Rassegna stampa: La piccola Saigon

Cosa c’è dietro al contestato piano di edilizia residenziale per i militari Usa di Sigonella?

di - mercoledì 14 febbraio 2007 - 7486 letture

Parola d’onore. La ’piccola Saigon’, come gli americani chiamano Sigonella, storpiando la pronuncia della località siciliana, sorge in mezzo a un fertile agrumeto con vista sull’Etna. In un’area possibilmente ancor più amena, tra i frutteti e le rovine dell’antica civiltà sicula del VI secolo avanti Cristo, in località Lentini, vedrà presto la luce un nuovo insediamento, destinato a ospitare 7 mila militari Usa. Ma nulla, si dice, è ancora certo.

Nulla, come per la nuova base Usa a Vicenza, è stato ancora formalizzato. Tuttavia, in alcune circostanze, nella politica e nella gestione della cosa pubblica, nel nostro Paese ’basta la parola’. La parola d’onore. Così, come per la Dal Molin l’uomo d’onore fu Romano Prodi, così a Lentini la ’parola’ è stata garantita dal consiglio comunale, che nell’ottobre 2006 ha approvato con procedura d’urgenza e voto trasversale la variante al piano regolatore per cambiare destinazione d’uso a quegli splendidi terreni soleggiati e fruttiferi con vista sull’Etna: da agricoli ad abitativi. Ovvero: mentre prima non si poteva costruire, su un’area - come detto - coltivata ad agrumi e sottoposta a vincolo paesaggistico perché di rilevante interesse archeologico, oggi, su quell’area è già pronto un mega-progetto di urbanizzazione e un committente pronto a rendere quel progetto realtà.

La Sigonella sconosciuta. Il "complesso insediativo ad uso collettivo destinato alla esclusiva residenza temporanea dei militari americani della base di Sigonella Us Navy", così come recita la delibera comunale, sarà costituito da oltre 1.200 villette a schiera, occuperà un’area di 91 ettari per 670 mila metri cubi di costruzioni e costerà 675 milioni di euro. Il progetto è stato presentato al consiglio comunale di Lentini dalla Scirumi srl, società siciliana fondata nel 2005, per metà di proprietà dell’azienda ’Maltauro’ di Vicenza (già specializzata in lavori all’interno di basi Usa in Italia), e per metà di Mario Ciancio Sanfilippo, potente editore-imprenditore siciliano. Perchè, ci si chiede, la costruzione di casette per i soldati sta facendo tanto discutere, in Sicilia come altrove? Lo abbiamo chiesto alla persona che sull’argomento ha prodotto la maggior mole di documenti. Si chiama Antonio Mazzeo, è insegnante e redattore di ’Terrelibere.org’, animatore delle storiche lotte pacifiste contro la base missilistica di Comiso nonché studioso di insediamenti militari in Sicilia e nell’area mediterranea. "Se dico Sigonella vengono alla mente solo alcune cose: Cruise Ss-20, Achille Lauro, Craxi. Dopo gli anni ’80 abbiamo cercato di far tornare la base al centro del dibattito sul militare. Invano.

Eppure qui si sono verificati fatti gravissimi, come l’interminabile numero di inchieste giudiziarie che hanno provato la presenza di Cosa Nostra all’interno della base, come l’infiltrazione di imprese mafiose negli appalti. O come gli studi sul numero assai elevato di leucemie nell’area tra i comuni di Lentini e Francofonte, tassi di malattia unici in tutta Italia. Oppure ancora il problema dell’approdo militare di Augusta, a pochi chilometri dalla base, dove attraccano sommergibili nucleari e portaerei per rifornimenti di armi e carburante. Nel tragitto tra Sigonella e Augusta si sono schiantati decine di elicotteri e aerei militari, ma nessuno ha mai potuto verificare cosa trasportassero perché sono precipitati. Oppure, ancora, l’ipotesi della presenza di discariche abusive per rifiuti speciali ritrovate nel territorio del comune di Lentini. Poi, il problema dell’ospedale militare statunitense, il più grande dell’area mediterranea, legato anche questo allo smaltimento di rifiuti pericolosi. Infine, il consumo di acqua dell’aeroporto: 570 litri al giorno, contro i 200 di un italiano, in una regione dove l’approvvigionamento idrico è un problema enorme. Le nostre denunce sono spesso cadute nel vuoto. L’informazione, qui, è controllata dalla famiglia Ciancio Sanfilippo: con partecipazioni nella Gazzetta del Sud, nel Giornale di Sicilia, in alcune emittenti locali, il potere che sviluppa sui media è imponente".

I ’soliti noti’. Nonostante i lavori del nuovo insediamento di Sigonella facciano gola a molti, ad aggiudicarseli saranno probablimente i ’soliti noti’, ovvero i costruttori che da anni vantano un rapporto privilegiato con il governo degli Stati Uniti. Parliamo della Maltauro, già assegnataria di lavori per la base di Aviano e candidato numero uno per il mega progetto del Dal Molin a Vicenza. Se ci chiediamo il perché la ditta vicentina sia riuscita ad arrivare così lontano, nell’area feconda della ’piccola Saigon’, troviamo una risposta tanto scontata quanto convinta: "Perché siamo bravi". A dirlo è l’ingegner Ezio Trentin, da almeno dieci anni il tecnico della Maltauro che ha lavorato più spesso con gli americani, attualmente nel consiglio di ammininstrazione della Scirumi srl. "La scelta di un’impresa come la nostra nasce dal rapporto di credibilità che abbiamo costruito nel tempo con gli americani. Per lavorare con loro bisogna avere personale altamente qualificato, che corrisponda ai requisiti richiesti, molto più rigidi di quelli italiani. Nei nostri quadri aziendali abbiamo persone che hanno questo tipo di cultura tecnica e tecnologica.

E poi, in Sicilia ci conoscono perché in provincia di Catania abbiamo già costruito la più grande opera di edilizia commerciale del Mezzogiorno: Etnapolis, un centro commerciale al quale abbiamo lavorato per un valore i 15 milioni di euro. Anche per questo, la Maltauro ha tutte le carte in regola per poter lavorare bene anche al progetto di Lentini". La Maltauro ha un rapporto ben radicato in questa zona della Sicilia: ha costruito la casa circondariale di Siracusa, un liceo scientifico a Rosolini (piccolo comune siracusano) e il tronco autostradale Palermo-Caltavulturo sulla A/19. Alla luce di queste relazioni ben consolidate, come trovare obiezioni all’idillio Maltauro-Ciancio Sanfilippo? In fondo, come diceva tal Jacopo da Lentini, uno del luogo, che di passioni se ne intendeva, "amor è un disio che ven da core".

di Luca Galassi - da Peacereporter.net

CG


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Rassegna stampa: La piccola Saigon
8 marzo 2007

Comunicasi che quattro consiglieri comunali dell’U.D.C. di Lentini (Ugo Mazzilli - Massimo Commendatore - Filadelfo Tocco e Vincenzo Vinci),già contrari al progetto Xirumi-Sigonella, hanno chiesto al Sindaco Alfio Mangiameli, con nota del 05/03/2007, l’annullamento in autotutela della delibera di variante al PRG di c.da Xirumi.

f.to Ugo Mazzilli