Si costituisce a Lentini il movimento politico culturale "Rinnovamento per il territorio".

Si costituisce a Lentini il movimento politico culturale "Rinnovamento per il territorio" , con l’intento precipuo di costruire un laboratorio che mira all’elaborazione di idee e progetti per la città, che siano all’insegna del superamento dei tradizionali modi di fare politica.

di Giuseppe Castiglia - lunedì 22 ottobre 2012 - 4741 letture

Gli elementi caratterizzanti del progetto del movimento sono:

- La difesa assoluta del territorio, dell’ambiente e della salute dei cittadini.
- La legalità e la questione morale, intese anzitutto come elaborazione di regole che eliminino discrezionalità nella pubblica amministrazione e come lotta senza quartiere a tutte le forme di micro e macro criminalità, puntando non solo e non tanto sull’aspetto repressivo quanto piuttosto su quello preventivo.
- Una politica urbanistica che miri in primis al risanamento e alla riqualificazione del centro storico e quindi al recupero del patrimonio edilizio esistente e non all’individuazione di nuove aree d’insediamenti abitativi.
- Uno sviluppo economico sostenibile, che faccia perno sulle peculiarità ambientali, agricole, paesaggistiche e gastronomiche del territorio.
- Politiche d’inclusione sociale che aggrediscano il diffuso fenomeno della povertà, che sta colpendo specialmente i quartieri periferici e popolari della nostra città.
- La drastica riduzione dei costi della politica.
- Forme nuove e dirompenti di partecipazione dei cittadini, all’elaborazione delle politiche amministrative.

Lentini 22 Ottobre 2012


Carta degli intenti

Partiti e movimenti hanno DNA differenti, i primi sono troppo spesso e sempre più autoreferenziali ed incatenati in recinti statutari, risultano ostaggio di rigidi schematismi e si nutrono freddamente di numeri e di gestione del potere all’interno delle loro stanze.

I secondi, risultano liberi da schemi, spesso si muovono al di fuori ed indipendentemente dalla politica istituzionalizzata ma sono connotati da una visione che guarda al calore delle relazioni umane ed alle esigenze reali dei cittadini.

È proprio in quest’ottica che va interpretata l’alternativa. Una politica che vuole ambire a governare questo territorio non può limitarsi all’ordinaria amministrazione, che dovrebbe già includere fra i suoi obiettivi la restituzione alla comunità dei luoghi e dei momenti del dibattito e del dialogo, piuttosto che i luoghi dello stare insieme e la normale manutenzione della città tutta; impegni fondamentali, certo, ai fini dell’innalzamento della qualità della vita, ma una politica che sia degna di questa definizione non può non guardare necessariamente in prospettiva, estrapolando e sviluppando il senso stesso di questi luoghi ed i loro più profondi significati per ricostruirne l’immagine identitaria e definirne così la necessaria visione futura di crescita e sviluppo.

Il presente documento si articola e si concentra sugli elementi cardine della nostra visione, allo stesso tempo impegno per la nostra attività al servizio della città: il “rinnovamento” dell’azione politica e la concezione del “territorio come risorsa”.

Rinnovamento. Termine questo ormai inflazionato dallo spropositato utilizzo che ne hanno fatto tanti pseudopolitici a tutti i livelli. Tuttavia, nella città di Gorgia, ci sembra quantomeno opportuno, oggi più che mai, rievocare la potenza della parola e ripristinare la dignità ed i significati originali di questo e di altri vocaboli come territorio, uguaglianza, patrimonio, etica, libertà, fratellanza, umanità, diritti e rispetto.

Rinnovamento, oltre che nei contenuti, soprattutto nei modi di fare politica. Alla luce della degenerazione etica delle forme tradizionali di espressione partitica rappresentativa avvertiamo con forte senso di responsabilità l’esigenza di una urgente riforma delle pratiche della politica; il degrado sociale, l’impoverimento culturale, il disagio economico e l’indifferenza di cui il nostro territorio è ormai vittima indifesa non possono più essere gli unici protagonisti della nostra realtà che richiede ad alta voce, di contro, il rifiuto categorico di ogni forma di linguaggio politico obsoleto e del tutto fallimentare.

Rinnovamento è quindi una nuova politica che si schiera contro un modello di sviluppo atroce, sfuggito al controllo anche di chi pretende di governarlo, che ci sta schiacciando tutti, uomini e donne di ogni mondo, proiettandoci a una velocità sempre crescente verso un futuro caotico che il modello stesso rende irraggiungibile creando così angosce, depressione, sensi di sconfitta. Una nuova politica che si impegna a ricostruire relazioni umane che rappresentano non solo il patrimonio più importante, ma fuochi e luci nel buio del nostro tempo, soffocato e caratterizzato da un approccio economicista a tutte le tematiche sociali, da attuare con un’attenzione particolare alle esigenze specifiche del territorio e della comunità locale, promuovendo nuove forme relazionali multidisciplinari per creare quei vortici osmotici necessari a rimettere in circolo e fare incontrare uomini, idee e passioni, anche e non solo, per una nuova cultura dell’abitare. Creare una realtà davvero alternativa a quella in cui è infelicemente immersa la città, una politica che guarda e si impegna quindi nella costruzione di una nuova coscienza collettiva contrapposta all’individualismo e all’egocentrismo dilaganti.

