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International award reporter of the year: premiato il giornalista Afgano Yaqub Ibrahimi

A cento anni esatti dal rogo che uccise, negli Stati uniti, le dipendenti di una fabbrica costrette a lavorare senza condizioni di sicurezza, il premio internazionale è stato consegnato a un collega afghano, Sayed Perwiz Kambakhsh che il 22 gennaio è stato condannato a morte proprio per aver difeso in Afghanistan la parità dei diritti delle donne.

di Letizia Tassinari - martedì 11 marzo 2008 - 2373 letture

Alla presenza della stampa nazionale e internazionale al Grand’Hotel Royal di Viareggio,dopo la conferenza stampa, al giornalista afgano Perwiz Kambakhsh è stato consegnato l’ International award reporter of the year, creato dall’Unci, Unione nazionale cronisti italiani.

A cento anni esatti dal rogo che uccise, negli Stati uniti, le dipendenti di una fabbrica costrette a lavorare senza condizioni di sicurezza, il premio internazionale è stato consegnato a un collega afghano, Sayed Perwiz Kambakhsh che il 22 gennaio è stato condannato a morte proprio per aver difeso in Afghanistan la parità dei diritti delle donne.

Il riconoscimento è andato a Perwiz Kambakhsh e al fratello Sayed Yaqub Ibrahimi che, da anni, si occupa di inchieste sulle condizioni di vita in Afghanistan, sulla situazione sociale e politica del nord del paese e dei contrasti fra i “signori della guerra”. Il riconoscimento, consegnato al giornalista afgano da Fabrizio Papi, membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione del Festival Pucciniano, è consistito in due opere d’arte: una scultura, Violata pax, del maestro Nall, messa a disposizione dalla Fondazione Festival Pucciniano, partner dell’Unci nell’International award reporter of the year ed un’opera del pittore Riccardo Benvenuti, artista che ha firmato il manifesto ufficiale per i mondiali 2006.

Nonostante abbia solo 23 anni, Perwiz Kambakhsh è responsabile della pagina speciale sulle donne del Jahaan e Naw daily newspaper, ruolo che gli è costato la condanna a morte e la detenzione in un carcere dove rischia assalti costanti da parte dei fondamentalisti islamici. Il fratello Yaqub Ibrahimi, al suo arrivo in Italia, ha reso noto che il processo di appello per Perwiz Kambakhsh si svolgerà a Kabul in un atmosfera più favorevole.

Yaqub Ibrahimi è da cinque anni reporter e media trainer dell’IwPr, l’Institute for war and peace reporting, l’associazione no profit impegnata nella ricostruzione e rinnovamento dei media in Afghanistan da dopo la caduta del regime talebano.

Oggi è impegnato nella battaglia per la liberazione del fratello: una battagliche l’Unione nazionale cronisti sostiene e rilancia con una campagna internazionale contro la pena di morte per reati di opinione. Il premio è stato assegnato a Yaqub Ibrahimi che per la prima volta ha lasciato l’Afghanistan per parlare della situazione del paese e del fratello in un contesto internazionale.

Il giovane giornalista afgano ha ringraziato la giuria e tutti i presenti per avergli dato la possibilità di poter portare fuori dai suoi confini la storia di sua e di suo fratello. “ Grazie a voi – ha detto – possiamo iniziare una battaglia contro i reati di opinione, ancora puniti con la pena di morte nel mio paese, e per il diritto di cronaca e soprattutto il diritto di informazione”.

Un paese, l’Afganistan, dove “ l’analfebetismo femminile è pari al 90% e dove pochi giorni fa una collega giornalista ha dovuto lasciare un’aula di tribunale, dove era entrata per intervistare il giudice, cacciata perchè donna”.

L’Inernational Award consegnato a Viareggio ha rappresentato una prima tappa della battaglia contro la pena di morte per reati di opinione, un primo anello di solidarietà ai colleghi che operano in paesi dove l’espressione e l’nformazione sono negati.

Un premio di pace e di libertà. L’evento giornalistico è stato deliziato da un Recital Lirico dove Maria Costanza Nocentini, soprano, Massimiliano Valleggi, tenore, e Silvia Gaseprini, artisti del Festival Pucciniano, si sono esibiti in alcuni pezzi tratti da Gianni Schicci, Edgar, Turandot, La Fanciulla del West e La Bohème

Al termine della giornata gli ospiti hanno potuto deliziare i loro palati nella splendido salone dell’edificio liberty che ospita il Grand’Hotel Royal, allestito per la cena di gala, offerta dalla Apt di Lucca, dove sono stati serviti i prodotti tipici della Garfagnana. Uno “Spe-lucca-ndo”, questo, molto gradito a tutti i presenti.


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