Libertà, mobilità, natalità: tre parole-chiave per il PD

Quarto round della nostra iniziativa di far conoscere i candidati alla Segreteria del Partito Democratico. Intervista al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Enrico Letta, candidato alla Segreteria del Partito Democratico.

di Emanuele G. - martedì 11 settembre 2007 - 7774 letture

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On.le Enrico Letta

Prima di passare all’intervista, vorrei ricordare le regole per ospitare interviste ai Candidati alla Segreteria del Partito Democratico:

01) Domande uguali a tutti i Candidati alle primarie;

02) Nessuna nota di presentazione, ma pubblicazione di una biografia del Candidato;

03) Pubblicazione di una sola fotografia e del sito internet di riferimento;

04) Pubblicazione in ordine di arrivo dell’intervista.

Biografia:

Enrico Letta ha 41 anni ed è sposato. Ha due figli.

Pisano, ha alle spalle un percorso umano e formativo all’insegna dell’Europa. Dall’infanzia a Strasburgo – dove frequenta la scuola dell’obbligo – alla laurea in Diritto internazionale all’Università di Pisa. Sempre a Pisa consegue il dottorato di ricerca in Diritto delle comunità europee alla Scuola Superiore “S. Anna”. A 25 anni è presidente dei Giovani del Partito Popolare europeo.

Nel 1990 conosce Beniamino Andreatta e diventa ricercatore dell’Arel, l’Agenzia di ricerche e legislazione di cui è segretario generale dal 1993. Nello stesso anno il primo contatto con le istituzioni. Segue infatti Andreatta, come capo della sua segreteria, al Ministero degli Esteri, nel governo Ciampi. Proprio Ciampi lo chiama nel 1996 al Ministero del Tesoro come segretario generale del Comitato per l’euro. Dal gennaio 1997 al novembre 1998 è vicesegretario del Partito popolare italiano. Nel novembre del 1998, con il primo governo D’Alema, diventa a 32 anni ministro per le Politiche Comunitarie. È il più giovane ministro della storia repubblicana e batte Andreotti, ministro a 35 anni.

Nel 2000 è ministro dell’Industria, Commercio e Artigianato nel secondo governo D’Alema. Incarico che conserva, con il governo Amato, per il quale è anche ministro del Commercio con l’Estero fino al 2001. Nel 2001 diventa deputato, per la prima volta, e s’iscrive alla Margherita.

Nel giugno 2004 rassegna le dimissioni dalla Camera e, da capolista dell’Ulivo, viene eletto deputato europeo per la circoscrizione Italia Nord-Est. Nella XV Legislatura torna deputato della Repubblica italiana e il 17 maggio 2006 viene nominato sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri nel governo Prodi. Dal 2004 è vicepresidente di Aspen Institute Italia. Ha svolto attività di insegnamento e di ricerca presso la Scuola superiore S. Anna di Pisa e l’Haute Ècole de Commerce di Parigi.

Tra i suoi libri i più recenti: Euro sì - Morire per Maastricht (Laterza 1997); La Comunità competitiva (Donzelli 2001); Dialogo intorno all’Europa (con Lucio Caracciolo, Laterza 2002); L’allargamento dell’Unione europea (Il Mulino 2003); Viaggio nell’economia italiana (con Pierluigi Bersani, Donzelli 2004); L’Europa a Venticinque (Il Mulino 2005).

Gli piace leggere tutto. Tra gli autori preferiti alcuni degli scrittori italiani dell’ultima generazione, come Santo Piazzese, Marcello Fois, Gianrico Carofiglio. Ultimo romanzo letto Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio, del giovane algerino Amara Lakhous. È un appassionato lettore di Dylan Dog.

Tifa da sempre per il Milan e gioca ancora oggi a subbuteo. Ascolta Irene Grandi, Elio e le Storie Tese, Vasco Rossi e Zucchero.

Fonte

Intervista:

CHI È IL CANDIDATO ENRICO LETTA?

Un individuo che ama davvero la politica e crede nella capacità di quest’ultima di migliorare le cose e di tutelare l’interesse collettivo. Una persona che ha avuto la fortuna di fare incontri preziosi e ricevere insegnamenti rari, primo fra tutti quello di Beniamino Andreatta. Un politico, infine, vissuto in un’epoca con vincoli ideologici quantomeno allentati rispetto al passato, ma da sempre persuaso della validità della scelta dell’Ulivo e oggi convinto sostenitore del progetto del Partito democratico.

