Rassegna stampa: La guerra di Lentini. Una città Nato in area vincolata

Seicentosettantamila metri cubi ospiteranno i militari Usa di Sigonella nelle contrade Xirumi e Tirirò. Retroscena di un business dove sono presenti la Maltauro Costruzioni di Vicenza e la famiglia Ciancio di Catania.

di Redazione - martedì 5 dicembre 2006 - 6607 letture

La guerra di Lentini. Una città Nato in area vincolata

> Daniele De Joannon [Centonove]

Seicentosettantamila metri cubi ospiteranno i militari Usa di Sigonella nelle contrade Xirumi e Tirirò. Retroscena di un business dove sono presenti la Maltauro Costruzioni di Vicenza e la famiglia Ciancio di Catania.

Una vera e propria cittadina piantata tra due colline, in zona doppiamente vincolata (per il paesaggio e per i ritrovamenti archeologici) e nell’area, fino ad ora risultata impenetrabile, del biviere di Lentini. Adesso, a meno che il Comitato regionale urbanistico e il Tar dicano no, o non intervengano i governi nazionale e siciliano, spinti dalle interrogazioni del deputato dei Verdi Massimo Fundarò (in fase di stesura) e del rappresentante all’Ars dello stesso partito Giuseppe Parrinello (già presentata), lì, dove crescono le arance più belle di Sicilia, dove ha avuto origine Catania, dove il tessuto archeologico è da studiare ancor più approfonditamente, nascerà una vera e propria città per i militari della base statunitense di Sigonella su proposta della società Scirumi srl.

Lì, nelle contrade Xirumi e Tirirò di Lentini, sorgerà una Paperopoli di leggiadri villini, difesi però da un prosaico muraglione di filo spinato («Per motivi di sicurezza è prevista la recinzione dell’intera area e la realizzazione di una guardiola come presidio di controllo e sicurezza», si legge nella relazione istruttoria degli uffici del Comune). Questo, con il benestare di tutti, fino ad ora: dell’amministrazione della cittadina, che ha approvato la modifica al piano regolatore generale 45 giorni prima delle elezioni, in tempi record e con il voto favorevole di 13 su sedici presenti in aula (tre, gli astenuti); della soprintendenza, che ha dato il benestare dopo aver prescritto dai lavori un’area dove sono stati trovati importanti testimonianze archeologiche (nell’area, infatti, esisteva una zona vincolata, ulteriormente arricchita da quanto trovato a 300 metri dalla Masseria Cappellina, un insediamento rurale e una necropoli di epoca greca).; dell’Ausl e degli altri organismi interessati, di buona parte dei Democratici di sinistra, all’inizio contrari e poi, in un momento di spaccatura, "sedati" dal deputato Roberto De Benedictis. A opporsi al mega progetto, insomma, sono stati soltanto i Verdi, privi, peraltro, di una rappresentanza in consiglio comunale, e il Centro Studi Territoriali Ddisa, che ha provato a fermare il tutto con un’osservazione alla variante al Prg.

I NUMERI DELLA CITTA’. Le aree degli alloggiamenti sono due, e questi sono i calcoli sul dimensionamento dell’operazione, suscettibili di cambiamenti in sede di progettazione definitiva. La prima, in contrada Xirumi-Cappellina, è di sessantasette ettari e prevede la realizzazione di edifici per un totale di 500 mila metri cubi. La seconda, più piccola, è in contrada Tirirò ed è separata dall’altra dalla strettoia (dove passa la strada provinciale) determinata da Monte Serravalle e da Monte Casale di San Basilio (dove esistono i resti di un’abbazia basiliana). Il lotto in questione ha un’estensione di 24 ettari nel quale sono previsti 170 mila metri cubi di edifici. In particolare, nelle contrade Xirumi-Cappellina troveranno posto mille casette a schiera unifamiliari con annesso verde privato e parcheggi per gli alloggi dei militari di Sigonella e le loro famiglie, attrezzature per uso collettivo, istruzione, svago, gestione e terziario, parchi, impianti sportivi, verde attrezzato, opere di urbanizzazione primaria. In Tirirò, invece, saranno costruiti: un residence per la sistemazione temporanea dei militari e dei familiari in transito all’arrivo o in partenza; attrezzature a uso collettivo per l’istruzione, lo svago, il terziario; parchi, impianti sportivi e verde attrezzato; opere di urbanizzazione primaria. L’importo calcolato per l’investimento è 300 milioni di euro, la durata dei lavori è 36 mesi, lo staff tecnico è 40 unità (tra cui ingegneri e geometri), quattrocento con punte di 800 sono gli operai, quattro o cinque saranno le imprese subappalatrici.

