Regali di Natale

Mi riprometto di essere più buono e intanto invio dei piccoli regali ad un gruppo di parlamentari e ministri

di Adriano Todaro - mercoledì 15 dicembre 2010 - 2557 letture

A Natale, si sa, si è tutti più buoni o meglio si fa finta di essere più buoni. Anch’io non voglio sottrarmi a questa ritualità e con il cuore gonfio di pensieri positivi invio un po’ di auguri ai nostri politici. Non tutti, certo, perché sono tanti, troppi e ho dovuto fare delle scelte. Ma inviare a loro gli auguri, e i regali, e come inviarli a tutti i 630 deputati. In questo modo, si ritorna un po’ bambini, si ritorna ai Natali freddissimi pieni di neve quando si aspettava il regalo da noi sognato tutto l’anno, la bicicletta, una pistola da cow boy, il meccano ma, inevitabilmente, arrivava qualcosa d’altro.

Così è anche per i parlamentari. Magari hanno sognato altro per un anno intero. Qualcuno di diventare segretario, altri di essere invitati in qualche residenza di Silvio a fare un po’ di bunga-bunga, altri ancora diventare presidente della Repubblica. Invece, dovranno rassegnarsi ed accontentarsi di quello che oggi ho deciso di inviare loro.

Buon Natale, quindi, a Maurizio Gasparri, presidente dei senatori Pdl, l’unico che crede ancora che esista un governo Berlusconi. Uomo di profonde letture, ha scritto anche un libro, è stato vicedirettore del Secolo d’Italia del Msi e, come lui stesso scrive sul suo sito, saggista. Senza neppure accorgersi, nel 2001 è diventato ministro delle Comunicazioni e porta il suo nome una legge sulla televisione. A lui regalo il libretto d’istruzione del digitale terrestre perché non è riuscito ancora a sintonizzare i canali e sua moglie è molto incazzata.

Buon Natale a tre uomini di Stato molto importanti: Pier Ferdinando Casini, Francesco Rutelli, Gianfranco Fini. Anime riflessive e squassate dai dubbi dell’anima, i tre hanno provenienza politica diversa, ma sono accomunati nell’inventarsi, ogni mattina, una formula nuova di governo. Casini, che molti chiamano familiarmente Pier Ferdinando, brilla per la sua coerenza. Con due famiglie alle spalle, ha manifestato a difesa della famiglia, ma è stato anche democristiano e in altre formazioni politiche e presidente della Camera; Francesco Rutelli è stato ministro, vicepresidente del consiglio del governo Prodi, segretario del partito radicale, fondatore dei Verdi Arcobaleno, presidente de La Margherita, poi confluito nel Pd. Ora è uscito anche dal Pd e ha fondato un suo partito personale. E’ composto da lui, da sua moglie Barbara e sembra che riescano a far entrare anche il portinaio della casa dove abitano. Gianfranco Fini è la mente. Anche lui ha due famiglie come ogni politico che si rispetti. Aveva definito Mussolini il più grande statista del secolo, ma poi si è corretto. A forza di correggersi è diventato uno amato anche a sinistra. E’ stato fascista, pupillo del facilitatore Almirante e ha firmato, con l’amico Umberto Bossi, una delle leggi più civili del mondo intero, la cosiddetta Bossi-Fini e per 16 anni, ha appoggiato tutte le porcherie che ha fatto Berlusconi. A loro regalo un disco a 45 giri del Trio Lescano.

Buon Natale a Denis Verdini uomo dal gentil nome, ma dal viso da mastino. Titolare di macellerie si laurea in scienze politiche e fa il commercialista. Poi scopre la politica, ma fa un errore madornale. Si schiera, infatti, con il Partito repubblicano e il Patto Segni, e non viene eletto. Allora si guarda un po’ attorno e scopre che Forza Italia vince. Si schiera con questo partito e, nel 1995, è eletto alla Regione toscana e nel 2001 alla Camera. Dal 2009 è coordinatore nazionale, assieme a Sandro Bondi e Ignazio La Russa, di Forza Italia. Il 23 luglio 2010 si dimette da presidente e consigliere del consiglio di amministrazione del Credito Cooperativo Fiorentino a causa dello scandalo P3 che lo vede coinvolto per corruzione e violazione della Legge Anselmi sulle società segrete. Ha altre pendenze con la giustizia, ma la cosa più profonda che ha detto è stato alcuni giorni fa quando ha dichiarato a tutta Italia che loro [quelli del Popolo della Libertà] se ne fregano delle prerogative del presidente della Repubblica. A questo analfabeta della Costituzione, regalo gli scritti di Piero Calamandrei e un ossobuco.

