Sei all'interno di >> :.: Primo Piano | Attualità e società |

Il sindaco e la cronista

Lui arrestato per rapporti con la ’ndrangheta. Lei diffidata dal sindaco a più riprese. Una storia esemplare di arroganza del potere. Vedremo ora se scatterà la solidarietà di politici e istituti della stampa così come hanno fatto con Sallusti

di Adriano Todaro - martedì 16 ottobre 2012 - 3070 letture

Alfredo Celeste, 59 anni, è un sindaco Pdl della provincia di Milano. Pochi giorni fa è stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta che ha visto coinvolti, ancora una volta, gli assessori della Regione Lombardia con l’arresto dell’assessore alla Casa, Domenico Zambetti. Celeste è sindaco di Sedriano, comune a 23 chilometri da Milano di poco più di 11 mila abitanti, arrestato martedì 10 ottobre per rapporti con la ’ndrangheta.

Di mestiere, Alfredo Celeste, oltre al sindaco, fa l’insegnante di religione e non tollera coloro che fanno troppe domande.

Ester Castano, invece, ha 21 anni. E’ una giovane ragazza che ha la passione del giornalismo. Come tanti giovani è precaria, collabora a diverse testate, si dà un gran daffare per portare a casa qualche soldino che la possa aiutare per poter continuare l’università. Ma Ester ha un difetto. E’ una tipa tosta ed è convinta che sia suo dovere fare le domande giuste a chi detiene il potere, ritiene che i cittadini abbiano il diritto di conoscere certe cose.

I personaggi di questa vicenda sono questi due, il sindaco e la cronista. Con il contorno di carabinieri, suore, contestatori, uomini della ’ndrangheta, telefonate intercettate. Una storia che apprendiamo da Ossigeno, l’associazione che si batte per libertà di stampa dei giornalisti.

La vicenda parte nel maggio 2011 quando Ester Castano, che scrive per il settimanale di Magenta, Altomilanese, pubblica un articolo su una contestatissima manifestazione tenutasi all’auditorium comunale. E’ una manifestazione sulla creatività femminile promossa dal sindaco. E chi invita il sindaco per fare la madrina d’onore? Invita Nicole Minetti, in quel periodo già al centro dello scandalo Ruby. Ma il sindaco Celeste presume che ci saranno contestazioni e così, come rivela l’ordinanza di custodia cautelare della Procura di Milano, telefona al presunto boss della ‘ndrangheta, Eugenio Costantino, pregandolo vivamente di partecipare e di portare con sé un certo numero di persone per far fronte ad eventuali contestatori.

Al momento della manifestazione, i contestatori che si radunano fuori dell’auditorium sono un centinaio. Espongono striscioni e cartelli di protesta ed è in questa occasione che una suora e una maestra elementare sono strattonate dal servizio d’ordine, costrette ad entrare nell’auditorium e salire sul palco. Suora e maestra denunciano la violenza ai carabinieri con una lettera che qualche mese dopo fu resa pubblica dal presidente del Comitato Pace del Magentino, Antonio Oldani. A questo punto parte la prima querela da parte del Celeste sindaco.

Dal punto di vista giornalistico è una bella storia, tutta da scrivere. La notizia c’è e cosa deve fare un giornalista in occasioni simili se non raccontare, sul giornale, tutta la vicenda? Ed Ester questo fa non altro. Fa il suo mestiere.

Per prima cosa va ad intervistare il sindaco per sentire la sua versione e scrive che il Comune ha stanziato 7.020 euro per incaricare un legale di presentare la querela. Scrive anche che il legale è "un amico del sindaco" ed ecco subito la querela per diffamazione del sindaco nei confronti dalla giornalista. E per non farsi mancare nulla il Celeste diffida gli edicolanti ad esporre la locandina dell’articolo incriminato.

A questo episodio se ne aggiunge un altro. Nell’aprile di un anno dopo, nel 2012, nei pressi di un locale legato al giro delle slot machines, un’auto è fatta segno di numerosi colpi di pistola. Cosa pensa il sindaco di questo atto? Sarà un’intimidazione? Ester ritiene di domandarlo al sindaco e lo fa in occasione del 25 Aprile. Il sindaco, però, non gradisce e il 14 giugno la giornalista viene convocata in caserma dove i carabinieri le leggono e le notificano un esposto del sindaco. Addirittura il Celeste accusa la giovane ragazza di "molestie" e la diffida a entrare in contatto con lui. Questa è solo una delle tante diffide che arrivano alla giornalista, rea solo di voler svolgere al meglio il proprio lavoro. I carabinieri, ogni qual volta esce un articolo di Ester, attuano la solita trafila: la chiamano in caserma, la informano che il sindaco la invita a smetterla di scrivere articoli su Sedriano e poi un consiglio, in stile perfettamente mafioso. Come afferma la stessa Ester il sindaco "mi consiglia di svolgere altrove il mio lavoro".

E’ evidente l’abuso nei confronti della cronista. Probabilmente questo sindaco, insegnante di religione, conosce perfettamente le preghiere ma non ha mai letto la Costituzione italiana, in specie l’articolo 21. Non ha ancora capito che gli articoli non si scrivono per far piacere a lui, ma per informare i cittadini.

Ma non è ancora finita. Ester Castano parla con i vigili urbani e chiede informazioni sui servizi antincendio di una scuola. Poi, in un articolo, esprime dubbi sull’efficacia del servizio antincendio. Stranamente un incendiario brucia alcune auto parcheggiate vicino alla scuola ed ecco che scatta subito l’accusa del sindaco nei confronti della cronista rea di aver istigato, con il suo articolo, l’incendiario. Poi anche la proibizione di parlare con i vigili urbani.

Tutto questo avviene non in qualche sperduto paese della Calabria, ma a pochi chilometri da Milano, quella che una volta era definita "la capitale morale" del Paese e dove, come si sa, la "mafia non esiste". Eppure la vicenda di Ester è la vicenda di tantissimi giornalisti, corrispondenti di piccoli giornali alle prese, ogni giorno, con la protervia, l’arroganza e sempre più spesso la violenza di amministratori pubblici che si credono di poter agire indisturbati, piegando alle loro strategie la stampa, quella che agisce con la schiena dritta.

Ora aspettiamo la solidarietà ad Ester Castano da parte dell’Ordine dei giornalisti, della Federazione della Stampa, dei vari esponenti politici di destra e sinistra. Aspettiamo con fiducia le vibranti interrogazioni parlamentari bipartisan. Ci aspettiamo le sdegnate prese di posizioni dei "grandi" giornalisti come Ezio Mauro, Ferruccio De Bortoli, Lucia Annunziata, Maurizio Belpietro. La scorsa settimana erano tutti tesi a difendere l’indifendibile posizione di Antonio Sallusti. Vedremo se ora difenderanno il diritto e la voglia di fare informazione, di lavorare di Ester Castano, precaria di 21 anni che crede che il ruolo dei giornalisti sia quello di informare e non di genuflettersi ai voleri di un Celeste.

E, magari, anche questa volta Daniela Santanché si appellerà alla piazza perché "Questo Paese fa schifo e spero che gli italiani scendano in piazza [per difendere Sallusti-Ndr] perché abbiamo raschiato il fondo. Sono sotto shock".


- Ci sono 0 contributi al forum. - Policy sui Forum -