RIFIUTI CAMPANIA: “INCOMPATIBILITA’ AMBIENTALE”

.. riflessione postuma. La storia che cura.

di Enzo Maddaloni - giovedì 5 giugno 2008 - 2131 letture

Dal Vangelo secondo Matteo 13,35-43.

Gesù lasciò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si accostarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo. Il seme buono sono i figli del regno; la zizzania sono i figli del maligno, e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura rappresenta la fine del mondo, e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti gli operatori di iniquità e li getteranno nella fornace ardente dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, intenda!”

L’interrogativo che mi sono posto: se Dio c’è ( e non è ancora morto come affermava Nietzsche…almeno, ci posso sperare anch’io un pò che sono agnostico), perché ci deve essere il male? Perché le cose debbono andare tanto alla rovescia? Perché c’è questa tolleranza di offese, di bestemmie, di peccati? Perché le vicende umane non sono meglio regolate? Perchè non si riesce mai a separare in tempo utile la munnezza e il grano dalle zizzanie?

Ho letto alcuni commenti su giornali locali e blog che esternavano il senso di forte sfiducia o fiducia nei confronti delle istituzioni, della politica ed anche di una parte della stessa magistratura napoletana che oggi invia comunicazioni giudiziarie e critica lo stesso decreto rifiuti per incostituzionalità.

E, qui mi pongo un altro interrogativo: Quello che ci piace vedere e sentire a volte rappresenta sempre giustizia e democrazia?

Giorgio Bocca in un suo libro “Napoli Siamo Noi” (Feltrinelli 2006) scrive:

”Rivedo il procuratore Agostino Cordova in un tiepido pomeriggio di metà luglio a Napoli nella caserma della polizia che sta sotto la reggia aerea di Capodimonte, a Monte di Dio. Dico sotto perché nel grande corpo di Napoli la ripartizione napoleonica in quartieri e strade e numeri civici non è ancora stata accettata, si dice ancora ‘ncoppa, abbascio, affianco, vicino a qualche luogo riconoscibile a occhio, a tatto, a odore. Da anni ospite o prigioniero della caserma? Nel 2004 lo hanno emarginato dalla magistratura per “incompatibilità ambientale”….non scrivo il resto che vi invito a leggere direttamente.

Ora l’Associazione Nazionale Magistrati denuncia il fatto che il decreto sui rifiuti esautora anche i “poteri locali” della magistratura inserendo un pool di magistrati (extra territorialità?) che dovranno seguire i reati contro le soluzioni date per l’emergenza rifiuti in campania e non solo e nel frattempo altri inviano (finalmente!?) comunicazioni giudiziarie a destra e a manca. Perché solo adesso? Tutti innocenti o tutti colpevoli?

APPARENTI CONTRADDIZIONI ?

A un certo punto, determinate circostanze sembrano rendere condiscendente anche il più saggio di noi che fino a questo momento è stato animato da tanti buoni propositi, ricco di tante belle promesse, vero cavaliere dell’ideale, del perseguire l’utopia, il sogno, di cambiare davvero questa società anche attraverso uno spirito “provvisorio” http://comunitaprovvisoria.wordpress.com/ e diverso, o alla facilità di arrendersi agli esempi più deteriori perdendo la fiducia in se e negli altri irreggimentandosi con quanti pensano che solo attraverso un atto di forza e non di comprensione (di rilettura della storia) si possano risolvere i problemi.

Ecco, un altro argomento e motivo da meditare con dolore: il potere del cattivo (esempio) e di chi può fare più danni: se il cattivo (l’erbaccia) o il buono (il grano); anche se tutti sanno che a volte è lo stesso male (zizzania, come erbaccia cattiva) che regge il bene (il grano), tutto sta ad avere la capacità finale di separarlo e di non fare di tutta un erba un fascio.

E, allora qual è il contegno da osservare?

Rileggere la storia, le parabole , le nostre credenze e curarle superando le nostre aspettative che non sono forse che il frutto delle nostre stesse false credenze..

Continua Giorgio Bocca nel suo libro con l’intervista a Cordova…..

...“Nel 2004 lo hanno emarginato dalla magistratura per “incompatibilità ambientale”, un reato inesistente, inventato da una burocrazia che non ti uccide subito, ma ti mette una maschera di ferro sul viso, ti isola, fa di te un innominabile, sorvola se qualcuno ti nomina, come se tu fossi qualcosa a metà fra un’impurità e un rimorso. Tutti che prendono le distanze. “Non conosco il caso, non ho seguito la vicenda, non ho capito.” Ma lui, il procuratore, ha capito benissimo e con dolore. “Vede, sono il primo a riconoscere che sono incompatibile con l’ambiente, ma a volte mi chiedo se non è l’ambiente incompatibile con me. Un ambiente inafferrabile. Nell’aprile del 2004 mi dissero che una commissione d’inchiesta parlamentare si sarebbe occupata del mio caso. Non se n’è saputo più niente. Ho diretto un’indagine sulla massoneria, sui legami massonici fra Napoli e Roma. Gli atti non sono mai arrivati a Roma. Napoli non li ha trasmessi. Hanno detto che avevo individuato i casi ma non i reati. Esiste un alto commissariato contro la corruzione: è una scatola vuota. Sì è vero, con questo ambiente sono incompatibile.”

Certo in questo marasma rischiamo di non poterci più fidare di nessuno e allora? Rischiamo di non riuscire a separare il grano dalle zizzanie. Il Bene dal Male. Le cose utili da quelle dannose.

Considerato che stiamo ragionando di bioetica, di biopolitica, di biomunnezza potrebbe essere un’idea clonare il Dott. Cordova e mandare 1500 Dottori Cordova per la Campania…forse si comprenderebbe che l’ambiente ama la giustizia e si allontanerebbe questo puzzore di sudicio proveniente da collusioni varie che ci piegano a vedere cose in maniera distorta a noi comuni mortali, ripristinando finalmente una “compatibilità ambientale” per tutti.

Credo che sia questa la vera "utopia del cambiamento". Solo quando i cittadini della Campania, di Salerno, di Avellino, di Caserta , di Benevento e di Napoli avranno maggiore consapevolezza e sapranno riconoscersi nell’altra metà del mondo, non rischieranno di morire.

In Campania si sta “giocando” una partita molto importante, per questo c’è bisogno di veri arbitri: la partita per una giustizia giusta, per diritti uguali per diseguali, per la democrazia: quella vera si intende!

Era già tutto scritto. Speriamo che presto in Campania arrivino gli Angeli.


- Ci sono 0 contributi al forum. - Policy sui Forum -