Buon Natale al prode Ignazio La Russa, combattente tenace di cielo, terra e mare. Con sprezzo del pericolo e del ridicolo, ha bombardato recentemente, e personalmente, gli afghani di volantini. Difende l’unità d’Italia, ma va a mangiare con i leghisti che vogliono la successione. Uno dei tanti miracolati, ex fascista della “maggioranza silenziosa”, ha messo il doppio petto e ha trovato in Silvio il suo nuovo duce. Per lui il regalo è scontato non nel prezzo ma nel fatto che non posso che regalargli i soldatini di piombo. Così ci gioca un po’ quando ritorna a Paternò e non fa danni.

Buon Natale al Pd che è sempre più un oggetto misterioso. Sembra don Abbondio, titubante, contorto, vuole andare con il trio Lescano, ma non vuole abbandonare Di Pietro che odia, ma lo vorrebbe dominare. I “giovani” lo vogliano “rottamare” o meglio vogliono rottamare i dirigenti per prendere il loro posto e, nell’attesa, vanno a mangiare a casa di Berlusconi. Il segretario Bersani ha detto che è ora di tirarsi su le maniche. Lo ha detto però qualche mese fa quando non c’era molto freddo. Ora che nevica, è opportuno non solo ritirarsi giù le maniche, ma anche mettersi una maglietta di lana. E’ quella che gli regalo io.

Buon Natale a Roberto Calderoli, autore, fra una mangiata di polenta e l’altra, di una legge elettorale imposta agli italiani e da lui stesso definita una legge “porcata”. Persona di grande finezza ha sposato con rito celtico, una sceneggiatrice. A lui regalo una scatola vuota. Lui sa perché.

Buon Natale a Clemente Mastella, nato in quel di Ceppaloni, e alla moglie Sandra Lonardo. Tutti e due inquisiti hanno un sacco di procedimenti che non possiamo citare perché non starebbero su una pagina. Giustamente è diventato ministro della Giustizia di un governo di centro-sinistra. Incredibilmente laureato in filosofia è stato assunto, senza concorso, credibilmente, alla Rai grazie alla sponsorizzazione di Ciriaco De Mita. Da quel momento in poi è un susseguirsi di successi politici: deputato della Dc, fondatore del Cdd, ministro del Lavoro, nel 1994, del governo Berlusconi, fondatore del Cdr e poi dell’Udr e Udeur, sindaco di Ceppaloni e, infine ministro della Giustizia con Prodi. Ma non è finita. Una bella giravolta ed eccolo parlamentare europeo per Forza Italia. A lui regalo le opere complete di Marziale. Certo, è una fatica leggerle ma sarà per lui istruttivo e potrà specchiarsi perché anche Marco Valerio Marziale “diventa cliente di signori nobili e ricchi ricevendo in cambio appoggi… spesso ricorre all’adulazione non solo verso gli imperatori ma anche verso uomini politici liberti e favoriti”.

Buon Natale a Maria Rosaria Carfagna, ministra delle Pari opportunità. Ex valletta televisiva ed ex show girl, ha partecipato a trasmissioni televisive di grande levatura come Domenica Inn e I cervelloni. Recentemente si è autodefinita “donna di gradevole aspetto” e per la rivista Max si è spogliata abbondantemente. Eppure, quando presenta la sua proposta di legge contro la prostituzione nelle strade dichiara che “La prostituzione mi fa rabbrividire. Mi fa orrore, non comprendo chi vende il proprio corpo”. Giusto. Meglio prostituirsi al chiuso, al calduccio di un bel lettone. E poi vendere il proprio corpo che schifo! A lei regalo un orologio da muro che va all’indietro sino al tempo di Lina Merlin.

Buon Natale a Giulio Tremonti, il ragioniere che tutto il mondo c’invidia. Di lui si sa tutto e, quindi, non spreco spazio per descriverlo. Per lui un regalo e un auspicio. Il regalo è un quaderno a quadretti, quelli di una volta, con l’ultima pagina dedicata alle tabelline. L’auspicio è che quando è seduto alla sua scrivania che appartenne a Quintino Sella, si chiuda un dito nel cassetto. Così potrà capire quelli che s’infortunano mentre lavorano in cantieri e fabbriche.

Buon Natale a Italo Bocchino, grillo parlante della destra. In questi mesi è stato, contemporaneamente, in tutte le trasmissioni Tv e su tutte le testate giornalistiche. L’esempio fisico dell’ubiquità. A lui regalo una bottiglietta di Propoli delle api per combattere la faringite. Non ce l’ha? Pazientate. Prima o poi se la beccherà.

Buon Natale a Sandro Bondi, ex comunista diventato ministro del governo di Silvio. Uomo di profonda cultura, scrive e recita poesie da lui scritte, assume i parenti e taglia i fondi allo spettacolo ma paga 32 persone per venire in Italia a presentare un film che non ha visto nessuno, ma interpretato da un’amica del suo principale. Pompei crolla, ma lui in televisione dice che non c’entra nulla e non si dimette. A lui regalo un budino.

