Indovina indovinello…

Un gioco con premio finale a chi indovina

di Adriano Todaro - mercoledì 9 marzo 2016 - 4262 letture

Ragazzi, oggi voglio porvi un indovinello. Massì per una volta smettiamola di parlare di cose serie e facciamo una piccola ricreazione, uno svago innocente, qualcosa che non ci faccia pensare di essere governati dal Piccolo Balilla. Allora, state bene attenti perché io vi farò delle domande. Voi dovete, in pratica, indovinare come si chiama la nazione cui fanno riferimento le domande. Pronti? Via:

 Un pio uomo di Chiesa, appartenente allo Stato Vaticano, è anche arcivescovo ordinario militare di un altro Stato. Questo Stato, magnanimo e pieno di soldi, lo ha equiparato a un generale di corpo d’armata che vale 190 mila euro lordi l’anno. Nel 2006 questo pio uomo di Chiesa è andato in pensione dopo tre anni di contributi. Sembra che prenda meno di 4 mila euro lordi il mese perché non è arrivato a 20 anni di servizio. Sempre più, comunque, di un operaio dopo una vita in fonderia. Come si chiama questa magnanima nazione?

 Un ragazzo di 25 anni è torturato e ucciso in Egitto. Dopo un mese il Paese del ragazzo non sa neppure non dico il perché ma neppure come è stato assassinato. Intanto, più di 40 poliziotti egiziani arrivano nel Paese del ragazzo ucciso per seguire un corso di tecniche investigative avanzate di contrasto al terrorismo e una formazione per la tutela dell’ordine pubblico. In Egitto, l’ordine pubblico è tutelato talmente bene che hanno ucciso un ragazzo di 25 anni. Nel Paese dove invece andranno a fare il corso sono più bravi (considerata l’esperienza) e quindi insegneranno come usare meglio, fra le altre cose, gli sfollagente. Magari senza lasciare tracce. Intanto un ministro del Paese dove abitava il ragazzo, si è incazzato come una iena perché non ha avuto soddisfazione dal governo dell’amico Al-Sisi e ha tuonato: “Non ci accontenteremo di una verità di comodo né di piste improbabili”. Intanto che aspetta, gli addestra un po’ di macellai. Come si chiama questa nazione?

 C’è un Paese che non vede l’ora di entrare in guerra. Già sono pronti gli elmetti e la ministra ha già calzato gli anfibi. I due uccisi in Libia arrivano al momento giusto, l’ora di gonfiare il petto. La Costituzione di quel Paese non prevede di fare la guerra (salvo se attaccati) e allora come fanno? Semplice: la fanno e non la dichiarano. Anzi, al comando dei guerrieri in armi saranno i servizi segreti che rispondono al presidente del Consiglio e non alla Difesa. Visto? Con un po’ di buona volontà si può fare tutto. E che guerrà sarà? L’hanno chiamata “guerra informale”. Come si chiama questo Paese di bontemponi?

 Oplà e il tetto non c’è più. Il tetto era il taglio dei super stipendi dei dirigenti pubblici. Fatta la legge, ognuno di loro ha fatto come cazzo voleva continuando a percepire più di 240 mila euro l’anno. E’ il caso, ad esempio, dell’amica del Democristiano con i Nei, la Daria Bignardi in Sofri. Per essere alla direzione di Rai Tre prenderà dalle 260 ai 280 mila euro l’anno. Sia ben chiaro, però, che si pagherà lei la trasferta Milano-Roma. Qual è quel Paese così duro con gli amici del presidente?

 La libertà di stampa è sacra e non si tocca. C’è un Paese al mondo, dove tutti i giornalisti hanno la schiena dritta e non ci sono concentrazioni, dove ci sono tanti quotidiani, periodici, emittenti radiofoniche e televisive, siti web. Ognuno può dire e scrivere quello che vuole. Infatti, in quel Paese, un ministro è indagato per abuso d’ufficio. E siccome sono liberi, un grande quotidiano dedica alla vicenda 14 righe, un altro 33. Il quotidiano delle 14 righe si trova oggi nello stesso calderone di uno di proprietà di un tizio che costruiva automobili. In quello delle 33 righe ci stava sempre il tizio che costruiva automobili ma che ora vuole vendere il suo 16,7% delle azioni. Come si chiama questo Paese?

