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Il terzo ponte di Ortigia

Mentre si stanno ancora discutendo i tempi e i modi per la realizzazione del Ponte sullo Stretto, Siracusa anticipa il progetto e si appresta ad inaugurare un terzo ponte che collega l’isola di Ortigia con il resto della città.

di Piero Buscemi - mercoledì 10 marzo 2004 - 8411 letture

Siracusa. L’ordinanza Ministeriale n. 3082 del 15 settembre 2000 ha dato avvio alle procedure burocratiche che hanno permesso la costruzione di un terzo ponte, dopo quello costruito in stile barocco denominato Ponte Umbertino, più facilmente collocabile nell’architettura ortigiana e, dopo quello passato alla storia con il nome di Secondo ponte nella zona di Calafatari. Anche il terzo ponte ha trovato la giustificazione della sua realizzazione nelle parole citate nell’ordinanza che identificandolo come "collegamento di superficie" tra via Malta, al di qua della "terra ferma" e via Chindemi, al di là dell’isola, ha stabilito che i cittadini di Ortigia necessitassero di un’altra via di fuga definitiva, che permettesse l’evacuazione del luogo in caso di calamità naturale. Questa nobile finalità poteva trovare l’unanime consenso se i progettisti dell’opera non avessero partorito con eccessiva superficialità, un disegno architettonico che non merita questo attributo, visto il risultato quantomeno contestabile, ottenuto. Pensando più all’utilità che questa costruzione dovesse comportare, si è provveduto ad assemblare cemento ed acciaio, dando vita (?) ad una forma "gobbizzata". Sì, solo coniando questa parola, si può rendere l’idea dell’oscenità che "abbaglia" i turisti nelle giornate di sole, in assoluto contrasto con ciò che architetti medioevali, greci, romani hanno saputo creare tra le vie di Ortigia, arricchendola di maestosità conosciuta ed invidiata in tutto il mondo. Eppure, qualche controindicazione era stata segnalata con la delibera di approvazione del progetto, che il Consiglio Regionale dei Beni Culturali aveva verbalizzato il 12 febbraio 2001, riservandosi la realizzazione del terzo ponte, solo ed esclusivamente, se si fossero apportate le opportune modifiche al piano estetico ed ambientale. Le modifiche non sono arrivate, o almeno crediamo che sia così, perché non riusciamo ad immaginare quale potesse essere il progetto iniziale, addirittura peggiore di quello portato a termine. Sono arrivate però, le dichiarazioni immancabili del sindaco Titti Bufardeci che ha preferito sottolineare l’importanza e la necessità impellente di dare alla città di Siracusa, questa orribile "via di fuga definitiva". Le stesse, logorroiche ed inflazionate dichiarazioni di rito a coprire scempi e indifferenze al crollo di mille anni di cultura, incastonata e vincitrice di fronte a secoli di dominazioni così differenti tra loro, ma rispettose ed attente alla salvaguardia di un ambiente architettonico da consegnare ai posteri. Le stesse, gentilmente offerteci circa un anno fa, dalla onorevole Prestigiacomo che pensò bene di sfruttare il ruolo istituzionale occupato e le amicizie aretusee, per invitare nella città di Archimede una cinquantina di colleghe da ogni angolo dell’Europa unita. Fu l’occasione per uno sprecato ed esagerato dispiego di forze dell’ordine, costrette a posti di blocco che iniziavano dal bivio per Lentini, sulla statale 114. Fu anche, l’occasione per ammirare piazza Duomo e i dintorni fino alla Fontana Aretusa, cosparsa di spruzzi artificiali di oleandro sulle variopinte piante disseminate in Ortigia, in quei giorni. Un odore così intenso da coprire quello più acre di spazzatura distillata, alla quale i nasi meno titolati della cittadinanza, sono abituati a sentire per il resto dell’anno. Le stesse, così ricche di encomio e vanti derubati, da assordare le distratte lamentele delle costruzioni baroccate e abbandonate, del viavai di auto ad accompagnare ogni due anni, le tragedie greche inscenate nel più perfetto Teatro Greco ereditato dal passato, troppo vicino a strade di deflusso traffico cittadino. Le stesse, già scritte e ripetute a memoria, pronte all’uso per i discorsi di ringraziamento che il sindaco Bufardeci, riverserà alla popolazione in occasione del 4° anno di sindacatura, come ama definirla lui. Ma il terzo ponte è stato ultimato, nonostante tutto. Il sogno di fuga definitiva dell’amministrazione siracusana, si è realizzato. Speriamo almeno, che i cittadini ed i turisti, non trovino motivi per prendere alla lettera il consiglio.


