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Siracusa: Sviluppo turistico o scempio

Una lettera aperta, firmata da alcuni esponenti politici e della vita civile di Siracusa, in difesa di Ortigia e della città di Siracusa

di Redazione - domenica 14 agosto 2016 - 3488 letture

Lo sviluppo turistico di Ortigia è una delle poche voci positive dell’economia siracusana.

La salvaguardia del nostro centro storico, patrimonio dell’Unesco, non è solo un dovere culturale e civile, ma anche una concreta speranza di reddito per molti siracusani. Lo sviluppo, però, non può essere anarchia, deregulation. Lo sviluppo senza regole è solo scempio e impoverimento. Accettare di fatto che chiunque possa occupare strade e piazze con tavolini moltiplicandone a piacere il numero, invadere l’isola di un persistente olezzo di fritture, consentire musica a tutto volume e rumori molesti oltre ogni soglia ammessa e oltre ogni orario, non significa facilitare la vita agli esercenti ma provocare il degrado di Ortigia.

Questa situazione sta da tempo provocando la fuga dei residenti, da un luogo che somiglia sempre meno a una città e sempre più ad un Luna Park. Le lamentele dei turisti più attenti sono il segnale che presto potrebbero anche loro essere in fuga.

Gli stessi ristoratori ed i commercianti e la nostra stessa comunità che su Ortigia ha puntato come investimento non solo economico, potrebbero a breve dover affrontare difficoltà non prevedibili.

Ortigia non può continuare ad essere questo Far West.

Dovere dell’amministrazione è guidare lo sviluppo della città impedendone l’abbrutimento, tutelandone la preziosità e unicità del nostro centro storico e nello stesso tempo evitare il dilagare senza regole e senza qualità delle attività economiche che potrebbe distruggere le stesse potenzialità di sviluppo che Ortigia esprime.

Tutto questo è il frutto di una malintesa idea di sviluppo che vede Ortigia come un luogo da spremere e che alimenta l’impressione che ognuno possa fare ciò che vuole a tutto discapito di chi tenta di operare nel rispetto delle regole. Alla amministrazione comunale chiediamo con forza una inversione di tendenza ed il ripristino in Ortigia delle condizioni di vivibilità e di legalità. Agli organi preposti al rispetto delle regole ci appelliamo perché esse vengano fatte rispettare.

Siracusa 20 luglio 2016

Corrado V. Giuliano – Pippo Ansaldi – Salvo Salerno – Peppe Giliberti – Roberto De Benedictis – Giovanni Randazzo – Giovanni Trigilio


Ci siamo assunti la responsabilità di promuovere una lettera aperta alla città, sottoscritta finora da duecentotrentasei tra turisti e siracusani, residenti e non residenti in Ortigia, per porre un problema ed alimentare un confronto in un momento in cui l’ isola, amata da tutti, sta cambiando pelle e ci appare troppo ingombrata e sofferente, con il rischio di un suo nuovo abbandono da parte degli abitanti, sopraffatti dal rumore, dal caos e dal disordine. Siamo ovviamente a favore del turismo, anzi ci piacerebbe un turismo che duri tutto l’anno. Gli ortigiani già sanno di dover pagare un prezzo per l’afflusso dei turisti e non solo ricavarne benefici. Si tratta però di trovare un limite. Apprezziamo e rispettiamo i musicisti, la cui presenza arricchisce ed allieta le strade ed i locali dell’isola. Siamo favorevoli, al di là della strumentalizzazione delle nostre motivazioni, alla tutela delle iniziative commerciali non dimenticando che i commercianti, alcuni dei quali hanno pure sottoscritto la lettera, hanno avuto un ruolo fondamentale nella rinascita di Ortigia. Anche i tavolini all’aperto, ma non in tutti i luoghi, possono contribuire alla piacevolezza della città. Ma siamo contro la percepita assenza di regole, siamo contro chi le regole non le rispetta, contro il frastuono oltre gli orari ed i limiti sonori consentiti e la tendenziale trasformazione dell’isola in un unico diffuso luogo di ristorazione e divertimento. Ortigia non è Porto Cervo, è un luogo ricco di storia dove le persone vivono ininterrottamente da vari millenni e la cui identità e vivibilità va preservata nell’interesse, tra l’altro, degli stessi esercenti commerciali, perché le loro iniziative non siano effimere e possano durare nel tempo. Siamo per un modello originale Ortigia, che possa essere costruito con la condivisione massima possibile tra abitanti, commercianti ed Amministrazione, per un progetto che includa, detti le regole e sappia farle rispettare. Su questo invitiamo i cittadini, ma anche i turisti e chiunque ne abbia a cuore i destini, a partecipare agli incontri che intendiamo promuovere nelle prossime settimane e ad esprimere e confrontare le proprie idee sul modello di città auspicato, nell’ascolto e rispetto reciproco”.

Siracusa, 13 agosto 2016



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