PERCHÈ HA DECISO DI CANDIDARSI ALLA SEGRETERIA DEL PD?

Prima di tutto perché – lo ripeto – credo profondamente nel Partito democratico. Penso sia bellissimo esserci arrivati, ma sono convinto che dobbiamo farlo bene. In secondo luogo, per “mettere in circolo” il frutto delle mie esperienze di questi anni, le lezioni apprese, le riflessioni maturate. Le primarie saranno un’occasione fondamentale per confrontarci. Dovranno essere aperte e basate sulla competizione. In tal senso, mi piace pensare che la mia candidatura possa spostare in avanti il traguardo del Partito democratico, arricchendo il dibattito di idee e contenuti.

QUALI LE SUE PRECEDENTI ESPERIENZE POLITICHE?

Ho iniziato a fare politica, giovanissimo, a Pisa con l’associazionismo cattolico. Dopo la laurea sono arrivato a Roma e ho conosciuto Andreatta, una delle migliori espressioni della sinistra democristiana. In quegli anni sono stato presidente dei Giovani Popolari europei e poi vicesegretario del Partito Popolare italiano. Alle esperienze propriamente politiche si sono contestualmente affiancati gli impegni istituzionali. Sono stato alla guida del Comitato per l’euro nel governo Prodi con Carlo Azeglio Ciampi al Tesoro; ministro, a 32 anni, delle Politiche Comunitarie, e poi responsabile dell’Industria e del Commercio estero nei governi D’Alema e Amato. Nel 2001 sono diventato deputato, incarico che ho abbandonato nel 2004, quando sono stato eletto al Parlamento europeo con la lista “Uniti nell’Ulivo”. Nel 2006, con la vittoria dell’Unione alle elezioni politiche, Romano Prodi mi ha chiamato a Palazzo Chigi come Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.

CI PUO’ RIASSUMERE IL PROGRAMMA?

Non ho voluto un programma à la carte da presentare agli elettori al momento della mia candidatura. Ritengo che una delle caratteristiche salienti dell’idea stessa del Partito democratico sia la partecipazione dei cittadini, della società civile. Per questo costruirò il programma insieme a chi vorrà sostenermi, a partire dalle tre parole chiave: libertà, mobilità, natalità. Il momento clou della mia campagna elettorale sarà il “Festival delle idee”, che si terrà a Piacenza il 14 e 15 settembre prossimi.

PUO’ IL PD RAPPRESENTARE QUEL VOLANO NECESSARIO A RIFORMARE L’ITALIA?

Può e deve, a mio avviso. Il Partito democratico nasce, infatti, soprattutto per rispondere alla crisi di legittimità della politica e all’inadeguatezza dei modelli tradizionali di rappresentanza, oggi evidentemente inadatti a risolvere i problemi della società nella quale viviamo. Le sfide che chi governa un grande Paese come il nostro deve affrontare sono numerose e complesse. Per questo è indispensabile un grande partito che sappia intercettare gli umori e i problemi concreti dei cittadini, per poi trovare la forza e la legittimità di decidere nell’interesse generale. Il Partito democratico potrà farsi interprete di un riformismo coerente e coraggioso proprio se avrà l’ambizione di uscire da rigidi steccati di appartenenza e parlare a tutto il Paese, a tutte le generazioni, a tutte le categorie.

QUALE IL SUO IMPEGNO PER I GIOVANI?

