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OPEN ARMS – EMERGENCY: Completato trasferimento dei 255 naufraghi

Ieri notte la Open Arms è arrivata davanti alle coste di Trapani, dove è rimasta ancorata in un punto di fonda per provvedere alle operazioni di trasbordo dei 255 naufraghi soccorsi nei giorni scorsi, come da indicazioni delle autorità competenti.

di Redazione - sabato 14 novembre 2020 - 1919 letture

Il trasferimento, iniziato questa mattina, è terminato nel primo pomeriggio. I 71 ragazzi che viaggiavano soli sono stati trasferiti a bordo nella nave Diciotti, mentre i 184 adulti trascorreranno la quarantena sulla nave Adriatico.

Si conclude così, dopo 10 giorni, la Missione 78 di Open Arms ed EMERGENCY, che dal 4 novembre ha soccorso 265 persone in tre operazioni distinte in acque internazionali. Tra le nazionalità presenti, Eritrea, Togo, Camerun, Sudan, Guinea, Burkina Faso, Egitto, Senegal, Guinea Conakry, Mali, Somalia, Burundi, Chad, Nigeria, Sud Sudan, Liberia, Ghana, Sudan, Tunisia, Costa D’Avorio ed Etiopia.

Le imbarcazioni a cui abbiamo prestato soccorso si trovavano tutte in pessime condizioni. I naufraghi recuperati il 10 novembre viaggiavano su una barca con un fianco rotto, da cui imbarcavano acqua con fuoriuscite di gasolio. Il giorno successivo, invece, la Open Arms ha intercettato 113 persone su un gommone parzialmente sgonfio il cui fondo ha ceduto poco dopo l’inizio delle operazioni di recupero, portando alla morte di 5 persone.

Il piccolo Joseph, di soli sei mesi, già in condizioni critiche quando è stato portato a bordo, è morto poche ore dopo a causa di un arresto respiratorio, nonostante il team sanitario abbia provveduto alle necessarie manovre rianimatorie e di supporto.

Due le evacuazioni effettuate in due momenti successivi per un numero complessivo di 10 persone, oltre al corpo esanime del piccolo Joseph.

Alla luce di questi tragici eventi, Open Arms ed EMERGENCY tornano a ribadire con forza la necessità che i governi europei si assumano, una volta per tutte, la responsabilità di un sistema strutturato di ricerca e soccorso in mare, che abbia come priorità la tutela della vita e il rispetto dei diritti umani.

Nel Mediterraneo si continua a morire ogni giorno, e l’Europa deve smettere di voltarsi vergognosamente dall’altra parte e cessare di ostacolare il lavoro delle organizzazioni civili di ricerca e soccorso.

Naufraghi in mare La nave Opern Arms durante le operazioni di salvataggio Operazione di trasbordo

EMERGENCY

EMERGENCY è un’associazione indipendente e neutrale, nata per offrire cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà. Da allora EMERGENCY ha curato oltre 11 milioni di persone, una ogni minuto. EMERGENCY promuove una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani.

OPEN ARMS

Open Arms è un’organizzazione non governativa che si batte per i diritti umani nel mare. Inizia le sue missioni di salvataggio nel settembre del 2015 a Lesbo (Grecia) dove salva mille persone nel Mar Egeo. Nell’inverno del 2016 estende le sue missioni nel Mediterraneo centrale, dove in 4 mesi salva 15.000 vite a bordo della barca a vela Astral. Dall’inizio delle sue missioni nel Mediterraneo centrale, salva 26.500 persone, 5.000 a bordo della Open Arms. Tutto grazie al supporto della società civile.


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