Buon Natale a Gianni Letta, azzimato consigliori di Silvio Berlusconi e gentiluomo di camera del Papa, nonché sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri. E’ anche tante altre cose e non gli voglio fare nessun regalo per colpa di aver assunto, quando era direttore del Tempo, Bruno Vespa.

Buon Natale a Franco Frattini, ministro degli Esteri, cavaliere dell’ordine religioso del “Sacro militare ordine costantiniano di San Giorgio”. Socialista, è stato anche consigliere giuridico di Claudio Martelli. Quando, ultimamente, Gheddafi è venuto in Italia, Berlusconi gli ha baciato la mano mentre Frattini, più signorilmente, si è inchinato davanti al dittatore. Un inchino come quello di Benigni nel film “La vita è bella”. Non soffre del colpo della strega perché è stato insegnante di sci dei figli del Sultano. A lui regalo uno speciale paio di sci che possono essere usati sulle dune del deserto.

Buon Natale a Daniela Garnero, sottosegretaria alla presidenza del Consiglio con delega all’Attuazione del programma. Nonostante la Sacra Rota abbia annullato il suo precedente matrimonio, lei usa sempre il cognome dell’ex marito, Paolo Santanché, chirurgo plastico. Imprenditrice, procura la pubblicità al Giornale. Prima era contro Berlusconi poi, anch’essa fulminata sulla strada per Arcore. Celebrata per i dibattiti televisivi partecipati sempre con grazia, tolleranza, acume politico. Ha partecipato allo show televisivo W le donne e una sua frase, profonda e un po’ ermetica, ha raggiunto vette altissime della cultura contemporanea: “Berlusconi è ossessionato da me. Inutilmente, tanto non gliela do”. Cosa avrebbe dovuto dargli? Non è dato sapere. E adesso che è passata con Berlusconi, quella cosa l’ha data? Boh! A lei regalo un romanzo di Liala, “Signorsì” e un mazzetto di prezzemolo.

Buon Natale a Mariastella Gelmini, ministra, attaccata da tutte le parti per la sua cosiddetta riforma dell’università. Quando era presidente del Consiglio comunale di Salò, la stessa Forza Italia l’aveva licenziata per scarsa produttività. Ora che è riuscita a formulare una riforma, gliela rovinano con le manifestazioni. Povera stella. Per consolarsi regalo a lei un libro di facile lettura, “Piccole donne”.

Per ultimo, un grosso Buon Natale ad un vecchietto un po’ rincoglionito e laido, che ha il male della nonna, che tocca il culo a tutti, fa le corna e racconta barzellette sui disabili. E’ invecchiato male. Conosco persone di 74 anni che sono come la pubblicità dell’acqua: belli dentro e belli fuori. Hanno lavorato tutta la vita ed ora, in pensione, progettano per l’avvenire, fanno volontariato, fanno corsi nelle università popolari, fanno sport o, più semplicemente, giocano a bocce o a tresette nel bar sotto casa. Lui, invece, è gonfiato, ha i capelli riportati, le occhiaie, le borse sotto gli occhi, rughe sempre più marcate. I suoi medici stanno tentando di tutto, ma è come i muri di Pompei. Si sta sgretolando lentamente, ma inesorabilmente. E’ tutta la rabbia, la bile che esce. Ha improvvisamente capito che è arrivato alla fine, che solo i servi lo assecondano.

Eppure, come tutti i mediocri, alza la voce per coprire le magagne, s’inventa improbabili strategie comuniste, si auto racconta balle. In fondo fa pena vedere ‘sto vecchietto ormai solo, abbandonato da quasi tutti. Quando parla, è una tristezza ascoltarlo e allora ho pensato di regalargli qualcosa che già non abbia: una bambola gonfiabile? Un po’ di ballerine? Una nipotina di Putin? No, ha tutto. Solo due cose non possiede e non ha mai avuto: un amico e la dignità. Pensava, con i soldi di poter acquistare tutto, ma l’amicizia e la dignità negli ipermercati non ci sono, non si vendono. Non sono credente e, quindi, non posso porgere l’altra guancia. Non gli darò la mia amicizia neppure in punta di morte. Anzi, cattivo come sono, mi auguro che ciò accada presto così da non farci rovinare del tutto. Per quanto riguarda la dignità non c’è nulla da fare. E’ una cosa impalpabile e neppure chiedendo a Gianni Letta la potrà avere. Quando morirà, non si potrà neppure dire che in vita è stato un vecchietto dignitoso. Solo triste. Triste e solo.

Buon Natale


- Ci sono 0 contributi al forum. - Policy sui Forum -