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Prevenzione

All’indomani di un ennesimo attentato "terroristico".

di Sergej - venerdì 15 luglio 2016 - 2712 letture

Riporto quanto scrive BFantechi sul suo tumblr:

Ai miei figli, adolescenti, ho già raccontato nel corso degli anni di quando avevo la loro età.

Di una piazza che si chiamava piazzadellaloggia ed erano morte tante persone. O forse era piazzafontana? Erano la stessa?

Di bombe in una regione che si chiamava Alto Adige, ma ci stavano i tirolesi.

Del verbo gambizzare, e di Aldo Moro, e del perché un bel disegno a stella andava usato con discrezione.

Di una macchina carica, pronta ad affrontare il lungo viaggio di ritorno dalle ferie, e di un villaggio turistico silenzioso, la gente che ascoltava la radio e parlava della stazione di Bologna e piangeva mentre le cicale frinivano in alto sugli ulivi.

Dell’eccitazione, a 18 anni, di andare a trovare il mio primo ragazzo per il nostro primo Natale insieme. E di come i genitori miei e suoi misero un veto all’idea, perché era il Natale 1984, io stavo vicino Firenze, lui a Bologna.

Dei viaggi in treno nei mesi successivi, di polizia che controllava di chi fossero i bagagli, di gente che zittiva quando si entrava in galleria. Del sollievo quando verso nord spuntava San Benedetto Val di Sambro, verso Sud Vernio.

Ho spiegato che lo scopo del terrore non sono i morti, dieci o cento o mille che siano; è influenzare come la gente pensa e come vive. E quello possono farlo solo se noi glielo permettiamo.


Fonte: http://bfantechi.tumblr.com/post/147438760447/prevenzione



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