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Schizzi&Ghiribizzi n. 103 - Da VLS1929. Non dimenticar... Il Trio Lescano

di Franco Novembrini - mercoledì 3 febbraio 2021 - 1592 letture

Il titolo di questo pezzo vuole essere un mio personale ricordo della Shoah e del 27 gennaio, Giorno della Memoria, dedicato al Trio Lescano, formato da tre sorelle Alessandra, Giuditta e Caterina, i nomi ed il cognome furono italianizzati dal regime fascista in quanto erano di origine olandese. Premetto che l’idea mi è venuta leggendo un bell’articolo su "Patria Indipendente’’, il periodico on line dell’ANPI con la firma di Chiara Ferrari e che lo trovo veramente valido in quanto poco si sa delle persecuzioni e delle difficoltà che queste strepitose sorelle, di origine ebraica nate in Olanda, portarono nella musica italiana che era rimasta ai tempi ottocenteschi con le lacrimevoli "Mamma’’ e "Balocchi e profumi’’.

Con il regime fascista ebbero sempre un pessimo rapporto, furono scoperte da validi musicisti che ne compresero il potenziale e con il loro grande successo discografico e radiofonico resero problematico un loro allontanamento. Un esempio di come l’Ovra e il Minculpop temessero le loro canzoncine fu che "Maramao perché sei morto’’, "Pippo non lo sa...’’ e "Ma le gambe’’ fossero per loro una derisione della morte di Costanzo Ciano conte di Cortellazzo e padre di Galeazzo, la prima, la seconda una presa in giro di Achille Starace e la terza metteva che in discussione la donna fascista che doveva essere una macchina per fare figli, sottomessa all’uomo in tutto e per tutto senza diritto di voto conseguentemente anche il modo di vestire molto all’avanguardia delle tre sorelle era fonte per i fascisti di chiari segni di degrado.

Debbo confessare che, saputo dei timori polizieschi, le canzoncine al ritmo di un rivoluzionario swing furono effettivamente usate a tale scopo dagli antifascisti. Ma tornando ai giovani che ricordo che l’oppressione fascista consisteva non solo cosa si potesse leggere e quali film si potevano vedere, quali fumetti leggere, ma anche la musica che si poteva ascoltare, domandando loro se sarebbero disposti rinunciare ad ascoltare non dico il metal rock dei Black Sabbath, ma anche agli album di De André, di Guccini o di Vasco Rossi.

Purtroppo le tre sorelle sotto ricatto di sanzioni alla loro madre ebrea dovettero cantare anche canzoni gradite dal regime, ma del resto dopo il 1938 e le leggi razziali c’era poco da scherzare essendo loro al 50% ebree, sì perché esistevano anche le frazioni di purezza della razza. Dopo l’8 settembre, abitando a Torino dovettero pagare cifre enormi per "naturalizzare’’ la madre che fu considerata di razza ariana mentre loro rimasero semi-ebree e dunque ancora ricattabili. Sfuggirono all’arresto dei tedeschi e dei loro collaboratori repubblichini e furono aiutate nella loro latitanza dai partigiani piemontesi che le nascosero in una casetta a St. Moritz e solo dopo il 25 aprile del 1945 si poterono ricongiungere alla loro madre, anch’essa sfuggita alle retate. La stessa cosa, purtroppo, non successe con il resto dei numerosi familiari rimasti in Olanda e finiti nei campi di sterminio nazisti. Credo che oltre ai giovanissimi delle scuole sarebbe anche utile portare queste cose a conoscenza di coloro che oggi si sbracciano nei funebri e servili saluti a braccio teso o cantano di faccette nere.

Ma veniamo alla memoria a Villasanta. Mi ricordo che dieci anni fa appena un anno dopo la fondazione della sezione dell’Anpi cittadina, alla quale sono iscritto, ci furono delle manifestazioni da parte del Pd affinché l’allora sindaco Merlo, eletto nelle liste della Lega, togliesse dalla lapide davanti alla sede comunale in onore dei caduti per la Patria il nome di due repubblichini per i quali, come si intuisce nelle vicende del Trio Lescano, non era necessario che avessero partecipato a fucilazioni o rastrellamenti ma che fossero stati anche solamente i complici di simili efferatezze. Per poter aspirare di essere ricordati su una lapide che esalta il valore e l’onore di chi ha dato la vita per la nostra libertà era giusto ed opportuno che quei due nomi fossero cancellati. Ricordo altresì un grande striscione in piazza con dietro i "responsabili’’ del partito di sinistra che ne reclamavano la cancellazione ed ora ci apprestiamo alla ricorrenza del 25 Aprile senza che la cancellazione sia avvenuta. A governare il paese da circa 7 anni c’è una giunta della quale fanno parte alcuni dei manifestanti di allora. Esistono anche delle foto a dimostrarlo. Non mi sembra una cosa molto coerente.


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