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> Il terzo ponte di Ortigia.
14 marzo 2004, di : araknee

salve! sono una studentessa di architettura!ho trovato il suo articolo molto interessante! penso però che oltre al fattore estetico si debbe tenere conto di un altro importantissimo "contro" (tra i tanti) del nuovo ponte dal nome assurdo! mi è giunta infatti notizia che i piloni del ponte abbiano bloccato la falda che alimentava la fontana aretusa. la cosa mi sembra alquanto grave, dato che molti si sono apprestati a scrivere articoli, secondo me tenuti poco in considerazione! fatto sta che il papiro sta morendo, ricordo che è uno dei simboli di siracusa, e l’acqua della fontana è ormai putrida!come sempre, una volta "ubriacata" la cittadinanza con inaugurazioni e manifestazioni varie, "qualcuno" si è dimenticato che il simbolo di siracusa, dopo secoli, sta per essere distrutto grazie allo splendido modo di fare alla "siracusana"! se trova notizie in merito la prego di farmele pervenire! un saluto, ariannam@virgilio.it
    > Il terzo ponte di Ortigia.
    15 marzo 2004, di : Piero Buscemi (autore dell’articolo) |||||| Sito Web: Il terzo ponte di Ortigia.

    Gentile lettrice, la ringrazio per la segnalazione degna di nota, viste le "architetture" verbali che si possono utilizzare sull’argomento, e le comunico che sto lavorando su un altro articolo che cercherà di completare quanto analizzato fin’ora prendendo in esame l’aspetto della Fontana Aretusa (qui a Siracusa conosciuta come la Fontana delle papere) e la questione della darsena, ormai scomparsa, che prima della costruzione del ponte, fungeva da passaggio per le barche da pesca. La ringrazio nuovamente e spero che ci fornirà altre segnalazioni nell’immediato futuro.
    > Il terzo ponte di Ortigia.
    26 febbraio 2005

    :-) salve a tutti!A me piace tantissimo il ponte che hanno costruito,è bellissimo,non manca davvero nulla.La città mi sembra un pò più ordinata sicuramente rispetto a quando l’unica via d’accesso per la splendida Ortigia era solamente il Ponte Umbertino.Io sono una ragazza di Siracusa e anche se ho 17 anni credo che posso esprimere ugualmente il mio giudizio (positivo)riguardo l’articolo.Devo dire che Siracusa sta cambiando molto rispetto a parecchi anni fa,adesso è più "solare",piena di verde (anche se un altro pò non creerebbe disturbo) e piena di vita.Consiglio a tutti di visitarla perchè in questa fantastica città c’è un tesoro da scoprire...Un saluto a tutti...Stefy!
> Il terzo ponte di Ortigia.
18 aprile 2005, di : P. D.

Tutto il mondo è paese. Anche qui a Cremona, ci stanno progettando un terzo ponte sul fiume Po, un vero eco mostro a sei corsie in una zona di grande interesse ambientale (una delle ultime purtroppo). C’è poco da fare ogni volta che il sospetto di interessi economici entra in giocco. Anche l’inutilità di progetti faraonici non frena i nostri amministratori.

In quale modo avete cercato di intervenire per modificare il progetto a Siracusa?