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La pietra e la fionda

Editoriale a cura di Cecilia Strada, presidentessa di Emergency, pubblicato sul numero di dicembre della rivista dell’ong.

di Redazione - martedì 18 dicembre 2012 - 3137 letture

Sei ancora quello della pietra e della fionda, uomo del mio tempo». Faceva il 1946, l’Italia guardava le macerie della seconda guerra mondiale, e un grande italiano, Salvatore Quasimodo, ci diceva che non era cambiato niente, tra noi e l’uomo primitivo, più sofisticati gli strumenti di morte, tutto qui. Faceva il 1991 e un’altra grande italiana, Gina Lagorio, chiamata in Parlamento per esprimersi sull’ingresso dell’Italia nella guerra in Kuwait, votava no: «La cultura che ha mostrato la sua faccia rugosa è spaventosamente arretrata: si vis pacem para bellum. La barbarie è la stessa, più sofisticato il linguaggio, tutto qui. La tecnologia ha galoppato, l’etica no».

E oggi, chi siamo, uomini e donne del nostro tempo? I progressi della scienza sono sempre più veloci, in tutti i campi. La scienza medica consente oggi di convivere con patologie che erano mortali, fino a pochi anni fa; nuove specialità, nuovi farmaci, nuove tecniche diagnostiche… Per tutti? No. I progressi della medicina non sono per tutti. In tanta parte del mondo si muore perché non si ha accesso ai farmaci essenziali, perché non ci sono ospedali, personale specializzato; oppure si ha accesso solo a una parte delle cure: sei nato in Africa, va già bene se riesci a non morire di diarrea, che cosa vorresti, anche cure oncologiche, o un centro di cardiochirurgia?. In tanta parte del mondo – anche qui da noi, nella ricca e civile Europa – sempre più persone, ogni anno, sono tagliate fuori.

Ogni giorno, nelle nostre strutture in Italia, abbiamo sempre più pazienti: perché non hanno documenti, perché non sanno a chi rivolgersi, perché non possono aspettare mesi in lista d’attesa, o semplicemente perché non possono pagare il ticket sanitario per ricevere l’assistenza a cui hanno diritto. Leggiamo che, nella Grecia sommersa dai debiti, gli ospedali pubblici rischiano di rimanere senza farmaci antitumorali. Leggiamo che in Spagna i medici sono stati costretti a creare una “rete di disobbedienti” per dare assistenza a chi viene escluso dalla riforma sanitaria. È questo lo sviluppo? È questo il futuro? È questo il nuovo millennio? L’uomo ha costruito aerei in grado di volare senza pilota per uccidere i nemici a migliaia di chilometri di distanza, guidando i missili con un joystick. L’uomo ha costruito ordigni nucleari in grado di annientare la popolazione della Terra schiacciando qualche bottone. Però non riesce a dare cure gratuite e di qualità a chi ne ha bisogno?

L’uomo che è riuscito ad andare a passeggio sulla Luna non riesce a garantire che chi sta male possa essere aiutato? Nel nuovo millennio, la tecnologia continua a galoppare, e l’etica no. Noi di Emergency non siamo in grado di andare sulla Luna, o di costruire bombe nucleari. Non ne saremmo capaci. Però siamo capaci di curare la gente, bene e gratis. Costa molto meno che costruire una bomba, è molto più semplice, ed è molto più etico. Continueremo a farlo, giorno dopo giorno. Insieme a voi, gli uomini e le donne del nostro tempo, che non vogliono più essere quelli della pietra e della fionda.


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