Sei all'interno di >> :.: Primo Piano | Attualità e società |

Il nuovo clima politico

Veleni, sospetti, dietrologie, malignità, accuse clamorose, insulti, volgarità, insomma faziosità a tutto spiano, avevano reso impossibile ogni dibattito democratico.

di Antonio Carollo - giovedì 5 giugno 2008 - 3225 letture

Il clima nuovo instauratosi tra Governo, maggioranza e opposizione, insieme alla scelta decisa verso un bipolarismo semplificato delle maggiori forze politiche di entrambi gli schieramenti, sono novità confortanti che lasciano ben sperare in un recupero di responsabilità della classe politica nell’affrontare con obiettività i gravi problemi della società italiana. La speranza è che questo nuovo modo di rapportarsi tra le forze politiche si consolidi e porti al definitivo abbandono delle logiche dello scontro e della demolizione delle posizioni dell’avversario in una atmosfera di incandescente faziosità; logiche che hanno influenzato e frenato l’azione dei governi che si sono susseguiti negli ultimi anni. L’aria era divenuta irrespirabile. Veleni, sospetti, dietrologie, malignità, accuse clamorose, insulti, volgarità, insomma faziosità a tutto spiano, avevano reso impossibile ogni dibattito democratico sui problemi veri da affrontare e sulle possibili soluzioni. Eravamo stufi dell’intollerabile, reciproca contestazione pregiudiziale e acritica di ogni proposta avanzata dall’una o dall’altra parte politica. Il risultato era un Paese spaccato su tutto, dalle cose importanti, come le riforme costituzionali, alle cose più minute di ogni giorno, come le prestazioni dei servizi pubblici essenziali. Ciò che era bianco per me era nero per te, senza la benché minima possibilità di serena valutazione di fatti e personaggi. Le cause di un tale stato confusionale del Paese sono note; esse vengono da lontano. Ne accenno solamente. L’impossibilità, per oltre quarant’anni, di una democratica alternanza di governo, per via della pregiudiziale comunista, portò ad un sistema democratico bloccato, basato sempre più sul clientelismo, sul consociativismo e sullo strapotere dei partiti, che, specie per il loro finanziamento, usavano la più sfacciata disinvoltura. Tangentopoli fece giustizia del marcio provocato da politici senza scrupoli.. L’azione coraggiosa della magistratura fu unanimemente applaudita, ma portò alla scomparsa dei partiti di maggioranza e alla creazione di un pericoloso vuoto politico. Con una tempestiva iniziativa l’imprenditore Silvio Berlusconi, padrone di una delle due componenti del duopolio televisivo italiano, con la task force della sua organizzazione d’impresa, occupò con un suo partito tale vuoto, chiamando a collaborare forze politiche di destra fino ad allora tenute ai margini della vita democratica, il MSI e la Lega del Nord. Ne è scaturito un quindicennio all’incirca di clima politico arroventato in cui la lotta politica era avvelenata dalla reciproca delegittimazione dei due schieramenti in campo, il centrodestra e il centrosinistra. Le accuse incrociate di usurpazione, da una parte, e di comunismo strisciante, dall’altra, oscuravano ogni altro aspetto dell’agire politico. La situazione era poi complicata dal protrarsi del groviglio di azioni giudiziarie intentate dalla magistratura contro Berlusconi. e contrastate anche dal medesimo con una campagna mediatica di controaccuse verso i magistrati inquirenti, colpevoli, a suo dire, per ragioni politiche, di un presunto accanimento giudiziario nei suoi confronti. A questo punto, grazie alla influenza mediatica del ruolo di leader ricoperto da Berlusconi e alla disponibilità di micidiali mezzi di comunicazione, si verificò il paradosso di un clamoroso rovesciamento di fronte: i magistrati inquirenti da eroi divennero biechi persecutori e pericolosi giustizialisti. Cadde ogni sicuro punto di riferimento morale per ciò che erano stati i comportamenti anomali dei politici e di coloro che stavano loro intorno. Così la politica come rissa permanente, con conseguente scadimento della prassi, del costume democratico e, quel che è peggio, dell’immagine dell’Italia all’estero, è andata in scena quotidianamente inquinando ogni azione e ogni giudizio sull’attività dei governi che via via si sono alternati alla guida del Paese. Il clima politico era ulteriormente reso insopportabile dall’eccessivo grado di litigiosità all’interno delle due coalizioni, che spesso erano o causa di interruzione della legislatura o di vita difficile per i governi che riuscivano a resistere. Con la costituzione del Partito Democratico e relativo cambio di leadership, con l’ennesima caduta di un governo in carica a causa dell’endemica eterogeneità dello schieramento che lo sosteneva, con la creazione, di riflesso, nel centrodestra, di un nuovo soggetto politico, e la vittoria del medesimo alle elezioni politiche, tutto questo unito alla consapevolezza della necessità di una nuova legge elettorale e della indifferibilità delle riforme costituzionali da attuare con largo consenso, si sono prodotte le giuste condizioni per l’apertura di un dialogo serio tra maggioranza e opposizione e per l’introduzione di un clima di responsabile cooperazione nei reciproci rapporti. Finalmente il comune cittadino ha visto trattare i fondamentali temi della politica italiana con prudente e condivisa responsabilità. La sicurezza, il disagio economico delle famiglie, le infrastrutture, i rifiuti non sono né di destra né di sinistra, si sente dire ad ogni piè sospinto, sintomo di un approccio sereno e il più possibile realistico ed obbiettivo ai grandi problemi del Paese. Tutto il ciarpame dei ridicoli travisamenti, dei pregiudizi, dell’infantile spirito di contraddizione è stato buttato alle ortiche e speriamo che ci rimanga. Il Paese attraversa una delle fasi più difficili degli ultimi decenni. Ha bisogno dell’impegno di tutte le forze politiche, ognuna nel suo ruolo, in una ricerca approfondita delle soluzioni migliori ai problemi che l’affliggono. Giustamente Papa Benedetto XVI si è compiaciuto di questa nuova atmosfera politica: "Avvertiamo con particolare gioia i segnali di un clima nuovo, più fiducioso e più costruttivo. Esso è legato al profilarsi di rapporti più sereni tra le forze politiche e le istituzioni, in virtù di una percezione più viva delle responsabilità comuni per il futuro della Nazione". Con il risvolto di qualche evidente velleità di strumentalizzazione della posizione della Chiesa in favore della parte politica in questo momento al potere. Si consoliderà questo provvidenziale cambiamento o alla prima occasione, in cui saranno in gioco interessi forti dell’una o dell’altra coalizione, tutto cadrà come un castello di carta?


- Ci sono 1 contributi al forum. - Policy sui Forum -
Il nuovo clima politico
10 giugno 2008

Nuovo clima politico: aria poco respirabile a Napoli per via della monnezza che è sempre là, ma non è finita.. presto dovremo fare i conti anche con le scorie del nucleare sponsorizzato dai signorotti in doppio petto del centrodestra. Troppi ’Uomini Facis’ in circolazione.

Diffidate dell’Uomo Facis, è una evoluzione posticcia dell’Homo Sapiens Sapiens ma della vita non ci ha mai capito un tubo, pensando solo che questa consista nel fare tanti, tanti soldi.