Il consumismo di leaders

L’Italia va a leader.

di Sergej - mercoledì 22 giugno 2016 - 4032 letture

E’ strano come, negli ultimi tempi, si sia formato in Italia un consumismo dei premiers. I premiers vanno via come caramelle. Bastano pochi mesi perché si formi un tappo esplosivo di insofferenti, satirici, che fanno diventare gli idoli caricature; gli idoli del resto si trasformano davvero in caricature (si pensi alla trasformazione del giovane strafottente Renzi nel grasso Renzi premier). Ciò nel giro di pochi mesi.

L’Italia va a leaders. L’Italia è un paese basato non sul lavoro ma sul consumo di leaders.

Nella fase iniziale c’è l’osanna collettivo; subito dopo si formano due accanitissimi partiti: contro e a favore, entrambi cattivissimi e fanatici; dopo qualche settimana, chi appoggiava prima il premier non ne può più, ce l’ha sullo stomaco, come se non settimane ma anni siano trascorsi. E ovviamente sempre con la sensazione, da parte di ciascuno, che ad appoggiare il leader sia stato sempre qualcun altro - tutti assolutamente, e in buona fede, dimentichi di essere stati parte della platea.

Poi, quando il premier è cotto e mangiato, si pone il problema successivo. Cosa farne. Già l’Europa ci aveva messi in guardia: Dovete prevedere un sistema di smaltimento dei premier, ci aveva detto l’Europa. Invece noi niente, come sempre refrattari a qualsiasi politica di prevenzione e abituati a gestire la normalità come emergenza e l’emergenza con improvvisazione, non abbiamo mai proveduto a dotarci di cassonetti differenziati, termovalorizzatori, sistemi che ci consentissero di smaltire i nostri leader. Che così rimangono a inquinare (D’Alema). Abbiamo provato a esportarli all’estero senza successo (Prodi, Letta), li abbiamo assegnati alla ferocia delle arene locali (Fassino), abbiamo provato con la conversione in altri mestieri (Veltroni). Niente. L’Europa ci sanziona e la strada stalinista del gulag ci è preclusa, almeno per il momento. Siamo coartati a consumare i nostri leader, compulsivamente e con ferocia gratuita. Pura leaderofagia consumistica.

L’Italia senza modelli culturali e senza progetto va avanti consumando premiers. Sono le vittime sacrificali del Molok-potere, del Molok-economia. E’ per questo che li si sceglie sempre più giovani? Una società che sbanda ha bisogno di queste certezze, e una certezza è l’uccisione rituale del leader. A meno che il leader non trovi vittime sacrificali alternative e svî l’attenzione per il tempo necessario per disporre di un’altra settimana di tempo. Ma per fare cosa, per sperare in cosa?


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