Privati di tutto

La pandemia non ci avrebbe dovuto insegnare qualcosa? Nulla, andiamo avanti preparando altri danni invece di modificare e correggere le cose che non vanno...

di Luigi Boggio - domenica 5 febbraio 2023 - 3382 letture

Con le attuali tendenze bisogna domandarsi se si riuscirà a mantenere il carattere universale del sistema sanitario? Personalmente sono molto ma molto scettico per come vanno le cose. Mi riferisco all’espansione del privato convenzionato e non, e ad un crescendo dei premi assicurativi individuali e quelli da accordi collettivi. E non bisogna tralasciare il rischio che si paventa di una sanità sempre più diseguale con la proposta di riforma dell’autonomia differenziata.

Come si fa a non vedere le attuali differenze tra Regioni e Regioni sui livelli di assistenza? La pandemia non ci avrebbe dovuto insegnare qualcosa? Nulla, andiamo avanti preparando altri danni invece di modificare e correggere le cose che non vanno: ad iniziare dallo spalancare le porte dell’università alle ragazze e ai ragazzi che vogliono laurearsi e specializzarsi in medicina.

Ma come si fa a non capire che abbiamo bisogno di personale sanitario e tecnico per gli ospedali e i distretti territoriali? Abbiamo bisogno anche dei medici di famiglia per non lasciare gli assistiti senza assistenza come è avvenuto nel nostro distretto sanitario. Questa mancanza di personale sta mettendo in crisi i pronto soccorsi e alcune branche specialistiche di fondamentale importanza. Non solo, ma creano anche una cattiva organizzazione nei ritardi delle liste d’attesa. Che portano il 30% degli italiani a ricorrere alle assicurazioni e conseguentemente ai privati convenzionati.

Nei primi mesi del 2022 le compagnie assicurative hanno raccolto 2,6 miliardi di euro. Il 43% polizza sanitaria individuale, il restante collettiva. Il crollo delle liste d’attesa nella sanità pubblica è la dimostrazione. Alcuni esempi: Valle d’Aosta -27,47%, Lombardia -11,12%, Veneto - 13,07%, Bolzano - 48,03%. Emilia - 12,26%, Liguria - 16,01%, Toscana -1,48%, Lazio - 10,93%, Campania -9,24%, Sardegna -18,31, Calabria -22,48%, Sicilia - 19,06%. Fonte Agenas.

Va considerato anche che cresce la spesa privata per screening e visite specialistiche al di fuori della sanità pubblica e dell’assicurazione. Andando di questo passo avremo il privato convenzionato anche dentro le corsie degli ospedali, come sta avvenendo in Veneto e Lombardia.

In Sicilia forse arriveranno a mettere a gara interi ospedali: nei reparti già ci sono e andranno oltre. Nel caso anche la gestione dei pronto soccorsi dovrebbero fare parte del pacchetto. Scommetto che nessun privato parteciperebbe perché nel nostro Bel Paese si contano sulle dita di una mano: mi vengono in mente il Gemelli di Roma, il San Raffaele e l’Humanitas di Milano.


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