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Il triste anniversario dell’Europa

Il barometro in Europa indica freddo intenso

di Emanuele G. - venerdì 24 marzo 2017 - 4126 letture

Dunque il 25 marzo l’Europa celebra i 60 anni dai Trattati di Roma che istituirono la Comunità Europea.

Un ben triste anniversario, purtroppo.

Mai come oggi l’ideale di un’Europa unita è così vicino a spegnersi del tutto.

Abbiamo innanzi un continente prostrato da un male che non si riesce a debellare. Oserei dire più mali. Basta osservare quanto sta accadendo da anni nella vecchia - è proprio il caso di affermarlo! - Europa.

Siamo stretti fra nazionalismi, populismi, una globalizzazione finanziaria selvaggia, una Unione Europea incapace di "sentire" il continente, immigrazioni, terrorismo e un rapporto con la Russia sempre più complesso.

L’Europa di oggi è davvero poca cosa rispetto agli ideali dei padri fondatori. Volevano un’Europa "faro del mondo" nel senso di non fare più ritornare i demoni delle guerre che hanno insanguinato per secoli il nostro continente. La realtà, ezziandio, assume il sapore di un amaro intenso. Di un amaro presagio di un avvenire senza avvenire.

Eppure, abbiamo bisogno di un’Europa. Non l’Europa in cui intendono precipitarci i vari populismi, nazionalismi e la globalizzazione. Non vogliamo un’Europa piena di steccati, di odio e mero territorio per scorribande finanziarie.

Dove andremo a finire se saremo divisi? Qui si registra la miopia delle classi dirigenti europee che hanno abdicato al loro ruolo di guida consegnandosi a interessi non collimanti con l’interesse superiore di noi europei. Vorrei ricordare che un’Europa divisa è speculare alle strategie degli Stati Uniti d’Europa, della Russia e della Cina. Vogliamo questo?

L’Europa è rappresentata da ogni cittadino europeo. Ogni cittadino europeo è Europa. Si ha necessità di ripartire dall’Europa in carne ed ossa; e non da quella finanziaria o degli -ismi. Il cambiamento di passo lo dobbiamo imporre noi ritornando ad avere un’identità politica che al momento non abbiamo. In ognuno di noi risiede il motivo del cambiamento. Non aspettiamo che le ideologie o le religioni ci programmino il cambiamento. Hanno fallito su tutta la linea. Il vero cambiamento è quello che parte da noi. Altre soluzioni plausibili non sono a disposizione.

Certo che vedere Roma sotto assedio per presunti attentati o sommosse stringe il cuore.

Tuttavia, viva sempre l’Europa!

- Photo credits:

La foto di copertina è stata presa dal sito https://image.3bmeteo.com


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