Da anni ho posto la questione generazionale al centro dei miei interventi pubblici. Sono convinto che i giovani rappresentino il nostro serbatoio di energie, risorse, speranze. Un serbatoio indispensabile soprattutto per cambiare, modernizzandolo, “l’abito mentale” con il quale abitualmente si affrontano le grandi questioni del Paese. Non mi piace però pensare ai giovani come a una categoria. Esistono evidentemente problemi specifici che vanno affrontati con politiche settoriali. Penso, ad esempio, al Fondo per le Politiche giovanili istituito con l’ultima legge finanziaria o a microinterventi selettivi, come gli incentivi fiscali per l’acquisto di Pc da parte di giovani lavoratori precari. Tuttavia, resto convinto che le problematiche relative ai giovani – a partire dalle sempre più diffuse aspettative per una maggiore stabilizzazione del lavoro – vadano affrontate nell’ambito di un disegno di politica economica e sociale complessiva, che miri alla solidarietà intergenerazionale in vista di un obiettivo ben più alto, la “costruzione” di un futuro sostenibile per il Paese. L’accordo raggiunto con le parti sociali nel Protocollo su welfare e previdenza del 23 luglio 2007 costituisce un esempio qualificante di come si possano conciliare gli interessi dei lavoratori e dei pensionati di oggi con quelli dei lavoratori e dei pensionati di domani.

COSA NE PENSA DEI PROBLEMI DEL MERIDIONE?

L’immagine che mi viene in mente ogni volta che mi trovo a discutere di questione meridionale è quella di uno splendido oggetto – un gioiello bellissimo, un quadro incantevole, un manoscritto intarsiato raro – soggetto però a incrostazioni e ruggine. Penso all’immenso patrimonio di potenzialità del Mezzogiorno. Potenzialità che invece rimangono prevalentemente inespresse. Occorre, allora, che la politica si assuma finalmente la responsabilità di rimuoverle quelle incrostazioni. A cominciare dalla lotta alle mafie, che abbiamo il dovere tassativo di condurre con continuità e senza retorica. Passando poi alla valorizzazione selettiva e programmata di risorse su cui il Sud può contare in qualche modo fisiologicamente: la sua collocazione geografica al centro del Mediterraneo, da intendersi come ponte tra l’Europa e il resto del mondo; la possibilità di porsi come piattaforma italiana delle energie alternative, a partire da quella solare; la disponibilità di un capitale umano giovane e sempre più professionalizzato. Sono queste le carte che dobbiamo giocare: con interventi mirati in materia di infrastrutture, logistica, servizi alle imprese, formazione, innovazione.

COME RENDERE PIU’ EFFICIENTE LO STATO?

Aprendolo alla concorrenza, anzitutto, per completare il percorso di liberalizzazioni avviato dal ministro Bersani. E poi cercando di importare in tutta la pubblica amministrazione un modus operandi d’impronta europea, un approccio orientato ai risultati. Lo abbiamo verificato già in questi anni con la gestione dei Fondi strutturali: le amministrazioni locali più virtuose, e quindi più efficienti, sono quelle che hanno adottato pratiche e metodi tipici di una governance multilivello basata sulla sussidiarietà e sul partenariato pubblico-privato. Il salto di qualità è possibile, dunque. Basta scommettere sulla produttività e incentivare il merito, a tutti i livelli professionali. Da questo punto di vista, il Memorandum sul pubblico impiego firmato qualche mese fa dal governo e dai sindacati confederali mi sembra già un buon punto di partenza.

QUALI LE SUE LINEE GUIDA PER LA POLITICA INTERNAZIONALE?

Consolidamento di tutte le istituzioni multilaterali, in primis del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Costante e imprescindibile riferimento all’Europa e al processo di integrazione comunitaria, da rafforzare nella sua dimensione politica con un nuovo Trattato costituzionale, dopo la grave battuta d’arresto degli ultimi anni. Conferma dell’alleanza euro-atlantica, su basi paritarie e costruttive. Attenzione e dialogo costante con i Paesi della sponda sud del Mediterraneo, anche in un’ottica di collaborazione nella gestione dei flussi migratori. In definitiva, si tratta di tornare ai cardini della politica estera italiana del secondo dopoguerra – parzialmente abbandonati solo dal governo di centrodestra nella scorsa legislatura – e di ricostruire intorno ad essi un consenso il più possibile trasversale.

CREDE NELL’EUROPA UNITA?

Certo che sì. Il futuro dell’Italia, il suo ruolo nello scacchiere internazionale, la competitività della sua economia dipendono, e dipenderanno sempre di più, dall’Europa, dalla solidità delle istituzioni comunitarie, dalla capacità degli Stati membri di parlare a una sola voce negli affari mondiali. Dobbiamo per questo continuare a credere nell’Europa unita, superando gli egoismi dei governi nazionali e recuperando il consenso dell’opinione pubblica nei confronti del processo d’integrazione.

