La prece del ciambellano accorto

Vi parlo con il cuore e vi abbraccio, seguo l’istinto e la passione: Sono Matteo, sono un uomo, sono un padre, sono italiano, sono cristiano. Non me lo TAGLIERETE!

di Deborah A. Simoncini - domenica 6 giugno 2021 - 2235 letture

Vi parlo con il cuore e vi abbraccio, seguo l’istinto e la passione: Sono Matteo, sono un uomo, sono un padre, sono italiano, sono cristiano.

Non me lo TAGLIERETE!

Ho deciso l’apertura, il racconto in prima persona e dirvi chi sono, in cosa credo e come sono arrivato fino a qui. Chi mi ci ha portato.

Nonna Agnese che mi faceva i tortelli ne sarebbe fiera.

Il rosario è la preghiera dei semplici, dei piccoli, di quanti si rivolgono al divino per trovarvi l’aiuto e la protezione che non si nega ai propri figli. Per questo ve ne faccio dono. Il rosario è anche una preghiera meditativa, profonda che porta a ripercorrere il mistero cristiano. E’ un metodo di preghiera completo. Un nutrimento spirituale ricco. Va recitato nel modo giusto.

L’immutabilità è sinonimo di incorruttibilità, per questo io sono un mutante.

Tutto ciò che è finito si corrompe e muore. Detto chi sono e in cosa credo non è che per questo io sia un corrotto!

Ordini particolari regolano il corso del mondo e a ogni causa corrisponde un determinato effetto. Ricordiamoci che gli uomini musulmani hanno un atteggiamento oppressivo contro le donne e sono un pericolo enorme per l’Europa. Le donne, per me Giorgia e Marine, trasudano femminilità e dolcezza da tutti i pori, e sono un valore cardine dell’occidente.

Il rosario è simbolo della realtà dinamica, carico di valori emotivi e ideali; la vera vita che fonda e intensifica il religioso.

Il mondo è più di ciò che viene percepito e filtrato dai sensi.

Ho avuto un’infinità di antagonisti contro i quali era mio compito operare, adesso prego per loro. Una crescente e stretta relazione c’è fra religione e politica. Chi obbedisce al sovrano legittimo obbedisce a Dio. Tra Stato e Chiesa non ci può essere differenza. Nella Chiesa c’è una unificazione formale realizzata con un atto specifico di convocazione da parte dell’autorità. Il sovrano impone il culto, non la fede. Ciascuno è giudice della propria fede, totalmente libera, ma gli umani devono credere e avere fede in Cristo. La fede si fonda solo sulla certezza o probabili argomenti tratti dalla ragione.

Tra fede, costrizione e comando non c’è relazione, né dipendenza alcuna.

Il problema vero è il potere, perché la sovranità è una maschera. Io sono un pensatore eminentemente cristiano e riconduco il fondamento del politico al sociale, all’economico e al culturale. Il potere che ha una funzione sociale, articola gli spazi e ne colloca all’interno i membri del gruppo. Che bisogno c’è di pensare, di immaginare e di costruire il sovrano se ci sono già io? Il potere è vostro, perché voi vi appartenete e siete in mio potere. Grazie a me, soggetto dotato di capacità superiori, che per questo impone la propria volontà, si è passati dal potere centralizzato al potere diffuso. Sono un portatore di naturale superiorità di forze e diritti.

Tutto dipende da come si punta il compasso. Il cerchio lo si può tracciare ovunque e qualsiasi punto può esserne il centro.

A chi pensa di poter usare le istituzioni a proprio piacimento io dico che combatto per il diritto di contare e autodeterminarsi. Ho speso la mia vita a far crescere la Lega. Ho sviluppato tecniche contabili e finanziarie per aggirare le tasse; le voglio fissare pubblicamente, ma dovete avere pazienza.

Voglio garantire che il capitale sia usato al meglio. Istituirò un controllo politico e sociale adeguato rivolto alla ricchezza e alla sua diffusione. Amplierò i campi di investimento del capitale oltre la sfera fondiaria; soprattutto in ambito commerciale e finanziario. Fisserò le forme di remunerazione ammissibili per incentivare l’investimento dei capitali in bestiame o in strumenti per l’agricoltura. I poveri sono indispensabili per incrementare le vere ricchezze. Ma chi ha detto che i beni di quanti sono incapaci di comprendere il significato della ricchezza e il suo buon uso vanno espropriati? Ci sono forti classi ereditarie il cui potere sui beni si basa su reti personali e familiari da difendere e tutelare. E’ necessario codificare e formalizzare le relazioni economiche e finanziarie. Le possibili derive familiste ed ereditarie vanno riconosciute. La legittimità se di natura contrattuale va mantenuta, se di natura non contrattuale va abolita. E’ evidente che i privilegi fiscali derivano dai privilegi del potere giudiziario. Per questo da governatore chiederò lo smantellamento degli apparati giudiziari e imporrò l’idea di una giustizia in via definitiva gestita dallo Stato. La proprietà perpetua e la sua valorizzazione deve essere competenza dei privati.

C’è una classe politica che tende a vendersi per ciò che non è, io non vi faccio parte. La politica non è una occasione, ma una conquista spesso faticosa.

Dovete riconoscermi per ciò che sono: un essere umano con molti pregi e pochi limiti, molta forza e risicate debolezze. Credo in quello che faccio e cerco di farlo al meglio. Voglio rimettere il nero sopra il bianco, ma anche sull’azzurro e sul rosso. Farò neri i rossi. Abbiate fede in me, credete in me e nelle cose che faccio e dico. Niente trucchi e niente inganni. Il mio sogno più segreto è essere un cantante.

La preghiera non è insignificante, non è una filastrocca, occorre prenderla sul serio. Il Regno è offerto a tutti, con l’amore gratuito e senza barriere. L’unica condizione per raggiungere l’amore è accoglierlo, per questo vi dico: accoglietemi.

Il peccato ci paralizza e il male che ci portiamo dentro ci abbatte, vuol farci stare per terra e toglierci la dignità, ma a strisciare è il serpente maligno non l’uomo. Nello stare in piedi c’è la pienezza. Strisciare a terra a causa del male è inaccettabile. Dobbiamo vivere in pienezza. A salvarci è la grazia della fede, non le opere. A questo punto, anche se ho finito di seguire le voglie della carne e i desideri ho bisogno di energie, di molte energie e finita la funzione mi recherò a prendermi, un tiramisù da Pompi, in via Albalonga a San Giovanni, un bello e buono tiramelo su.


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