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Obbligati alla bottiglietta

Una elegante bottiglietta da 125 ml, sostituirà il vecchio caro bicchiere d’acqua. Ma è veramente una questione di igiene?

di Simone Olla - mercoledì 20 aprile 2005 - 4674 letture

Ve ne sono di ogni tipo all’interno di bottiglie progettate dai migliori designer, con etichette da urlo firmate da illustri strateghi della comunicazione: il gratta e vinci non funziona più, meglio provare con lo stappa e spedisci. L’acqua minerale in Italia è un business con tantissimi zeri, lo sanno bene tutti, tranne chi lo ha reso possibile: noi. Sì, è vero, dalla nostra abbiamo la scusante delle fascinose campagne pubblicitarie: come si può non sorseggiare un’acqua che depura con brio, chissà che bella sensazione. Noi ci depuriamo e nel contempo ingrassiamo le imprese produttrici.

Il mercato delle acque minerali ha attirato su di sé gli appetiti di importanti multinazionali (Nestlè e Danone in testa), che si fronteggiano sotto i nostri occhi a colpi di leggerezza e purezza. Ma l’acqua minerale è più pura e sana di quella potabile? Assolutamente no, l’unica cosa certa è che costa di più, molto di più. Un bene demaniale viene sfruttato a fini di lucro con il beneplacito delle autorità pubbliche: lo si può candidamente definire uno scandalo.

L’acqua minerale, per le sue caratteristiche, è considerata dal legislatore come un’acqua terapeutica che può contenere sostanze interdette all’acqua potabile. Quest’ultima, per esempio, deve contenere al massimo 10 milligrammi per litro di arsenico, mentre il valore limite per le acqua minerali è di 50 milligrammi di arsenico per litro. Lo stesso vale per il sodio, il cadmio e altre sostanze. Perché questo trattamento di favore riservato alle minerali?

Un recente decreto del Ministero alle Attività produttive ci offre alcune indicazioni in tal senso: dal 16 Luglio il caffè al banco del bar non sarà più accompagnato da un bicchierone traboccante d’acqua, ma da una elegante bottiglietta da 125 ml, perfettamente sigillata. La “rintracciabilità del prodotto”, prevista dal Regolamento Europeo 178/2002, ha guidato il ministro Marzano nella stesura del decreto in questione. E pazienza se basterebbe far analizzare l’acqua dei nostri rubinetti per verificare quanto sia pura e sana. E pazienza se con questo provvedimento la produzione dei rifiuti subirà un’impennata. E ancora pazienza se l’Europa dei burocrati domani ci dirà che la tazzina di caffè andrà servita in eleganti contenitori di plastica...

Pazienza? Sì, ma con brio.


- Ci sono 2 contributi al forum. - Policy sui Forum -
> Obbligati alla bottiglietta
21 aprile 2005, di : will al..

non é obbligatorio.!! Danone ha giá venduto.!! si vede che non siete informati sull’argomento, pazienza. Will Al..
    Guardare oltre la bottiglietta
    21 aprile 2005, di : Allis

    Evidentemente Obbligati alla bottiglietta è il titolo dell’articolo, dal quale non si evince che vi è l’obbligo da parte degli esercenti di servire la bottiglietta da 125 ml in luogo del bicchiere d’acqua (ne passerà di acqua sotto i ponti da oggi al 16 Luglio...). Il senso dell’articolo è comunque un altro: mi rammarico il fatto che Lei non l’abbia colto. Allis
> Obbligati alla bottiglietta
20 maggio 2005

riguarda solo le acque in bottiglia, se uno vuole le acque del rubinetto può ancora averle. Sul discorso acqua in generale concordo. Anna