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Salvatore. Questa è la vita. L’esordio del regista siciliano Gian Paolo Cugno

Una Sicilia raccontata dalla giovane macchina da presa del regista esordiente, Gian Paolo Cugno: una storia sicilianamente triste, una favola che racconta una Sicilia...

di Liliana Rosano - venerdì 10 novembre 2006 - 5884 letture

È la Sicilia arida, brulla, quella degli odori forti e aspri che si possono sentire sfogliando le pagine di un libro di Sciascia, dei sapori contrastanti dei mercati rionali.

Una Sicilia raccontata dalla giovane macchina da presa del regista esordiente, Gian Paolo Cugno: una storia sicilianamente triste, una favola che racconta una Sicilia tipica, a volte cadendo nei soliti stereotipi. Poetica forse in certi momenti, ma poco accattivante, pur nella lodevole semplicità e nelle immagini che mostrano una Sicilia di sole, mare e scugnizzi.

Una storia di quelle che piacerà all’estero, visto che “Salvatore. Questa è la vita”, è il primo film prodotto dalla Buena Vista (la casa di produzione di Topolino), in Italia, per valutare le potenzialità del mercato italiano e puntare ad un mercato internazionale (il film è già stato venduto in molti paesi europei). Un film low budget con un cast di attori di valore (Enrico Lo Verso, Giancarlo Giannini, Gabriele Lavia, Galatea Ranzi, Lucia Sardo), molto raro per un film a basso costo ed uscito nelle sale italiane in sole sessanta copie.

Salvatore ha l’aria impertinente di uno scugnizzo siciliano di dieci anni, rimasto orfano e cresciuto in fretta, che, per prendersi cura della nonna e della sorella, e soprattutto per campare, è costretto a coltivare i pomodori della serra lasciatagli dal padre, abbandonando così la scuola e instaurando un rapporto con il proprio maestro, il quale si lascia coinvolgere dalla storia personale di questo ragazzino, scontrandosi anche con il sistema e le regole dei servizi sociali. Inutile dire che, come in tutte le favole, ci sarà un lieto fine. Un applauso di incoraggiamento per il nostro regista conterraneo.


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Salvatore. Questa è la vita. L’esordio del regista siciliano Gian Paolo Cugno
26 gennaio 2007, di : cassiopea

"SALVATORE" PER UN SICILIANO CHE CONOSCE IL PAESAGGIO DESCRITTO PER IMMAGINI, è UN RITORNO, UNA CARTOLINA DELLE ORIGINI. LA SICILIA DESCRITTA IN TUTTE LE SUE SFUMATURE, MA ANCORA UNA VOLTA, FORSE SCADIAMO NEL TRITO E RITRITO DEL LUOGO COMUNE,SICILIA NON è SOLO FAVOLE AMARE E TRISTI. SICILIA è IL POSTO DOVE SI CONSERVANO ANCORA INTATTI PROFONDI VALORI, DOVE LA QUALITà DELLA VITA è SPESSO INVIDIABILE. SOLO CHI CRESCE IN UN’ISOLA COMPRENDE CERTI SENTIMENTI. SICILIA è DIGNITà; LUOGO IN CUI PUOI VIVERE CON POCO MA NON ESSERE POVERO."SALVATORE" è UNA BELLISSIMA STORIA, UNA STORIA ESEMPLARE, MA NON IL PARADIGMA DI UNA TERRA CHE Và OLTRE MAFIA, POVERTà, IGNORANZA E SENSO DI RISCATTO. SONO SICILIANA, COMPAESANA DEL REGISTA, E A VOLTE MI STUPISCE COME UOMINI ISTRUITI CHE LA MIA TERRA HA GENERATO NON SI SFORZINO DI RACCONTARE L’ALTRA SICILIA, LA VERA SICILIA FORSE. LA TERRA DI PERSONE CHE SI SPACCANO LA SCHIENA AL LAVORO PER DARE UNA VITA MIGLIORE AI FIGLI. LA SICILIA DALLE FERVENTI REALTà UNIVERSITARIE E DELL’ATTIVISMO POLITICO, CULTURALE, SOCIALE GIOVANILE, ECC...è VERO CI RIMPROVERANO DI ESSER PIGRI POCO PREODUTTIVI, MA A NOI SPESSO BASTA CIò CHE ABBIAMO, SIAMO FELICI ANCHE COSì, NON è UN MALE. "SALVATORE" è L’ENNESIMA OPERA CHE NON PUò ESSER METRO DI GIUDIZIO PER UNA PARTE DI POPOLAZIONE ITALIANA CHE SARà DIVERSA, MA PERCHè INSULARE. SICILIA NON è SOLO STORIE DI RISCATTO SOCIALE...LA MIA TERRA Và OLTRE...OLTRE IL LUOGO COMUNE CHE NON FA SCALPORE.