CHI È IL CANDIDATO ENRICO LETTA NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI?

Un uomo che vive con serenità la sua condizione di marito e padre di due bambini. Un lettore di noir italiani e non, un appassionato di viaggi in destinazioni remote, un tifoso irrimediabile del Milan.

UNA FRASE CHE AMA RICORDARE SEMPRE CON PIACERE

“La verità, niente di più sovversivo”. Ero lo slogan di una campagna elettorale di Nino Andreatta, la sintesi più efficace del suo straordinario insegnamento.

Sito Candidato On.le Enrico Letta


- Ci sono 7 contributi al forum. - Policy sui Forum -
Libertà, mobilità, natalità: tre parole-chiave per il PD
13 settembre 2007, di : emanuele gentile

Festival delle idee “Muoviamoci” con Enrico Letta a Piacenza

Venerdì 14 settembre

Dalle h. 10.00

Accoglienza e registrazione dei partecipanti, arcate di Palazzo Gotico, Piazza Cavalli

h 16.00 – 18.00

Forum

LIBERTÀ

Teatro Municipale, Via Verdi 41

MOBILITÀ

Sala Palazzo Gotico, Piazza Cavalli

NATALITÀ

Teatro dei Filodrammatici, Via Santa Franca 33

h 18.00 – 20.00

IN QUESTO MOMENTO STA NASCENDO UN BAMBINO Presentazione del libro di Enrico Letta Partecipano Anna Maria Artoni, Pierluigi Bersani, Enrico Letta, Alessandro Profumo, Renato Soru, Mila Spicola Modera Maurizio Mannoni Teatro Municipale, Via Verdi 41

h 20.00

Aperitivo, Piazza Sant’Antonino

Sabato 15 settembre

h 9.30 – 13.00

Forum

LIBERTÀ

Teatro Municipale, Via Verdi 41

MOBILITÀ

Sala Palazzo Gotico, Piazza Cavalli

NATALITÀ

Teatro dei Filodrammatici, Via Santa Franca 33

Seminari

SU AL NORD - QUESTIONE SETTENTRIONALE

Auditorium Santa Maria della Pace, Sala A, Via Scalabrini 19

GIÙ AL SUD - QUESTIONE MERIDIONALE

Auditorium Santa Maria della Pace, Sala B, Via Scalabrini 19

OLTRECONFINE - L’ITALIA IN EUROPA E NEL MONDO Teatro S. Matteo, Vicolo S. Matteo 8

IL PD CHE VORREI - PER UNA NUOVA FORMA PARTITO Sala degli Scenografi, Teatro Municipale, Via Verdi 41

h 13.00

Presso ogni sede dei forum e dei seminari sarà allestito un buffet

dalle h 14.30

Partenza delle navette da Piazza Cavalli per il Palabanca

h 16.00 – 18.00

“Muoviamoci”

Presenta Cristina Parodi

Henry Lettarman Show: Enrico Bertolino intervista Enrico Letta.

Conclusioni di Enrico Letta

Palabanca, Loc. Le Mose, SS10 per Cremona

Libertà, mobilità, natalità: tre parole-chiave per il PD
18 settembre 2007, di : emanuele gentile

Ti segnaliamo che questa sera (18 settembre), alle ore 21.05, Enrico Letta sarà ospite della trasmissione Ballarò in onda su Raitre.

Saluti Comitato Enrico Letta 2007

P.s. Non dimenticare di visitare il sito www.enricoletta.it per tenerti aggiornato sul programma di Enrico per le primarie del Partito democratico :-)

Libertà, mobilità, natalità: tre parole-chiave per il PD
24 settembre 2007, di : emanuele gentile

Quale sistema elettorale intende sostenere se guiderà il PD? Questa la quarta domanda del sondaggio di Repubblica.it.

Puoi votare su: http://www.repubblica.it/speciale/2007/primarie_diamanti/4domanda.html

Votiamo (e facciamo votare...) Enrico!

A presto :-) Il Comitato Enrico Letta 2007

Libertà, mobilità, natalità: tre parole-chiave per il PD
26 settembre 2007, di : emanuele gentile

Carissimi,

vi scrivo questa email per esprimervi un sentito, sincero, forte ringraziamento.

