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La Migliore Offerta

Regia di Giuseppe Tornatore. (Ita, 2012, 124 min, thriller/drammatico). Con Geoffrey Rush, Donald Sutherland, Jim Sturgess, Sylvia Hoeks.

* Bellezza e amore come un fatto allegorico.

di Orazio Leotta - mercoledì 2 gennaio 2013 - 4899 letture

Geoffrey Rush (Premio Oscar per “Shine”) è un esperto d’arte e raffinato battitore d’aste. Uomo colto e solitario, ricco collezionista di ritratti femminili oltre che di guanti (a parte le opere d’arte, non tocca null’altro senza aver prima indossato i guanti, un po’ come Howard Hughes in “Aviator”). Nel film si chiama Virgil Oldman, un cognome non scelto a caso da Tornatore. Foto1[1]Azzarderemo più avanti il perché. E’ un antiquario, ma è capace di apprezzare il lavoro dei falsari, dei grandi falsari, perché nel falso, sostiene, c’è sempre qualcosa di autentico, perché se il falsario è bravo non sfugge alla tentazione di infilare nella copia qualcosa di personale. Dicevamo della sua collezione di ritratti femminili, specie di quelli in cui le donne sono ritratte mentre guardano fissando negli occhi l’interlocutore, una sorta di segretissima pinacoteca personale: è l’allegoria del suo rapporto con le donne.

Non ne ha mai “posseduta” una, il suo è un rapporto per così dire estetico con l’altro sesso. Ma nulla è per sempre e quando nella sua vita irrompe la misteriosa Claire (Sylvia Hoeks) che soffre di agorafobia e che pertanto preferisce parlare da dietro una parete, quella parete che in un certo senso la protegge dagli sguardi e dai rapporti col mondo esterno, ciò implica lo stravolgimento degli equilibri consolidati dell’antiquario. Tra i due scatterà quell’alchimia che porterà a sviluppi impensabili…. Motivo dell’apparizione della giovane, la valutazione chiesta ad Oldman del patrimonio di famiglia. tornatore-foto-da-set-del-nuovo-film_news[1]

“La Migliore Offerta” è un film vagamente intriso di riferimenti hitchcockiani (vedi “Intrigo Internazionale”) ma è anche un film sull’arte intesa come sublimazione dell’amore (oppure sull’amore inteso come frutto dell’arte). Vi si può leggere anche un confronto tra la vecchia Europa (raffinata, elegante e colta, il film è per lo più girato tra Praga, Vienna, Trieste e Bolzano) e la nuova Europa (..non a caso dunque il cognome Oldman e la sua necessità di infilarsi i guanti, come un rifiuto di avere a che fare con le novità, anche se alla fine un telefonino lo dovrà pur comprare…). La colonna sonora è ancora una volta di Ennio Morricone che continua la sua collaborazione con Tornatore dai tempi di “Nuovo Cinema Paradiso”. La lenta messa a punto, assemblandone i pezzi, di un automa, da parte di Robert (Jim Sturgess) rimanda la memoria a qualcosa di analogo già visto in “Hugo Cabret”. Cast internazionale e film girato interamente in inglese.


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