Una politica fondata e alimentata permanentemente dalla “parità di genere”,che garantisca l’esercizio della piena cittadinanza, contro ogni forma di discriminazione, mercificazione e di speculazione nel pieno rispetto della persona, della sua dignità e dei suoi diritti per una vera economia solidale e redistributiva, che sposa e promuove convintamene, supportando con la necessaria attenzione quindi tutte le forme di economia alternativa e gli stili di vita sostenibili, dal consumo critico al commercio equo e solidale passando per il biologico ed il chilometro zero: coltivare parte del proprio cibo in orti, sostenere i farmer-market e la permacultura sono alcune delle azioni che vanno in tal senso.

Riteniamo finita la politica delle grandi organizzazioni che infondono dall’alto le loro scelte sulla società. I cittadini devono e possono riprendere il pieno potere sulla propria vita. Così facendo è possibile emanciparsi dall’accentramento decisionale ed affrancarsi dal potere di chi oggi lo detiene, spesso a sproposito, sui beni comuni.

Il territorio come risorsa. Una schietta quanto improrogabile riflessione sul crollo del sistema economico produttivo agrumicolo, chiarissima conseguenza di un mercato globale che manifesta tutti i suoi limiti nelle disparità dei costi manifatturieri delle diverse aree del mondo, ci porta a credere nella necessità di una sua radicale riconversione al quale attribuire finalmente una forte connotazione locale ed autosotenibile costruita attorno alle tipicità territoriali.

Immaginiamo una città che fondi la propria attrattività economica principalmente sulla cultura ed il rispetto di un ampio e diffuso patrimonio storico-artistico ed archeologico; una città che sappia riconoscere finalmente, e preservare, le sue peculiarità insediative che hanno costellato l’ambito urbano ed extraurbano, tra l’altro, di preziosi insediamenti rupestri attraverso l’attivazione di un’attività di studio e promozione, una città ed un’amministrazione che sappiano dialogare con altre realtà affini e farsi promotrici di una rete relazionale virtuosa, che sappiano riconoscere il vero tesoro locale, un giacimento naturale fatto di rocce e di pietre sapientemente modellate nel tempo su cui rifondare la propria identità culturale ed economica.

Crediamo sia una priorità assoluta per questa città superare l’attuale degrado materiale, attraverso una pianificazione strategica di manutenzione e valorizzazione dimettendo l’attuale sfruttamento ed il consumo irreversibile delle risorse naturali verso un loro uso consapevole e rigenerativo, riconoscere e rispettare le capacità territoriali d’offerta e predisporre sistemi normativi per la salvaguardia dei beni comuni (acqua, aria, suolo) e normativi per le trasformazioni nell’ambito urbanistico-insediativo, tipologico, costruttivo, energetico; tutelare e rivalutare le valenze ed i beni paesaggistici.

Immaginiamo una trasformazione urbana centripeta e non centrifuga, uno sviluppo da elementi endogeni e non esogeni, che guardi al suo nocciolo insediativo e da esso tragga nutrimento, intendiamo incentivare nuovi usi di un patrimonio immobiliare, pubblico e privato, storico e non, diffusamente decadente quando non addirittura totalmente abbandonato, a partire da una riperimetrazione ragionata del centro storico e dalla redazione di un piano di recupero che favorisca, parallelamente al ripristino delle condizioni di vivibilità del centro, l’adeguamento alla modificate esigenze abitative, urbane ed edilizie, e la conseguente generazione di plusvalore individuale e collettivo, di benessere diffuso e percepibile per l’intera comunità.

Questa visione, che necessita di condivisione, dedizione, tempo e lungimiranza, non può prescindere, parallelamente, da un rilancio dell’ampio patrimonio culturale immateriale costituito dai saperi della tradizione artigianale e contadina, dalle tipicità gastronomiche e dall’ingente ed illustre bagaglio filosofico-letterario ed artistico. Incentivare per esempio piccoli mercati rionali che ripropongano anche i frutti delle suddette tradizioni e parallelamente rivolgere la dovuta attenzione verso la zona ASI, importante base per piccole e medie realtà artigianali ed industriali, diventa quindi un obbligo, come il rilancio di un utilizzo pubblico e compatibile del Lago di Lentini e l’istituzione di centri di studio che siano alimentati e volti alla promozione del suddetto patrimonio, vera ricchezza della nostra città alla quale purtroppo non è mai stata rivolta la necessaria attenzione.

Ci è sembrato opportuno sviluppare qui solo il nocciolo della visione politica, ma è oltremodo palese che il rilancio del territorio non può prescindere da altri numerosi e fondamentali fattori tutt’altro che secondari, quali la gestione virtuosa dei rifiuti, la regolare e capillare distribuzione dell’acqua ed il suo controllo qualitativo, la manutenzione e messa in sicurezza del territorio, il ripristino delle condizioni imprescindibili di trasparenza e legalità, una gestione energetica oculata ed intelligente, nel pubblico e nel privato, il rafforzamento dei servizi con un’attenzione sempre maggiore alle politiche sociali.

È tempo che la notte lasci il passo. Buongiorno Lentini!

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Regolamento del movimento politico culturale - Rinnovamento per il territorio
Regolamento del movimento politico culturale - Rinnovamento per il territorio
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Rinnovamento per il territorio_Carta degli intenti
Rinnovamento per il territorio. Carta degli intenti

rinnovamentoterritorio@gmail.com


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