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La Popolare di Bari è saltata

Sapevamo da qualche anno che sarebbe successo. Finalmente il bubbone è scoppiato e, dato che nessuno ha fatto nulla per evitarlo ora a pagare saremo tutti noi. La maggiore banca (rimasta) nel Sud salta, e con essa l’idea di riuscire a governare l’economia della Puglia unica regione che finora aveva resistito al degrado del Sud Italia.

di Redazione - domenica 15 dicembre 2019 - 1534 letture

"Massima tutela per i risparmiatori, ma non tuteleremo nessun banchiere, anzi, non possiamo permettere che queste situazioni non abbiano nomi e cognomi". Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, parlando della crisi della Banca Popolare di Bari durante la conferenza al ministero della Salute per i 100 giorni di Governo. "Approfitteremo di questa occasione per rilanciare il sistema creditizio del Sud che è un vero polmone. E per rilanciare la Popolare di Bari".

"Se dobbiamo mettere soldi pubblici in una banca per evitare che saltino i conti correnti dei pugliesi, quella banca deve diventare di proprietà dello Stato per creare la banca pubblica per gli investimenti, che è un nostro obiettivo del programma del Movimento 5 Stelle e che tra l’altro è dentro il programma di Governo", scrive su Fb Luigi Di Maio. "Non faremo come qualcuno in passato con le banche Venete, che furono ripulite con i soldi degli italiani e poi furono regalate (al prezzo di un euro) ad altre banche", dice il leader del M5S. "Vogliamo sapere chi ha prestato soldi e a chi. Quali manager hanno firmato per prestare i soldi dei baresi allo scoperto? Il meccanismo è sempre lo stesso, noi mettiamo i soldi in banca e manager politicizzati li prestano alla politica locale o a personaggi vicini. Poi questi signori non li restituiscono e i nostri conti correnti vengono usati per colmare il buco. Anche in questo caso, come per Carige, vanno ricostruiti tutti i collegamenti politici su quel territorio", scrive Di Maio. "La commissione di inchiesta sulle banche è ferma da un anno. Ancora bisogna eleggere il Presidente. È arrivato il momento di farlo. Quella commissione sono sicuro aprirà un vaso di Pandora. E non vediamo l’ora", scrive in un post su Fb il leader del M5S.

Sulla Popolare di Bari "interverremo attraverso uno strumento nella pancia di Invitalia, Mediocredito Centrale. Cerchiamo di fare di necessità virtù. Assicureremo a Mediocredito centrale le necessarie risorse per poi, con un fondo interbancario, intervenire per rilanciare la Pop Bari. Avremo una sorta di Banca del Sud degli investimenti a partecipazione pubblica", aggiunge il premier rispondendo ai cronisti.

I commissari incontrano la dirigenza della Banca

I commissari straordinari della banca Popolare di Bari nominati ieri da Bankitalia, Enrico Ajello e Antonio Blandini, hanno incontrato oggi nella sede barese la dirigenza dell’istituto di credito. A quanto si apprende, nell’incontro sono state fornite rassicurazioni sull’impegno per lo svolgimento delle attività necessarie alla ricapitalizzazione della banca e al suo rilancio. Sono state anche fornite rassicurazioni rivolte ai correntisti. I conti correnti, è stato sottolineato, non corrono alcun rischio.

Sulla Popolare di Bari "ci sarà una convocazione" del Consiglio dei ministri "a breve. Ieri abbiamo fissato gli obiettivi che vogliamo conseguire in tempi rapidi, secondo un disegno di politica coerente che avevamo in parte già impostato, non è che improvvisiamo", dice Giuseppe Conte.

Aperta un’inchiesta dopo la segnalazione della Consob

La Procura di Bari ha aperto un nuovo fascicolo d’indagine (modello 45 senza indagati né ipotesi di reato) sulla Banca Popolare di Bari dopo la lettera inviata nei giorni scorsi dalla Consob che ha segnalato il mancato invio delle informazioni richieste alla banca sulla situazione dei conti. La notizia è confermata all’Ansa da fonti vicine agli ambienti giudiziari. L’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Roberto Rossi, dovrà valutare se quanto segnalato dal presidente Consob Paolo Savona configuri ipotesi di reato.

La Procura di Bari ha aperto nelle ultime settimane un’ulteriore nuova indagine sulla Banca Popolare di Bari, oltre quella basata sulla lettera inviata dalla Consob. Questa nasce da un esposto presentato il 15 novembre scorso da un azionista che riguarderebbe gli aumenti di capitale del 2014 e del 2015. Anche in questo caso non ci sono al momento indagati né ipotesi di reato. L’esposto, a quanto si apprende, riguarderebbe gli aumenti di capitale del dicembre 2014 e del giugno 2015 con emissione di nuove azioni, collegati alla questione degli "avviamenti", cioè acquisizioni di altri enti creditizi o sportelli, a partire dalla vicenda Tercas, già al centro di un’inchiesta a carico dei vertici dell’istituto di credito. L’esposto, infine, farebbe riferimento alla questione dei crediti deteriorati e inesigibili che, insieme ai costi, avrebbero causato le principali perdite. Anche questo è un aspetto già al vaglio della magistratura barese in altre inchieste con riferimento alla concessione di prestiti, fidi e mutui senza garanzie.


Fonte: RaiNews.



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