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Rita Borsellino e l’Europa

Incontro dibattito con l’Europarlamentare palermitana, tenutosi il 4 novembre 2011 nell’Aula Consiliare "F. Romeo" a Nizza di Sicilia (Me).

di Piero Buscemi - venerdì 4 novembre 2011 - 3190 letture

Ci si emoziona sempre quando si ha la fortunata occasione di incrociare la dolcezza e la garbatezza dello sguardo di Rita Borsellino. Girodivite aveva già più volte vissuto questo privilegio (vedi http://www.girodivite.it/Rita-Borsellino-una-lezione-di.html?var_recherche=rita%20borsellino), ma ogni volta è un’esperienza arricchita dalla capacità comunicativa che questa donna minuta, caparbia, semplice, ma sopratutto vissuta, sa donare agli astanti con quell’inflessione palermitana che non guasta mai.

Un’emozione rinnovata ad ogni incontro, così sentita e voluta che, come in altre occasioni, viene spontaneo ribadire e chiedersi il perché abbia scelto di intraprendere la carriera politica nelle fila del Pd.

Non è, il nostro, il solito monito critico e spesso ironico nei confronti del più rappresentativo partito d’opposizione italiano, che ha caratterizzato molti articoli di analisi politica trattati sul nostro giornale. Non è soltanto una Rita Borsellinocomprovata anti-opposizione evidenziata da più parti sul lassismo e quasi apatia da parte di questa variegata coalizione. Né tantomeno, vogliamo accostare l’attività condotta dalla Borsellino al Parlamento Europeo alla mancanza di coraggio di schierarsi con determinazione su diversi argomenti delicati della società italiana, da parte del Pd.

La nostra è più che altro una constatazione sul difficile cammino intrapreso da questa grande donna, che ha saputo crearsi un’identità sua, autonoma e convincente, scrollandosi il peso emotivo che inevitabilmente l’ha sempre accostata alla figura del fratello.

Questa sera Rita Borsellino ci ha aperto le porte dell’Europa con la competenza e la gentilezza che la contraddistingue sempre in queste occasioni. Ne è uscito un dibattito vivace e coinvolgente, prendendo spunto sull’argomento principe della serata che riguardava i giovani e il loro difficile rapporto con la società di oggi, refrattaria e spesso chiusa nei confronti di coloro che già oggi, sono il nostro domani, come ha tenuto a sottolineare la europarlamentare.

Inevitabilmente il tema del dibattito si è subito spostato sul problema del lavoro e le difficoltà di accedervi. E’ bastato passare la parola ai giovani studenti presenti in sala, dopo un breve intervento d’apertura della La Borsellino durante l\'incontroBorsellino. Ed inevitabile è stato constatare dalle risposte ottenute alle loro mai banali domande, che il divario culturale e didattico tra l’Italia e il resto d’Europa è diventato incolmabile quando ci si confronta con una sensibilità al problema giovanile e ai mezzi da mettere a disposizione a questa bistrattata classe sociale, analizzando le politiche adottate da altri paesi sull’argomento.

Il lavoro, la piaga sociale del nuovo millennio, che ha colpito, anche se con incidenza inferiore, gli altri paesi membri dell’Unione Europea, non poteva alla fine non monopolizzare l’incontro. Perché è inutile negarlo, ma l’autonomia economica è la base sulla quale poggiare il futuro di un individuo, al di là della sua età anagrafica, prima ancora di poterlo solo idealizzare.

Una condizione sociale, quella di disoccupato, che certamente si aggrava quando il protagonista è un giovane con un forte potenziale produttivo, che rimane tagliato fuori da qualsiasi opportunità in un paese, come il nostro, dove il taglio indiscriminato dei fondi da destinare alla cultura e alla scuola è diventato il "vanto" della politica dell’’attuale governo, come ha sottolineato la Borsellino.

Le parole di Rita Borsellino hanno toccato anche altri argomenti, quali i fondi europei destinati all’agricoltura che la Regione Siciliana ha sapientemente trovato il modo di non utilizzare, restituendoli al mittente, costringendoci sull’argomento ad inserire una postilla a quanto scritto sulla politica d’opposizione del Pd: un partito che in Sicilia si è prestato, senza troppe turate di naso, a sostenere un’Assemblea regionale che può vantare la più alta percentuale di inquisiti a farne parte, a partire dallo stesso governatore Lombardo, indagato per mafia.

Ma due argomenti hanno sicuramente attirato l’attenzione degli astanti: il fenomeno molto diffuso in Europa di xenofobia che nei singoli paesi sta prendendo largo, tanto da ottenere nelle singole realtà consensi elettorali preoccupanti; e la mancata presa di coscienza da parte del resto d’Europa del grave problema delle mafie, d’influenza ormai cosmopolite nelle economie dei singoli paesi e che in questi tempi di crisi, hanno trovato il modo per incrementare i loro volumi d’affari loschi.

Su quest’ultimo punto, lo ricordiamo, solo lo scorso 25 ottobre l’Unione Europea ha votato a larghissima maggioranza una relazione che contenesse la parola "mafia", sempre un po’ bistrattata in Europa e nascosta all’ombra del terrorismo, più temuto.

Giovani studenti intervenuti alla serataRita Borsellino, che concorrerà alle prossime primarie per scegliere il candidato di centro-sinistra alla corsa alla poltrona di sindaco di Palermo, rispondendo ad uno degli ultimi interventi da parte del pubblico che chiedeva il perché di una scarsa partecipazione dei giovani alla politica, ha sottolineato l’opportunismo di molti ragazzi che affacciandosi alla vita politica, la trasformano spesso solo e soltanto in una buona opportunità di guadagno.

Ci preme sottolineare, tornando a parlare di lavoro, che diventa davvero poco credibile la figura di un politico giovane che affronti eventuali tematiche in pubblico sui mondo dei cassaintegrati di Termini Imerese, senza avere avuto mai una diretta esperienza su cosa quotidianamente vivono quegli operai. Anche se queste opinioni vengono formulate da sinistra. E purtroppo, rimaniamo convinti che con queste figure, Rita Borsellino dovrà confrontarsi alle prossime elezioni palermitane, purtroppo anche tra coloro che dovrebbero sostenerla.


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Rita Borsellino e l’Europa
5 novembre 2011, di : Roberto Lo Presti

L’equilibrio di una donna speciale ,sorella del grande giudice,non poteva che dar felici dritte ad una società in pieno chaos e confusione oltre che incapacità di tener a ’barra dritta il gran timone’.Una barcaccia del nostro paese e su tutto del nostro Mezzogiorno che non merita nel mondo : tal misera figuraccia.Roberto Lo Presti da Messina-