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La svolta della filosofia di Giusy Randazzo

Giusy Randazzo ci riporta alle origini del sapere di sé e del sapere di non sapere. La filosofia di Socrate.

di giorgio boratto - venerdì 5 settembre 2008 - 4963 letture

Il 4 settembre 2008 ho presentato insieme a Stefano Bigazzi, presso la libreria Feltrinelli di Genova, il libro di Giusy Randazzo, La svolta della filosofia- Qui ci sono le mie considerazioni.

Il tema è forte e il titolo del libro è impegnativo: ‘La svolta della filosofia’. Questo libro, di Giusy Randazzo, inaugura, con l’altro di Vesna Bijelic, ‘Parole, prospettive e cambiamento’, la collana di Consulenza filosofica per la Cieffepi – Erga edizioni.

La filosofia, per le mie reminiscenze filosofiche, ha già fatto diverse svolte: io ricordo l’annuncio di Karl Marx quando disse che la filosofia aveva fino a lui interpretato il mondo, e dopo di lui doveva cambiarlo. Non sappiamo quanto ci sia riuscito, certo è che dopo Marx il mondo non è stato più lo stesso. Marx comunque ci ha dato soprattutto uno strumento per interpretarlo: il materialismo come motore dello sviluppo umano.

Per Giusy Randazzo, docente di filosofia e presidente dell’associazione degli Psicofilosofi italiani, la consulenza filosofica diventa è uno strumento essenziale per sviluppare il dialogo, lo scambio di saperi e di interrogazioni: uno scambio di verità. Questo libro è il contributo analitico e scientifico, che offre molti spunti di riflessione, affinché la filosofia ritorni ad essere un elemento pregnante della nostra esistenza. Giusy Randazzo nell’affrontare questo tema parte dal mito; parte dalla nascita del sapere. Una grande filosofa del secolo passato, Maria Zambrano, diceva che non c’è azione umana che non sia riferita al mito; il mito è all’origine della storia umana e la filosofia come amore per il sapere, aiuta l’uomo a tendere verso la consapevolezza della propria esistenza.

Il libro inizia il suo excursus filosofico da Eros e Psiche, ovvero dall’incontro tra ciò che unisce e ciò che fugge; tra il desiderio di possesso materiale e fisico e la spiritualità immortale e alata. Tutto questo per risanare una ferita che è anche nei fatti istituzionali e sociali: la scissione di un sapere psicologico che andrebbe riportato all’origine filosofico; per cui si svilupperebbe un sapere generante una consapevolezza che aiuterebbe moltissimo l’uomo a ritrovare nel senso della sua vita anche l’armonia con la Natura.

Illuminante è l’episodio autobiografico che Giusy Randazzo racconta a pag. 110 nel capitolo ‘la follia secondaria’: la sovrastruttura del linguaggio diventa elemento di ‘follia’ ovvero di incomunicabilità poiché genera spesso ‘grammatiche’ diverse. La filosofia può riunirle donandoci la consapevolezza della libertà e soprattutto come sostiene Giusy Randazzo quello scambio di domande tra le persone che stimolano altre interrogazioni per cui non c’è fine al sapere.

Oggi assistiamo come la grandezza e la complessità della scienza nella conoscenza della natura, mettano l’uomo continuamente di fronte a domande cui è difficile rispondere. L’uomo allora sprofondandosi nella presenza del mistero dell’infinito, può dilatare senza limiti il progetto del suo essere come già avevano intravisto Eraclito col Logo ed Aristotele che presenta l’intelletto come ‘capace di diventare e di fare tutte le cose’.

Io ho trovato interessante il capitolo su ‘la rinascita del filosofo’ (pag.28), dove si sostiene che chiunque si vergognerebbe a definirsi filosofo. (Gerd B.Acherbach); questo per sovrastima della filosofia e sottostima di noi stessi, eppure la filosofia come il tendere alla conoscenza è un atto d’amore verso se stessi e il mondo.

Ricordate come la Bibbia usi il termine ‘conoscenza’ per indicare l’unione intima fisica e spirituale? Ecco allora che ‘il tendere’, il ricercare la Sophia, spiega bene Giusy Randazzo, significa ricercare la sapienza, la saggezza e la Verità; la propria verità cui io aggiungo in sintesi la conoscenza di se stessi per essere quello che siamo.

Ricordando come la divisione del sapere filosofico e il sapere psicologico sia iniziato con Cartesio, e poi con Kant venga assunto come principio tra la Ragion pura e la ragion pratica: tra conoscenza e comportamento, Giusy Randazzo conclude riportandoci alle origini del sapere di sé e del sapere di non sapere. La filosofia di Socrate.


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