L’ITER SPEEDY GONZALES. Dalla risposta all’unica osservazione sul progetto, presentata del Centro Studi Territoriali Ddisa di Lentini, viene fuori il veloce percorso burocratico affrontato dalla pratica generata dalla Scirumi srl. Tutto comincia il 2 febbraio del 2006, quando giunge al Comune di Lentini, una nota a firma del presidente della Scirumi, Mauro De Paoli, con tanto di elaborati allegati. A precedere la richiesta, c’erano state tutte le azioni promosse dalla società presso gli altri enti. A cominciare dalla Soprintendenza di Siracusa, avvertita con le note del 27 giugno, del 21 luglio e del 2 settembre del 2005. Il successivo 20, gli uffici di tutela del territorio rispondono alla Scirumi, che replica il 19 ottobre. Oggetto dello scambio epistolare sono le indagini di scavo richieste dalla Soprintendenza, che iniziano dopo il «Verbale di consegna dei lavori specializzati di indagini archeologiche in località Scirumi-Tirirò» (3 novembre), cui seguono note al Comune (17 novembre), due della Soprintendenza (14 dicembre e 23 gennaio 2006). Questo per ciò che succede prima. Perché dal 2 febbraio in poi il percorso è altrettanto rapido. Il 28 il Comune scrive a Soprintendenza, Asl 8 e Genio Civile di Siracusa per i pareri necessari. Il 14 marzo giunge all’amministrazione il nulla osta del Servizio Museo Archeologico Lentini e del Servizio beni paesaggistici della Soprintendenza. Il 6 aprile, invece, arriva il parere dell’Asl, seguito di un giorno da quello del Genio Civile (il 4, però, lo stesso Comune aveva inviato una nota per l’assenso alla realizzazione di opere e servizi viari). Il 14 giunge la scheda tecnica della società sulle caratteristiche dell’intervento e sui benefici connessi. Il 18 aprile, infine, a poco più di due mesi dalla richiesta, il consiglio comunale dice sì alla trasformazione delle aree.

LE RISPOSTE DEL COMUNE. All’osservazione del Centro, l’architetto D’Anna dell’amministrazione risponde, tra l’altro: che la Scirumi non è interprete della volontà del Governo statunitense, ma che, ottenuta la variante urbanistica, «sarà cura della società richiedente produrre in uno al progetto di lottizzazione relativo idoneo documento rilasciato dalle Autorità Americane»; e che l’insediamento, essendo in ambito chiuso, non incide in alcun modo a determinare o soddisfare il fabbisogno urbanistico del Comune».

E I REGALI PROMESSI. Scrive la Scirumi srl al Comune, usando il fax della società Maltauro (della quale si parlerà più avanti), che attraverso una convenzione urbanistica si impegna alla realizzazione delle opere relative alla fruibilità del lago di Lentini e al completamento di quelle di urbanizzazione nel nuovo quartiere periferico di contrada Sant’Antonio. Il tutto, per un «importo complessivo e omnicomprensivo di 2 milioni». Inoltre, Scirumi assicura che «saranno impiegate, con priorità assoluta, e compatibilmente con le figure professionali e le specializzazioni richieste, maestranze, tecnici e imprese locali». «Evidenti - aggiunge la srl - risultano essere i benefici immediati per le casse del Comune, relativi agli oneri concessori e all’introito annuale riferito all’Ici (calcolati in 800 mila euro, ndr). Va inoltre evidenziato - conclude - l’ulteriore e duraturo impiego nel tempo, almeno 15 anni, di imprese, personale e tecnici, ovviamente prevalentemente locali, per la gestione e manutenzione delle opere realizzate». Per proprio conto, il Comune pregusta anche e spese del "costo di costruzione" al momento del rilascio della concessione edilizia, calcolato in circa 7 milioni e mezzo di euro.

