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Schizzi&Ghiribizzi. Nr. 15. Prefetti... imperfetti. Il Vaticano e la pedofilia. A questo proposito...

di Franco Novembrini - mercoledì 27 febbraio 2019 - 3427 letture

PREFETTI... IMPERFETTI - Il prefetto di Roma Paola Basilone non ritiene una priorità lo sgombero del palazzo nel centro di Roma di proprietà del Demanio dice, come va di moda oggi, che ci sono altre priorità. La cosa mi preoccupa, per diverse ragioni, che spero siano condivise da molti lettori. Casa Pound è un movimento che si ispira al fascismo e la nostra Costituzione insieme ad un paio di leggi (Scelba e Mancino) ne vieta la ricostituzione, senza se e senza ma, e la furbata di aggiungere ’’del terzo millennio’’ non ne inficia l’osservanza. Il palazzo è di proprietà demaniale, il che vuol dire che dipende dal ministero dell’Economia diretto dal ministro Tria, che sarebbe quel signore praticamente imposto dal Presidente Mattarella, e che ogni giorno va a caccia di fondi per sostenere le finanze del governo.

Di vendere il palazzo non viene in mente a nessuno? Anche perché, secondo il prefetto, una delle condizioni del mancato sgombero è che l’immobile è ancora in buone condizioni (!), come dire che se fosse stato cadente e degradato, lo si sarebbe potuto liberare e magari anche svendere. Il ministro Tria non potrebbe approfittare delle buone condizioni per metterlo sul libero mercato? No, la giustificazione non mi convince, perché prima ’’degli italiani’’ andrebbero fatte rispettare le leggi e oltretutto Casa Pound, strano che il prefetto non ne abbia sentore, si è resa responsabile di aggressioni e molti suoi militanti, anche con sigle diverse perseguono fini eversivi.

VATICANO E PEDOFILIA - Papa Francesco da qualche tempo spara a zero contro la pedofilia che sembra dilagare nella chiesa cattolica. Meglio tardi che mai. Ma oltre alla sua buona volontà non credo che possa fare molto. Certo stupisce che improvvisamente si scopra ciò che molti sapevano ed avevano scritto, anche cardinali. Venti anni fa uno di loro scrisse ’’Via col vento in Vaticano’’, edito da Kaos, non firmando con il proprio nome ma facilmente riconoscibile e più ancora facilmente riconoscibili alcuni alti prelati, ora altissimi, che avevano governato per decine di anni il Sant’Uffizio, praticamente l’ufficio politico-poliziesco del Vaticano.

Sono riconoscibilissime alcune figure venute dalla Polonia e dalla Germania e che hanno fatto ’’carriere’’ fulminanti, dovendo poi sottostare e ricatti e dimettersi per far posto a membri della Curia vaticana che avrebbero dovuto occupare il posto di Francesco o far parte dell’entourage del papa. Fortunatamente il piano non è riuscito.

Comunque, credo che non risolveranno, la questione se non metteranno mano alle norme come il celibato e una vera apertura alle donne, come del resto fanno alcune confessioni protestanti.

A QUESTO PROPOSITO... - A questo proposito sono su tutti i giornali, variamente interpretate, due notizie. La prima è la condanna del cardinale Pell, da parte della Giustizia australiana come pedofilo, il quale rischia una condanna pesantissima al di là dell’età (77 anni). L’altra è quella dell’uccisione a Rozzano (MI) di un 63enne, da parte del consuocero, accusato di aver usato violenza alla nipotina. Fatti orrendi che hanno in comune quello di essere avvenuti nell’ambito di due ’’famiglie’’, la prima in quella del cardinale che dovrebbe essere fra le persone a cui dare la massima fiducia nell’educare i giovani a lui affidati. Non per niente il termine ’’padre’’ è molto usato dai cattolici anche in riferimento a persone che, in teoria, non dovrebbero mai essere genitori nel senso classico.

Il secondo caso è successo nell’ambito familiare normale in cui, credo, abbia giocato il retaggio antico di farsi giustizia da soli, anche per i tempi lunghi della Giustizia italiana. Speriamo che non si torni ai tempi del delitto d’onore.


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