Linguaggio "meridionale"

Nell’ambito della crisi della Sinistra che si protrae da diversi anni a questa parte, ieri un ulteriore tassello, con la pubblicazione da parte di alcuni giornali, di intercettazioni (che dovrebbero restare riservate perché materiale di indagine e perdippiù perché non interessate da indagini) di fonte giudiziaria, in cui degli imprenditori (le cooperative “rosse”) fanno il nome di D’Alema, leader dell’ex PCI poi DS e infine PD. Niente di penalmente rilevante, solo degli imprenditori che sparlottano dei loro affari privati, in cui dicono di flussi di denaro finalizzato al finanziamento della Fondazione e/o del giornale che politicamente vengono ricondotti all’area di influenza politica di D’Alema. Che la Sinistra sia in crisi, questa è cosa endemica. Deriva dal differenziale tra ciò che ognuno di noi vorrebbe nella propria utopia personale e morale, e la realtà politica.

Che esista un problema di linguaggio, questo è certo. La cultura meridionale è affogata all’interno di un linguaggio e un sistema di valori che sono quelli della corruzione e del parassitismo. Non si vede altro che questo sistema di valori. “Tutti mangiano” è il detto comune. Nei colloqui quotidiani, è il detto con cui ognuno si lamenta della realtà, e fa occhialino sul fatto di essere tanto intelligenti da sapere “come vanno certe cose”.

(La lingua sono le cose, il linguaggio è ciò che delle cose si ha esperienza. Il linguaggio arroccato nel corto orizzonte del “tanto tutti magnano” è l’esatta esperienza ristretta che delle cose si ha, la corta esperienza di un orizzonte che non ha prospettive, che non riesce a vedere “oltre”).

Che nelle intercettazioni giudiziarie di persone di origini meridionali si utilizzi quel linguaggio non è dunque strano. Che poi le intercettazioni si inseriscano all’interno della lotta tra fazioni da una parte, e del gusto dei talk-show dall’altra per cui la rissa e lo scontro (di facciata) serve a catturare l’attenzione degli spettatori, questo è un altro dato. Il gusto di colpire il personaggio famoso - e D’Alema lo è, tanto più che ha un potere sminuito (ai margini della lotta politica attuale, da “pensionato”, sempre considerando che un politico non va mai in pensione), oggetto comunque di invidia anche per quel poco che ha accumulato in ricchezza personale: le barche, i vini… con la facilità da parte dei giornalisti (ogni testata ha un gruppo di riferimento) di enfatizzare in eccesso funzionando un po’ come “cani da latrato”, aizzati ed auto-aizzati contro qualcuno su cui “tutti” puntano, salvo poi dopo qualche giorno indirizzarsi verso tutt’altra direzione. Il sistema dello sputtanamento è proprio del sistema cinico del circo dei mass-media. Chi ha (vero) potere è in grado di contrastare questo sistema, o evitando che i cani possano abbaiare, oppure creando mute di contro-cani che effettuano la controreazione. I giornalisti li si paga oppure si finanziano giornali per giocare sullo stesso tavolo e dunque depotenziare il “nemico”.

Per i cittadini che non fanno parte del circo, non c’è nulla in gioco. Essi non fanno parte della politica, sono stati marginalizzati. Agiscono come cassa di risonanza (al massimo) per la diffamazione diventata sistema. La meridionalizzazione dei cittadini è parte di questo progetto. La si è ottenuta in maniera non voluta, grazie all’emigrazione di meridionali trapiantati nel Nord Italia, con il nuovo flusso di migrazione a partire dagli anni Ottanta: quello che ha mantenuto la propria meridionalizzazione a fronte di un processo collettivo di meridionalizzazione (anche) del Nord Italia. (Gli emigrati negli anni Cinquanta e Sessanta hanno subito un processo di nordizzazione, che ne ha fatto cittadini nordici più nordici dei nordici: l’educazione alla civiltà borghese e nordica era allora attiva e produttiva).

La Chiesa Cattolica, imitando costumanze proprie del Vicino Oriente ottomano, pensò bene di utilizzare un sistema brevettato dai Templari in Occidente: l’uso di una casta di senza-famiglia, devoti alla “causa”, possibilmente eunuchi. Il governo degli eunuchi divenne il sistema tipico della gerarchia cattolica, ciò che permise di uscire dalla crisi “protestante”. Nella deriva recente, gli eunuchi sono diventati pedofili, e come tali sanzionati dalla “morale corrente”. La Sinistra ha conosciuto prima i sacerdoti del libero amore (anarchici) e poi i puritani assoluti e fanatici del Partito Unico quando si decise che il nemico era a Sinistra (e non tanto a destra) e la violenza era necessaria per conquistare il potere (e non solo per abbatterlo). Il PCI era questa commistione tra struttura cattolica (il sacerdote) e puritanesimo (la devozione alla causa e lo spregio per il benessere privato).

Non si perdona i funzionari che un tempo erano sacerdoti di essere diventati socialdemocratici, e dunque parte del sistema capitalistico e dell’ideologia boorghese. La dilatazione della durata di vita, e il fatto che il conflitto politico non è più stato conflitto armato (dunque con l’eliminazione fisica degli avversari e dei compagni di Partito come avveniva fino al 1945), ha provocato la permanenza di molti esponenti del passato nel presente. La convivenza del passato nel presente, e di un passato che non ha più la consistenza del passato ma è solo un involucro vuoto, una “parola” (“comunismo” così come “D’Alema”: due parole del passato oggi vuote) permettono le operazioni più diverse: la vendetta nei confronti dell’ex avversario politico, anche da parte di chi non ha reale potere politico ma che ideologicamente sono in altra parte politica. Il tutto poi serve a rassicurare il ceto meridionale: vedete? anche “loro”, i “puri” sono in realtà sporchi. Vedete? davvero “tutti mangiano”. Il discorso è questo. Non esiste altra realtà al di fuori della realtà meridionale. E’ questo il messaggio che fa comodo far passare.

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