” di Vittorio Sala, in cui non smette di “controllare” la bellissima moglie (Giorgia Moll) durante il viaggio di nozze ma che non disdegna attenzioni verso le spogliarelliste di un night club.

“La Grande Guerra” sempre di Monicelli, “Il raccomandato di Ferro” di Marcello Baldi, “Genitori in blue jeans” di Camillo Mastrocinque dove interpreta un curioso brigadiere, “Ferragosto in bikini” di Marino Girolami, dove si cala nei panni di un agente col compito di salvaguardare la morale, pronto a redarguire le succinte ragazze in bikini ma anche pronto ad osservarle con una certa "acquolina in bocca".

Può vantare collaborazioni artistiche anche con Paolo Villaggio, Monica Vitti, Edwige Fenech, Lando Buzzanca, Celentano e perfino con Peppino de Filippo e Louis De Funes. Alcune sue battute sono diventate veri e propri cult come: “Signorine, non vi vergognate a portare quei due pezzi…”, rivolgendosi a due ragazze in spiaggia in costume da bagno (disposte pure a toglierselo) in “Ferragosto in bikini”, o sempre nello stesso film, il celebre “Cufù cufù…circolare se non volete finire tutti in guardina “ ma la più esilarante resterà sempre “Certo, certissimo, anzi …probabile” nelle sequenze finali de "L’Audace colpo dei soliti ignoti", che ha sua volta ha dato il titolo a un film con la Spaak e la Cardinale.


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