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Il santo e il lupo

Il santo e il lupo” di Giuseppe L’Andolina venerdì 6 ottobre alle 19:15, presso la sala della Chiesa di S. Lucia a Siracusa, vincitore delle selezioni e in corcorso per la sezione “Cortometraggi: premio Kodak” all’ultima edizione del Festival Internazionale del Cinema di Frontiera di Marzamemi

di Donatella Guarino - mercoledì 4 ottobre 2006 - 5518 letture

Espressione del cinema indipendente, vincitore delle selezioni e in corcorso per la sezione “Cortometraggi: premio Kodak” all’ultima edizione del Festival Internazionale del Cinema di Frontiera di Marzamemi “Il santo e il lupo” di Giuseppe L’Andolina è un prodotto cinematografico ben confezionato che merita di essere visto. E per chi non lo avesse ancora fatto l’occasione è da cogliere al volo: venerdì 6 ottobre alle 19:15, presso la sala della Chiesa di S. Lucia a Siracusa.

Un feroce lupo si aggira fra le campagne di Gubbio seminando il terrore fra gli abitanti. Dopo una lunga ricerca, Francesco d’Assisi trova la bestia e riesce ad avvicinarla, ad ammansirla: “Perché non riesce a mettermi paura, come agli altri?” afferma, tra le altre cose, Francesco. E’ così che ritorna la pace nel paese, ma soprattutto nel cuore dell’animale. Con piglio poetico, con un modo di raccontare quasi onirico, dove volutamente il piano umano e quello della bestia si confondono, esplode nel corto la fame di odio e di vendetta. Interamente girato in bianco e nero con l’effetto seppiato, tranne che per squarci di colore che improvvisamente dilaniano le immagini, testimoni del pathos e della violenza che con forza si impongono nella narrazione, il regista mette a nudo l’animo umano, le sue bassezze e la miseria. Ma si può cambiare, si cambia. L’uomo è anche altro. Così è stato per Francesco, così è per il lupo. L’amore di Francesco fa emergere perfino nel lupo “la componente umana buona”. Anche il lupo se avesse potuto avrebbe aiutato i poveri, i lebbrosi. Il lupo siamo un po’ tutti noi. E qui la psicanalisi potrebbe attingere a piene mani…

Il corto è una metafora dei mali dell’uomo contemporaneo, della solitudine nella quale egli sembra essere sempre più costretto. Una voce narrante conduce lo spettatore a tu per tu con la radicale figura di Francesco, sempre attraente. Francesco cammina, in lungo e in largo. E il viaggio nello spazio è il simbolo di una ricerca interiore.

E Giuseppe L’Andolina, sceneggiatore e regista del corto – che ha lavorato per la nella realizzazione del backstage della fiction “Il Caravaggio”, e che ha collaborato alla realizzazione di numerosi video e cortometraggi – più a suo agio con la fotocamera che non con le parole, racconta in modo circolare la vicenda. Riesce a dosare le parti e le scene, con un’interessante attenzione al dettaglio.

“Il santo e il lupo” di Giuseppe L’Andolina. Montaggio di Toti Valente, musiche di Salvo Adorno. Francesco Di Lorenzo è Francesco d’Assisi, Bruno Rubino la voce narrante.

Donatella Guarino


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