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La legge Antifumo. Rivoluzione cultural-salutare?

Facciamo, insieme, un veloce giro nei locali del centro storico catanese per vedere come è stato recepito il nuovo decreto antifumo. Ad un mese dall’entrata in vigore del nuovo codice le abitudini di locali notturni e clientela sono cambiate.

di Tano Rizza - mercoledì 16 febbraio 2005 - 7066 letture

Facciamo, insieme, un veloce giro nei locali del centro storico catanese per vedere come è stato recepito il nuovo decreto antifumo. Ad un mese dall’entrata in vigore del nuovo codice le abitudini di locali notturni e clientela sono cambiate. Vediamo come e in che senso.

Andiamo in un pub del centro storico. Ore 23.30. C’è tanta gente all’esterno del locale, ci avviciniamo incuriositi, facciamo spazio tra le persone che sono accalcate davanti alla porta d’ingresso. Tra uno spintone e l’altro entriamo, e una volta dentro ci accorgiamo che ci sono persone che consumano il loro drink al bancone. Normale. Ai tavolini, invece, pochi i clienti. Ci chiediamo il perché. La risposta c’è la dà il proprietario del pub. Che indica, stizzito e rassegnato, il cartello con la sigaretta sbarrata, sostenendo che da quando è in vigore la nuova legge contro il fumo, i sui clienti stanno lentamente scomparendo, e che si è sviluppata una nuova forma di clientela quella che "beve e fugge". In effetti, uscendo ci accorgiamo che la maggior parte delle persone all’esterno del locale ha la sigaretta in mano, anzi che la divora voracemente ad ampie boccate, e che incurante del freddo sosta e chiacchiera sul marciapiede non lontano dal locale. "Dentro non si può fumare"- sostiene un ragazzo- " Ed i vizi sono duri a morire, come faccio a bere un whisky secco se non posso accompagnarlo ad una sigaretta?"- e ci chiediamo se questa nuova legge non rischi di creare un popolo d’alcolizzati che per sostenere il freddo della notte beve un drink dopo l’altro per riscaldarsi. In una mano si regge una sigaretta e nell’altra il bicchiere. Rigorosamente all’esterno del locale e rigorosamente al freddo. Nuova moda notturna per fronteggiare la nuova legge?

Cambiamo location e ci spostiamo in un classico locale notturno, in programma per la serata c’è un concerto, vogliamo proprio vedere se lì la situazione è differente. È circa mezzanotte e il live del gruppo è già iniziato, all’esterno del locale qualche persona ha la sigaretta in mano. Ma la situazione non ci sembra radicale come quella cui abbiamo assistito poco fa. Entriamo e rimaniamo esterrefatti. Per la prima volta all’interno non c’è più la caratteristica nebbiolina nicotinosa, l’aria è salubre e pulita, nessuno ha la sigaretta accesa. Una rivoluzione per quel posto. Siamo quasi rassegnati alla rivoluzione cultural-salutare quando vediamo che, un discreto numero di persone si dirige continuamente verso un dato punto. C’incuriosiamo e decidiamo di seguire queste persone che si frugano all’interno delle tasche. I ragazzi si dirigono verso una porticina, la attraversiamo con loro e finiamo in una specie di cortile interno. Ecco trovato il club dei fumatori. Due stufette al centro dello spazio, sedie e tavolini sparsi in giro. La scappatoia c’è. Ed il sound arriva pure bene. Il freddo altrettanto.

Sono solo due esempi, due fotografie, delle nuove abitudini legate alla nuova normativa. L’elenco potrebbe ampliarsi a dismisura, diventati quasi dei perseguitati, gli irriducibili della sigaretta, si sono adattati alla nuova legge. Un problema che si è soprattutto verificato nei locali notturni, a clientela giovane, e abitualmente amante del fumo. Pub, discoteche e club sono gli esercizi più colpiti dal decreto Sirchia, che rappresenta sicuramente una netta inversione di tendenza nello stile di questi locali e dei loro rispettivi frequentatori. I gestori si lamentano del calo di fruitori, quest’ultimi stentano ad entrare in questa nuova mentalità a tolleranza zero. Questione di tempo, questione di abitudini. Ed intanto le discoteche (dove il problema è nettamente più grave) assumono personale di vigilanza per evitare ogni tipo di problema legato alla sicurezza. Nuove abitudini appunto. I locali attrezzati per accogliere questo particolare tipo di clientela praticamente non esistono. Non esistono perché troppo costoso adibire una parte di locale a zona fumatori, non basta separare le aree, servono apposite attrezzature che la maggior parte dei commercianti non potrà permettersi mai. La convivenza tra fumatori e fumatori non avrà mai più luogo. Innegabile la gravità del vizio, innegabile che il fumare faccia male alla salute. Una rivoluzione cultural-salutare che ha visto trionfare le ragioni dei non fumatori e buttato fuori dei locali pubblici chi il vizio non riesce a toglierselo. Fuori a divorare a veloci boccate le sigarette ed a farsi divorare dal freddo.