 Un esponente gay della sinistra di un certo Paese, d’accordo con il suo compagno, porta a casa un bambino concepito e surrogato negli Usa. Appena saputa la notizia, tutti i giornali si buttano sulla vicenda. Nulla dicono, invece, del fatto che lo stesso giorno quell’esponente politico deve presentarsi in Tribunale accusato di aver fatto pressioni per ottenere un atteggiamento meno severo nei confronti di un’azienda inquinante che produce tumori. In che Paese questa stampa opera?

 Ancora sulla stampa. C’era una volta un giornale fondato da un certo Antonio che è stato, dal 1924, un faro per tanti oppressi. E’ stato bruciato, gli hanno ammazzato i redattori, l’hanno fatto chiudere. Ma lui riusciva a rinascere sempre con tante inchieste contro il malaffare, la politica dei “forchettoni”, contro le leggi truffa. Vendeva molto (in certi momenti anche un milione di copie) ma non aveva pubblicità. Poi sono arrivati quelli giovani e moderni. Oggi vende più o meno 8 mila copie il giorno e ogni mese perde 270 mila euro. In compenso ci scrivono un sacco di ex e, addirittura, il responsabile massone del Grande Oriente. Qual è il Paese che ha così tanta capacità di affossare un giornale?

 Tempo di primarie. In una grossa città del Nord il candidato di destra dichiara bellamente che il candidato sindaco di sinistra (sic!) poteva benissimo fare il sindaco per la destra. Insomma, ormai vanno i candidati double face. In una città del centro, invece, un deputato della destra dichiara che inviterà i suoi “amici” di andare nei gazebo e votare il candidato voluto dal presidente del Consiglio che dovrebbe essere di sinistra (sic!). Subito dopo, però, smentisce e, guarda caso, vince proprio quello indicato dal presidente del Consiglio. Come si chiama il Paese double face delle smentite?

 Parlare chiaro è importante e, infatti, sentite com’è chiaro un oppositore interno (molto interno al punto che non si vede) di un partito di sinistra (sic!): “Se uno che vota la fiducia non è in maggioranza, allora uno che non la vota non è all’opposizione… Siamo fra aggiuntivi e disgiuntivi, siamo nella Casa delle Libertà”. Poi stanco di una simile pensata, è andato a farsi una birretta. In quale Paese opera una sinistra così chiara come la birra?

 Sembra ci sia un Paese, dove l’analfabetismo imperversi. C’è uno che di mestiere fa la comparsa televisiva, sempre con le felpe verdi che dalla mattina alla notte pontifica contro i “negher”. Peccato non sappia leggere perché avrebbe appreso che i “negher” versano per le pensioni 7 miliardi di euro l’anno mentre sono solo 26 mila i lavoratori stranieri non comunitari usufruiscono di una pensione in quel Paese. Nel 2012 la spesa per gli immigrati valeva 12,5 miliardi di euro mentre i cittadini stranieri versavano 16,5 milioni di euro l’anno. Un attivo di 3,9 miliardi di euro. In quale Paese vive questa aquila verde?

 E’ la volta buona e la riforma degli appalti è pronta. Però una manina ha fatto sì di correggere qualcosina. Ad esempio non c’è più l’obbligo di non superare il 30% di lavoro in subappalto per chi vince una gara pubblica. Si potrà anche non ricorrere alle imprese super specialistiche, le più innovative, per eseguire lavori tipo gli ospedali e non servirà più il bollino di qualità per i lavori sopra i 150 mila euro, ma solo per quelli sopra il milione. Qual è quel Paese di cuccagna per gli imprenditori edili?

 C’è un Paese che ogni 18 minuti compie un reato ambientale, che evade 47,5 miliardi di euro di Iva ogni anno, che ha 6 milioni di procedimenti legali e dove ci vogliono 1.185 giorni per dirimere una lite commerciale, che ha un milione e mezzo di bambini in condizione di povertà assoluta, dove dietro le sbarre ci stanno 156 persone per reati fiscali mentre in Germania ce ne sono 8.840. Come si chiama questo Bel Paese?

Bene. Se avete indovinato, il premio consiste nel portarvi, a spese di girodivite, a Fiumicino per vedere, da vicino, l’Air Force del Bulletto Fiorentino. Potrete così ammirare la stanza da letto, il salotto di pelle umana, la sala conferenze e ammennicoli vari. Ammirare, ho detto. Non volare. Anche perché ogni ora di volo ci costa più di 19 mila euro.


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