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Incredibile visu

Sono rimasto esterrefatto dal vedere, nella trasmissione 8 ½ di poco fa, quali superficiali attenzioni siano riservate ai problemi veramente delicati del paese...

di Gaetano Sgalambro - giovedì 12 marzo 2020 - 1770 letture

Sono rimasto esterrefatto dal vedere, nella trasmissione 8 ½ di poco fa, quali superficiali attenzioni siano riservate ai problemi veramente delicati del paese da importanti giornalisti italiani e fra questi dalla signora Lilly ”calza lunga”. Questo soprannome non suoni offensivo, solo che mi pare uscita, nel ruolo di principessina dispersa nel bosco, da una elegante favola di cartoni animati, con la sua toilette a puntino, con i suoi pizzi e merletti sempre inamidati, con i suoi attillati pantaloni. Che pare di non studiare bene il tema in discussione nella sua trasmissione (meno male che alla fine sfodera il parere di Paolo Pagliaro) e che ripeta sempre le stesse domandine di curiosità a sfondo psicologico, tipo: secondo te perché l’ha fatto? E tu al suo posto cosa avresti fatto? Si soffermasse mai a fare soppesare bene, ai suoi ospiti, la natura del fatto e suoi effetti: almeno quelli primari.

La nostra signora Lilly si accompagnava questa sera al fior fiore del giornalismo italiano: Paolo Mieli, Massimo Giannini, Marco Travaglio. Era ospite una dottoressa italiana, della quale spiacente non ricordo il nome, che dirige un laboratorio francese di ricerche biologiche,. Il tema in discussione era l’atteso irrigidimento delle misure già restrittive, relative al contenimento della diffusione del Covid-19. Problema oggi scottante e con non lontane prospettive drammatiche.

Da molte parti si richiedono al governo interventi drastici per arrestarne la diffusione. La preoccupazione è legittima, la richiesta è emotivamente corretta, ma come soluzione mi sembra ingenua. Il virus non conosce barriere geopolitiche. Se lo arrestiamo in Italia, può rientrare da qualsiasi altro paese vicino per infettare i cittadini non contagiati. Le misure estreme, come quelle richieste, possono avere una breve durata e, in questo breve arco di tempo, possono avere effetto solo se praticate anche (almeno) nei paesi confinanti. Per evitare le facili epidemie di ritorno. Per non dire di parecchi altri aspetti problematici da dovere necessariamente mettere a fuoco prima. Purtroppo ho dovuto constatare che nessuno dei presenti ha sollevato o riportato questo aspetto problematico, diciamo tecnico- politico, e che, quindi, siamo distanti da una corretta soluzione finale. Per non dire che non hanno tenuto conto della dichiarazione dell’OMS che ci troviamo di fronte a una pandemia. Cosa ben diversa dall’epidemia che pretendiamo di sapere trattare.

La richiesta di cui si è fatto portavoce il governatore Fontana sarebbe dovuta essere accompagnata dalla energica sollecitazione del ministro degli Esteri, Di Maio, del presidente della commissione europea, Gentiloni, e del presidente del parlamento europeo, Sassoli, ad avanzare un’analoga e più decisa richiesta in ambito europeo. Il governatore Fontana, da responsabile uomo politico qual è, probabilmente non ha mosso tale sollecitazione per evitare contrasti con il governo, nel delicato momento che sta attraversando il paese. Parabola significa che quando i problemi sono veramente seri vanno affidati in studio, prima di ogni pronunzia o atto politico, a esperti veramente competenti. Purtroppo in Italia abbiamo un’abbondanza straripante di validi staff tecnico-scientifici. Pare che ce ne sia uno per regione, quindi diviene difficile trovare quello ad hoc. E neanche i giornalisti danno la mano giusta.

P.S.: Barbina è stata la posizione assunta dall’ex direttore Paolo Mieli, che ha lamentato il vizio assunto dal presidente Conte di tenere la conferenza stampa subito dopo la riunione del Consiglio dei ministri, a sera tarda. Poteva benissimo, a suo dire, lasciar passare la notte e rilasciarla al mattino seguente: dopo il latte e caffè, naturalmente. Mi ricordo che anche al presidente del Consiglio, prof. Monti, fu mossa la stessa osservazione. Evidentemente i giornalisti italiani vanno a letto molto presto.



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