Un grazie detto con il cuore per l’enorme sforzo che avete fatto in questi mesi. Grazie per la costanza. Grazie per averci creduto fin da subito insieme a me. Grazie perché solo con il vostro aiuto siamo riusciti a ottenere un risultato che solo un mese e mezzo fa sembrava impossibile, a causa soprattutto di un sistema di regole che non ci ha certamente favoriti.

Oggi la notizia è ufficiale: abbiamo presentato in ciascuno dei 475 collegi la lista de «I democratici per Enrico Letta»: 2.405 candidati, 61.880 firme. Oltre a tutti i candidati nelle liste regionali, sia quelle completamente composte di candidati nostri, sia quelle che, per ragioni di specificità territoriale, abbiamo deciso di presentare insieme ai sostenitori di altri candidati alla segreteria nazionale. In tutto 6.100 candidati! Tutti i dettagli saranno esposti giovedì pomeriggio, durante la conferenza stampa di presentazione delle liste.

La nostra lista è l’unica che ha raggiunto una copertura al cento per cento di tutto il territorio nazionale. Nessuna altra lista ci è riuscita. è un risultato eccezionale. E la nostra prima battaglia è stata vinta.

Abbiamo, contando solo sulle nostre forze, messo in moto una macchina logistico-organizzativa gigantesca. Per il Partito democratico. Per il nostro Paese. Per tutti coloro che ci chiedono aria nuova, rinnovamento, ringiovanimento. Per tutti quelli che vogliono davvero una politica diversa.

è stato questo l’obiettivo prioritario della prima fase della campagna elettorale: non raggiungerlo avrebbe comportato uno svantaggio oggettivo difficilmente colmabile. Basti pensare che per il meccanismo elettorale scelto, quando in un collegio non c’è la lista collegata, il candidato alla segreteria non può raccogliere nemmeno un voto.

Fin qui gran parte delle nostre energie sono state rivolte all’organizzazione territoriale di liste e firme. Da adesso in poi - stanchi, ma forti del nostro primo successo - entriamo nell’ultima fase della campagna elettorale, che vedrà tutti i candidati ed io stesso, in prima persona, completamente concentrati sulla diffusione della nostra idea di Partito democratico. Perché, oggi più che mai, siamo convinti che la nostra battaglia per dare alla politica nuova dignità e freschezza sia più che necessaria, sia una nostra responsabilità. Ci concentreremo quindi sulla comunicazione e cercheremo di garantire in tutte le città italiane incontri e dibattiti con me e con i nostri candidati.

Una responsabilità personale di ciascuno di noi, ma soprattutto collettiva: perché la politica si fa solo se rappresenta la realizzazione di un progetto collettivo. E 6.100 candidati sono una grande collettività.

Ci manca l’ultimo miglio: e allora avanti fino al traguardo, con la testa alta e correndo fortissimo!

Libertà, mobilità, natalità: tre parole-chiave per il PD
3 ottobre 2007, di : emanuele gentile

Quali alleanze per il PD? Prima di tutto conta il programma, "a partire, naturalmente, dal tentativo di confermare il quadro del patto stipulato con gli elettori nel 2006". Così risponde Enrico Letta alla settima domanda di Repubblica.it.

Se sei d’accordo, vota la risposta cliccando su http://www.repubblica.it/speciale/2007/primarie_diamanti/7domanda.html

e invita i tuoi amici a votare la risposta di Enrico!

Il Comitato Enrico Letta

Libertà, mobilità, natalità: tre parole-chiave per il PD
5 ottobre 2007, di : emanuele gentile

Sul sito di Repubblica è online la nona domanda: Etica e diritti. Leggi la risposta e vota Enrico collegandoti al link

www.repubblica.it/speciale/2007/primarie_diamanti/9domanda.html

Invita i tuoi amici a leggere e votare Enrico!

Grazie della collaborazione :-) Il Comitato Enrico Letta

Libertà, mobilità, natalità: tre parole-chiave per il PD
12 ottobre 2007, di : emanuele gentile

"La nostra corsa per il Partito Democratico è all’ultimo miglio.

Il PD corre, corretelo con me."

Enrico Letta