SCIRUMI E INTRECCI. La Scirumi srl nasce il 3 dicembre 2004, ha capitale di 50 mila euro e ha sede a Catania, in viale XX settembre. La società ha un oggetto sociale di carattere agricolo, che esula dalla realizzazione di complessi edilizi. Motivo per cui è nata nel dicembre 2005 la Nuova Scirumi Srl, che fa capo alla Sater srl (Società agricola turistica Etna Riviera), il cui indirizzo email è sater@lasicilia.it. La Scirumi è presieduta da Mauro De Paoli e vede tra i consiglieri Carmelo Garozzo (figlio di Francesco, che si incontra più avanti, e tesoriere del Kiwanis), Stellario Gentile (messinese di nascita, appartenente agli albi degli intermediari e dei promotori della Consob), Ezio Trentin e Gianalberto Balasso (con il padre nella Noemi sro di Praga). La Scirumi appartiene a Da.ca. service (16250 euro), Impresa Costruzioni Giuseppe Maltauro (25500), Cappellina srl (5000 euro), Giuseppe Celano (2000) e Francesco Siciliano (1250, già direttore di un cantiere della A20 gestito dal gruppo Ira-Ferrari e ora appartenente a Maltauro).

LA DA.CA. SRL. Nata il 22 aprile del 2004, con capitale sociale di 12 mila euro, è amministrata da Gesualdo D’Amico, che ne è proprietario insieme a Filippo Pistone, Sebastiano Celia, Pietro Scevola, il già citato Stellario Gentile, Silvana Carusoni, Anna Maria Pistone, Anna Maggiore. Visto l’oggetto sociale, la srl potrebbe assicurarsi una parte dei lavori del megaprogetto.

LA GIUSEPPE MALTAURO. La spa, che a Vicenza (città di Balasso) sta trasformando l’aeroporto civile in Militare, con molte proteste, ha stretti rapporti con Catania. La società, che ha acquisito recentemente l’impresa Ferrari di Genova, già proprietaria dell’Ira di Graci e della Fratelli Costanzo, prendendone l’eredità, è diretta da Maurizio Trentin. In passato ha provato ad acquisire parte della Gepco (un tempo impegnata negli svincoli di Giostra, a Messina) e ha perso un ricorso al Tar per la trasformazione dell’aeroporto di Comiso. A Catania, l’impresa lavora in particolari porzioni di territorio. Oltre al tratto ferroviario Paternò-Adrano (ereditato da Ira-Ferrari), la spa ha realizzato anche Etnapolis a Belpasso e aderisce alla Fiera della Provincia di Catania srl, che dovrebbe intervenire, sempre a Belpasso su un’area di 180 mila metri quadrati accanto al citato centro commerciale.

LA CAPPELLINA SRL. Nata il 30 novembre 2004, con capitale sociale di 10 mila euro, ha un oggetto sociale identico, letteralmente, a quello della Scirumi. La srl appartiene in parti uguali ai familiari di Mario Ciancio Sanfilippo (editore e direttore del "La Sicilia"): Angela (Telecolor e Rtp Messina), Carla (nel direttivo associazione editori), Rosa Emanuela, Natalia e Domenico (segretario di redazione de "La Sicilia"). Ad amministrarla è Francesco Garozzo, padre di Carmelo e all’interno dell’affare per la realizzazione dell’ospedale San Marco di Librino (come rappresentante di proprietari di terreni confinanti con quelli dello stesso Ciancio). Cappellina sta per la Masseria che sorge in contrada Scirumi, dove, nella parte ricadente nel comune di Scordia ha una residenza Mario Ciancio Sanfilippo. E di agrumeti, a Lentini, l’editore ne ha un bel po’, visti gli acquisti fatti nel corso del tempo lì e altrove, e resi noti nel 1984 da "I siciliani": 1951, Lentini, 8 ettari di agrumeto; 1957-1963, Lentini, 22 ettari di agrumeto; 1965, Centuripe, 10 ettari di agrumeto; 1965, Adrano, 5 ettari di pistacchio; 1965, Biancavilla, 12 ettari di castagneto; 1971, Lentini, 21 ettari di agrumeto; 1972, Catania, 14 ettari di agrumeto; 1976, Adrano, 3 ettari di agrumeto; 1976, Biancavilla, 21 ettari di terreno seminativo; 1976, Centuripe, 3 ettari di Agrumeto.

Centonove, 1 dicembre 2006

Autore: Daniele De Joannon Fonte: Centonove


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