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La solita "Bufala": brucellosi in Campania?

Gli allevatori incontrano l’Assessore Regionale al Lavoro e hanno chiesto un tavolo istituzionale per l’emergenza occupazionale......

di Enzo Maddaloni - mercoledì 7 marzo 2007 - 4425 letture

Napoli. Un migliaio di posti a rischio nelle aziende di allevamento e produzione di latte bufalino delle province di Caserta, Salerno e Napoli, altrettanti nell’indotto, danni per decine di milioni di euro ed il rischio di mettere a rischio la stessa sopravvivenza del patrimonio zootecnico campano. E questo il quadro catastrofico prospettato dal S.I.A.B. (Sindacato Italiano Allevatori Bufalini) all’Assessore Corrado Gabriele.

La delegazione del S.I.A.B., che rappresenta circa 350 aziende su un migliaio circa esistenti in Campania, era guidata dal Presidente Lino Martone e dal Vicepresidente Gennaro D’Orta.

Gli allevatori si sono detti spaventati dal pericolo di abbattimenti indiscriminati dei capi (si parla di circa 60 mila) che metterebbe in ginocchio un settore lasciando poche aziende superstiti, peraltro penalizzando soprattutto gli operatori onesti. La richiesta del S.I.A.B. alle autorità regionali è di attivare un’anagrafe zootecnica con il riconoscimento elettronico dei capi ed un’accurata indagine epidemiologica, che consenta di fare un’efficace profilassi ed evitare l’abbattimento di migliaia di capi “falsi positivi”, e capillari controlli sulle aziende per verificare il latte prodotto.

“In questo modo si potranno garantire i consumatori sulla qualità del latte prodotto e, contemporaneamente, una inutile strage di bufale” - ha affermato il vicepresidente D’Orta - attraverso l’identificazione elettronica dei capi si può inoltre evitare che allevatori disonesti e, soprattutto, la criminalità organizzata possano approfittare dell’emergenza”.

Sono 6.500.000 i litri di latte bufalino prodotti ogni giorno in Campania, sufficienti a produrre 1.600 tonnellate di mozzarella campana doc.

Il timore degli allevatori è che l’abbattimento indiscriminato di decine di migliaia di capi possa far arricchire organizzazioni malavitose e speculatori, che già si starebbero attrezzando per importare latte di bufala proveniente dall’Est Europa e spacciarlo per latte campano, con il rischio di mangiare mozzarella di pessima qualità e senza alcun controllo.

“Le conseguenze sul settore - afferma D’Orta- sarebbero catastrofiche, con la cancellazione di centinaia di aziende e migliaia di posti di lavoro, distruggendo un patrimonio zootecnico unico.

L’Assessore Gabriele ha raccolto le preoccupazioni espresse dagli allevatori, dando la propria disponibilità a cercare soluzioni per affrontare la crisi occupazionale che rischia di investire il settore. Ha anche offerto la disponibilità del proprio assessorato ad intervenire con misure di sostegno all’occupazione nel settore.

“Condivido le preoccupazioni degli allevatori e confermo la grande attenzione della Regione rispetto ad una delle più importanti filiere produttive della Campania - ha detto l’Assessore Gabriele al termine dell’incontro - da parte mia sono disponibile a valutare ogni strumento utile alla salvaguardia dei livelli occupazionali, a cominciare da quello dei patti formativi locali che mettiamo a disposizione dell’intera filiera produttiva”.

Nel frattempo Vincenzo Oliviero Direttore del Consorzio di tutela del marchio DOP Bufala Campania interviene per non farci condizionare .....

http://www.campaniasuweb.it/csw_articoli/sapori_meditarranei/1451_nessun_rischio_brucellosi_per_la_mozzarella_di_bufala_campana.html


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