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Il canto di Berito unisce i Popoli

Sat, Mountainwilderness, Cipra, il Parco dell’Adamello si sono uniti a noi di Yaku in questo cammino, al fianco degli U’wa, “guardiani della Terra”. Al fianco delle montagne di tutto il mondo.

di Enzo Maddaloni - mercoledì 11 agosto 2010 - 3041 letture

Con un saldo accordo d’intenti e la nascita di un’amicizia fra popolazioni, si è concluso verso la fine del mese di luglio a Clés, in Val di Non, la serie di incontri in Trentino con il Popolo colombiano U’wa: difendere ghiacciai e montagne, proteggere l’acqua e la vita, tutti insieme.

Una boccata d’aria pura, per l’intensa spiritualità vissuta e rievocata grazie ai canti sacri di Berito, capo spirituale di una delle culture indigene più antiche della Colombia, ai racconti intensi di daris Cristancho, rappresentante delle donne e paladina dei loro diritti, alle lucidi analisi di Danilo Urrea, esponente dei movimenti colombiani per l’acqua diritto umano.

E la migliore delle risposte alla follia di un governo che prezza i monti come fossero merci sullo scaffale di un supermercato.

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I rituali di Berito sulla Marmolada e sul parco dell’Adamello hanno rimesso in contatto lo spirito del Cocuy, il ghiacciaio andino che rappresenta la montagna sacra del territorio U’wa, con i nostri ghiacciai, malati di seggiovie e di surriscaldamento globale. Così è quello che ci ha raccontato, dopo aver partecipato assieme alle più rilevanti sigle associazionistiche montane di Italia, Trentino e a livello internazionale.

Noi lì a festeggiare tutti insieme la vittoria capeggiata da Mountain Wilderness per celebrare la vittoria in Cassazione nel processo per i danni portati al ghiacciaio durante i lavori di rifacimento del terzo tronco della funivia. E lui a spiegarci che si, la montagna è triste, si vede dal volo degli uccelli. Ma che chiederà al suo ghiacciaio, e alla montagna di fronte (il Sella), di darle forza, e ce la farà a superare le sue ferite, ma noi dovremo aiutarla, e molto.

E’ stato bello, toccante, importante. Uno scambio di energia reciproca e di difesa mutua.

Perché anche la loro montagna - il Cocuy è la vetta più alta della Cordillera Orientale, uno dei ghiaccia più grandi della Colombia, un’immensa riserva d’acqua e d’energia - è minacciata dalla bulimia selvaggia del nostro “progresso”: la costruzione di un autostrada dal Venezuela dovrebbe tagliare in due il loro territorio e raggiungere Bogotà; poi c’è il petrolio e il gas per cui ai margini del terre sacre è stato già costruito un gasdotto; per lo sfruttamento minerario sono state registrate già alcune concessioni; il confinante Parco Nazionale che vuole privatizzare: minacce ad una popolazione, quella degli U’wa, che rischia l’estinzione, perché forte della propria spiritualità, vive in comunione con la Natura, con i suoi elementi, con la sua bellezza.

Sat, Mountainwilderness, Cipra, il Parco dell’Adamello si sono uniti a noi di Yaku in questo cammino, al fianco degli U’wa, “guardiani della Terra”. Al fianco delle montagne di tutto il mondo.

Ancora, è successo in Val di Genova, qualche giorno dopo la Marmolada. Una valle incantata, un inno alle acque, con le sue mille cascate, decine di laghi, e due ghiaccia che s’incontrano facendo corona a pianure fiorite: in Val di Genova ci hanno accompagnato i ragazzi del Parco Adamello Brenta, Claudio Bassetti e Piergiorgio Motter, Vicepresidente e Presidente della Sat. Christian casarotto, glaciologo Sat e referente del Museo Tridentino di Scienze Naturali. C’erano giornalisti, alpinisti.Ma soprattutto, gente che si faceva stupire dalle parole antiche come il mondo degli indigeni delle Ande che cercavano di cullare le nostre montagne, che piangevano per loro, che le vedevano bellissime ma silenziose, perché siamo in pochi a parlare con loro.

Una bella magia ce non si è spenta nemmeno negli incontri istituzionali. I rappresentanti della delegazione colombiana, composta dal Capo spirituale del Popolo U’wa, Berito, dalla rappresentante delle donne Daris, e da Danilo Urrea in rappresentanza delle due organizzazioni colombiane, Justicia y Paz e Censat, hanno incontrato l’Assessore alla Solidarietà Lia Beltrami - assieme al coordinatore Luciano Rocchetti - della Provincia di Trento e quella alla Cultura Lucia Maestri del Comune. Speciale, il gemellaggio – per ora ideal – con la comunità ladina della val di Fassa, sigillato dall’incontro con la giunta comunale di Moena e la Procuradora di Fasha, Cristina Donei.

Importanti collaborazioni sono iniziate anche con i comuni di vallata, Tassullo, Tuenno e Cles. L’idea è quella di creare una cordata istituzionale in difesa del territori e della cultura U’wa attraverso il rafforzamento delle donne di questo popolo, così combattive quanto bisognose di mezzi e risorse per alimentare un processo di emancipazione e di leadership al femminile che è la struttura fondante del tessuto sociale U’wa.

Un giro di incontri che si è conluso anche con lotte locali concrete, assieme alle comunità della bassa e dell’alta Val di Non, organizzata dall’associazione Mario Pasi di Cles. Sul tavolo, le denunce dei comitati locali sui veleni generati dai fitofarmaci delle produzioni agricole intensive.

“Dalle Ande alle Alpi: genti di montagna in difesa dell’acqua”. Questo il nome della serie d’incontri, di questo luglio che ha visto davvero la gente di queste due terre di montagna tanto lontane, essere tanto vicine, mettere in campo strategie comuni e raffozare le prospettive culturali e politiche con quella spiritualità fondata su un modo di vivere in equilibrio e in sintonia con gli elementi naturali di cui gli U’wa sono ambasciatori. Alla faccia di chi gioca al mercante in fiera – Monte Cristallo in saldo a meno di 260.000 euro, le Tofane meglio ancora: 175.000 euro.. – con beni comuni, risorse, voci, della nostra cara Terra.

Trento 9 agosto 2010

Info: www.yaku.eu - redazione@yaku.eu Contatto stampa: 348 7467493 - francescacaprini@yaku.eu


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