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’Terrorismo, Berlusconi: ’A Natale rischiato attentato su Roma’’

’’A novembre la minaccia di un attacco alle metro di Roma e Milano’’ ’’A Natale rischiato attentato su Roma’’ Il premier rivela a Libero’’la notizia precisa e verificata’’ del possibile dirottamento di un aereo sul Vaticano

di Giuseppe Castiglia - sabato 27 dicembre 2003 - 5834 letture

Roma, 27 dic. - ’’Che giornata terribile e’ stata questa. Domani i giornali non escono vero? E allora posso dirle che la questione vera non e’ stata il decreto sulle tv, che peraltro ha avuto l’immediato consenso del Quirinale, ma la notizia precisa e verificata di un attentato su Roma nel giorno di Natale’’. A rivelarlo, in una lunga intervista rilasciata a ’’Libero’’ la notte di Natale e pubblicata oggi, e’ il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. ’’Un aereo -ha spiegato il Premier- dirottato sul Vaticano. Un attacco dal cielo, chiaro?’’. ’’La minaccia del terrorismo -ha proseguito Berlusconi- e’ in questo istante altissima. Ho passato la Vigilia a Roma per fronteggiare la situazione’’. ’’Ora mi sento tranquillo. -ha detto ancora Berlusconi- Passera’. Lo diceva Eduardo. Non e’ fatalismo, ma la coscienza di avere la guardia alta. Se hanno organizzato questo non ce la faranno’’. ’’Nel mese di novembre -ha aggiunto il Premier- ero stato informato di un possibile attentato devastante che avrebbe colpito un certo giorno le metropolitane di Roma o Milano...’’. ’’C’era chi insisteva perche’ fossero chiuse le stazioni. -ha riferito Berlusconi- Mi sono assunto la responsabilita’ di evitare certe misure. Avrebbero avuto sulle menti della gente lo stesso effetto di un attentato, ci avrebbero uccisi dentro, con conseguenze sociali e economiche drammatiche’’. ’’Il terrorismo vuole farci chiudere. Ho preferito -ha insistito il presidente del Consiglio- raddoppiare i controlli. Bisogna convivere con l’incubo, combattendo i violenti ovunque, ma senza permettere che le precauzioni blocchino la vita’’. Il premier ha poi affrontato le questioni di attualita’, dal caso Parmalat agli scioperi del trasporto pubblico locale di questi giorni. ’’La Parmalat? E’ un pozzo senza fondo. Oltre alle perdite immediate dei risparmiatori, ci sono conseguenze gravissime per tutta la nostra economia’’, ha affermato il premier. ’’L’immagine dell’Italia -ha continuato Berlusconi- ne esce a pezzi. Anche per le responsabilita’ di chi non si e’ accorto della puzza di bruciato’’. ’’Chi viene piu’ a investire da noi, -prosegue- in queste condizioni? Ci sono in scadenza bond di societa’ sane per 180 mila miliardi di lire. Chi li rinnova?’’. Per quanto riguarda gli scioperi selvaggi dei giorni scorsi e le proteste dei Cobas del latte, il presidente del Consiglio ha sottolineato come producano ’’danni enormi morali e materiali’’ e che per questo ’’devono finire’’. ’’Ho chiesto al ministro dell’Interno Pisanu -ha continuato Berlusconi- di intervenire con la forza pubblica: ci sono le leggi, si facciano rispettare, si arresti chi insiste’’. Nel corso dell’intervista, il premier ha replicato alle accuse che gli sono state mosse da Paolo Mieli sul Corriere della Sera e dal senatore a vita, Francesco Cossiga. ’’Potere io? Scherziamo... Sul Corriere della Sera, Paolo Mieli ha scritto cose tremende -ha spiegato Berlusconi-. Per lui io sarei il gatto con gli stivali che ha trasformato la presidenza del Consiglio in un ufficio dove cura esclusivamente i suoi affari e le sue sentenze giudiziarie. Ma quale potere se non riesco a far sapere le cose piu’ semplici’’. ’’Qualsiasi ministro del mio governo -ha continuato Berlusconi- potrebbe testimoniare che mai, mai in nessun caso ho curato i miei interessi. Se un giornalista che rappresenta pienamente l’editore del Corriere scrive questo, vuol dire che sanno bene di potersi permettere tutto’’. ’’Cossiga -ha proseguito il Premier- continua a rimproverarmi. E spinge: ’Usa il potere’. Non ricorrere a giri di frasi e mi invita a spedire la Guardia di Finanza’’. ’’Cossiga -ha aggiunto Berlusconi- e’ persino dettagliato: 50 Fiamme Gialle qui da Cesare Romiti, 50 Fiamme Gialle la’ da Banca Intesa. Mai e poi mai, ho risposto’’. ’’Lui insiste: ’Tu hai tutti i poteri contro: il Quirinale, la Corte costituzionale, la magistratura, i giornalisti, impara a manovrare le legittime armi del potere’. Ma io -ha insistuto il Premier- ho un’altra idea, sono un presidente del Consiglio liberale, opero sulla base del consenso e percorro vie trasparenti’’.


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