Sarà l’Estate, con i tavolini all’aperto, la stagione di riscossa per i fumatori?


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> La legge Antifumo. Rivoluzione cultural-salutare?
17 febbraio 2005, di : Ale

qui a como un paio di giorni fa sono arrivati polizia e carabinieri a far chiudere un locale in centro per schiamazzi... i fumatori fuori al gelo avevano alzato la voce e così il locale ha chiuso... mezzanotte... assurdo. da non fumatore sono contento ma certi episodi sono inevitabili... ci vorrebbe più tolleranza... Ale
> La legge Antifumo. Rivoluzione cultural-salutare?
26 febbraio 2005, di : Tano Rizza

il forum di questo articolo al link

http://www.ilrezzonico.it/forumstud2/topic.asp?TOPIC_ID=2978

> La legge Antifumo. Rivoluzione cultural-salutare?
2 marzo 2005, di : dante |||||| Sito Web: The Nazi War on Smoking

Trovo sicuramente preoccupanti certi atti di intolleranza, anche se in questo caso quei fumatori dovevano fare i conti con gente che voleva semplicemente dormire in pace...quello che trovo assai più preoccupante è l’aspetto globale di questa lotta anti-fumo.

Sappiamo tutti che nelle sigarette ci mettono cocktails chimici non proprio salutari, ma mai nessuno si è preso il disturbo di puntualizzare su questo semplice fatto: ma del buon tabacco ha gli stessi effetti dannosi del tabacco arricchito chimicamente sulla salute umana?

Visto che neanche le grandi multinazionali sembrano interessate a discutere su questo punto, magari per continuare a vendere e a trarne profitto, insomma, la cosa comincia veramente a puzzare!

L’unica cosa che mi viene in mente, anche se non so dargli ugualmente un fondamento o un appiglio, se non in termini storici, è che la più grande battaglia contro il fumo fu fatta proprio da Hitler!

Ora, coincidenza o no, di esempi di "regimi" qui in giro ne abbiamo a bizzeffe, dico bene?

Allora dov’è il collegamento, semmai ce ne fosse uno? Fosse mai che un defit di nicotina in generale, aiuta in qualche modo a dopare meglio un popolo di pecore, a seguire il leader di turno senza batter ciglio?

> La legge Antifumo. Rivoluzione cultural-salutare?
14 marzo 2005

Io, da buona fumatrice, non mi metto a fare polemiche perchè non sarebbe il caso.... Si parla di divieto di fumo "perchè il fumo fa male".... Io mi chiedo una cosa: se è dimostrato che il fumo fa male, perchè ogni qualvolta che occorrono "liquidi" allo stato, spesso aumentano il costo delle sigarette??? Non sarebbe più logico predicare bene e razzolare meglio??? Se fa così male perchè non ne vietano il commercio??? Tanto, peggio di così, per noi fumatori non può andare... Ma almeno un pò di coerenza!!!! Cristina.
    > La legge Antifumo. Rivoluzione cultural-salutare?
    8 marzo 2009, di : archimede

    il problema è ...la truffa del fumo passivo e fumo delle Sigarette ormai è stata messa a tavolino e i signori Antitutto non vogliono fermarsi alla sigaretta....a breve ci verranno a controllare mentre mangi al ristorante o a casa tua...se ci sono troppe calorie in quello che stai mangiando....denuncia e galera ..questo è quello che vogliono,fare di tutti i cittadini dei delinquenti(mentre sono loro i veri delinquenti). Non ci credete? visitate:

    www.forcesitaly.org

    buona lettura