Rassegna Stampa: Invasione a stelle e strisce

Il consiglio comunale di Lentini conferma la variante al piano regolatore: insediamento abitativo per tremila/seimila soldati respinto il ricorso degli ambientalisti. Un’ampia zona agricola verrà spianata

di - domenica 14 gennaio 2007 - 4562 letture

Invasione a stelle e strisce di Salvatore Perna
- 12 gennaio 2007

Prosegue il piano di espansione e di rafforzamento delle basi militari Usa in Italia: da Vicenza, già sede di una delle più grandi basi militari statunitensi in Italia, dove a ridosso della città si punta a crearne un’altra, a Sigonella, ormai da anni al centro di un’incessante attività di ampliamento e ristrutturazione delle infrastrutture, dei sistemi logistici, delle unità abitative e di servizio. Come ampiamente documentato in recenti inchieste, tra cui quelle di Antonio Mazzeo, la base siciliana di Sigonella, è diventata il centro strategico di attività di intelligence, di sorveglianza e di sostegno agli interventi nella complessa realtà mediorientale.

Dopo i gravi fatti dell’11 settembre 2001, si è accentuato la sua funzione di centro antiterrorista, e dall’inizio degli anni ’90, Sigonella è stata centro di tutte le operazioni militari, dalla guerra nel golfo Persico del 1991, ai Balcani, all’invasione dell’Iraq. Un ruolo che solo formalmente rientra negli accordi Nato, ma che in realtà è funzionale soprattutto alla tutela degli interessi americani, non solo di sicurezza, ma soprattutto di controllo delle risorse petrolifere.

La struttura americana di Sigonella, con il reticolo dei comandi militari che la compongono (navale, aereo, terrestre) e degli armamenti (anche nucleari), costituisce quindi un rischio permanente per le popolazioni della Sicilia sud orientale, in relazione alle crisi esistenti o in divenire nell’area (sviluppo della questione iraniana) e appare in contrasto con gli obiettivi di pace e di cooperazione con i paesi del mediterraneo della Sicilia e del nostro Paese.

Il ruolo extraterritoriale della base Usa di Sigonella si accresce nel silenzio dei governi nazionali che si succedono. L’uso del territorio per fini esclusivi è costantemente esercitato con l’avallo delle istituzioni locali, che anzi compartecipano quasi sempre alle spese di adeguamento dei servizi e delle infrastrutture necessari alla base di Sigonella. E’ quanto sta avvenendo a Lentini.

Nelle scorse settimane il consiglio comunale ha riconfermato l’approvazione della variante al piano regolatore, rigettando il ricorso dei verdi e delle associazioni ambientaliste, assegnando un’area di circa 100 ettari alla società Scirumi srl di Catania per la costruzione di un complesso insediativo (circa 3000/6000 abitanti) ad uso esclusivo dei militari americani della base di Sigonella U.S. Navy e delle loro famiglie. Dopo il parere della commissione regionale urbanistica (se sarà favorevole) un’ampia zona agricola (1.000.000 di metri quadrati), con produzioni e colture specializzate, sottoposta a vincolo paesaggistico, verrà spianata per costruire una città chiusa per gli americani; un territorio militare inaccessibile.

Così il patrimonio rupestre del colle San Basilio, che risale alla civiltà castellucciana della seconda metà del II millennio a.c., verrà “modernizzata” da palazzine a quattro piani, da depositi, mensa, fast food, centri sportivi, megastore, ed altro, che funzioneranno in regime di autarchia e senza contatti con il territorio circostante.

La maggioranza di centrosinistra a Lentini, ha riconfermato la scelta della precedente amministrazione di centrodestra. Un voto trasversale: il ricorso è stato rigettato con 12 voti favorevoli e 8 astenuti, tutti della maggioranza (Lista civica, Ds, Margherita, Sdi).

L’allarme sui danni ambientali e sulla violazione delle norme della L.R.71 del 1979 (legge urbanistica), sollevato da verdi e movimenti, è stato ignorato. Le forze politiche lentinesi hanno scelto la “nuova città americana” come un’occasione importante per l’entità dell’investimento previsto (300 milioni di dollari), per le contropartite promesse dalla Scirumi (titolare dell’istanza di variante): importanti ricadute occupazionali, due milioni di euro per le opere di urbanizzazione di un quartiere della città, opere per la fruibilità del lago di Lentini.

Senza il ricorso di verdi ed ambientalisti, tutto sarebbe stato perfezionato già nell’aprile di quest’anno, quando il precedente consiglio comunale (con maggioranza di centrodestra), pur in scadenza per il rinnovo, approvò la variante.

I Ds locali si opposero alla delibera per l’assenza di un dibattito preventivo che avrebbe dovuto coinvolgere la comunità locale. Il segretario della dei Ds, Lidia Costanzo, promotrice di una pubblica assemblea, che ha preceduto il nuovo voto favorevole alla variante del 16 ottobre scorso, ha precisato che è stata colmata una lacuna nell’informazione dei cittadini, e che ora si punta, dopo il parere del CRU di Palermo, ad una convenzione con la Scirumi per rendere più certi e accrescere i vantaggi economici e occupazionali per la città. Una delle più grandi operazioni edilizie per la storia di Lentini la definisce il segretario provinciale della Cgil, Paolo Censabella.

L’esponente sindacale non nasconde l’anomalia iniziale della rapidità del procedimento di approvazione dell’istanza. Anche per Censabella il problema centrale rimane la rivisitazione della convenzione per avere garanzie sull’assorbimento delle forze locali (si presumono tra 400 e 800 addetti nelle fasi di picco, per un periodo di 36 mesi), sul rispetto dei contratti e sull’affidabilità delle imprese. Insomma, come è avvenuto in altre zone (Belpasso in particolare), la società apripista (in questo caso la Scirumi) sembra avere convinto la stragrande maggioranza delle forze istituzionali e sociali della bontà dell’operazione.

Sarebbe importante però capire, allargando l’indagine, come mai la Società Scirumi Srl, costituita nel dicembre 2004 con un capitale sociale di 50.000 euro, che ha come oggetto sociale l’acquisto e la vendita di terreni agricoli e/o l’esecuzione di opere di bonifica e di trasformazione agraria, sia promotrice per conto del comando americano di Sigonella, della istanza per una tale operazione edilizia. Lascia perplessi inoltre la circostanza che nel dicembre 2005 sia stata costituita una nuova società, la Nuova Scirumi Srl (unipersonale), con lo stesso oggetto sociale, che fa capo alla società di riferimento Sater srl (Società agricola turistica Etna Riviera), il cui indirizzo e mail è sater@lasicilia.it.

Che collegamento c’è tra le società? E’ assente in generale una valutazione critica sulle finalità dell’operazione del nuovo insediamento e sorprende che, mentre a Vicenza, nascano comitati dei no per chiedere al governo chiarimenti sui programmi degli Usa in Italia, a Lentini, funzionari comunali, componenti della commissione urbanistica e forze politiche abbiano senza troppi indugi sottovalutato le conseguenze dell’alterazione del territorio e non abbiano ritenuto necessario neanche un parere legale sulla conformità della scelta di variante con le norme urbanistiche vigenti.

da isola possibile n. 35 dicembre 2006


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