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Il bandito dell’isola

par Silvestro Livolsi - lundi 17 juin 2013 - 3962 letture

Ezio Barbieri è stato uno dei più temuti e agguerriti banditi della Milano del secondo dopoguerra, quando la miseria e la fame che si pativa nei quartieri popolari del capoluogo lombardo spingeva tanti giovani come lui, condannati alla povertà e però desiderosi di miglior vita, a darsi alle ruberie di ogni tipo e a spettacolari e rocambolesche rapine in banca. Di queste, Ezio Barbieri divenne maestro, approdando ai vertici della mala milanese e alle prime pagine dei quotidiani della città. Poi, arrestato e detenuto nel carcere di San Vittore, nel ’46, è protagonista, suo malgrado, di una famosa rivolta (che diede lo spunto ad Alberto Bevilacqua per il suo romanzo La pasqua rossa), purtroppo finita tragicamente e che gli costa una nuova e più grave condanna, che gli tocca scontare peregrinando per tanti carceri italiani, fin quando viene trasferito, nel ’56, nel manicomio criminale di Barcellona Pozzo di Gotto, nel messinese : e qui, per quanto possa apparire strano, ha per lui inizio una rieducazione siciliana che lo cambia, lo riconquista alla vita onesta e lo fa finanche innamorare dell’Isola, nella quale decide di restare a vivere, scontata la pena e rimesso in libertà, nel ‘71. Dei suoi trascorsi, del suo pentimento per la scelta criminale ma anche delle violenze, al limite della tortura e della disumanità, patite, nel suo lungo periodo di detenzione, parla oggi, novantenne, Barbieri, raccontando di sé a Nicola Erba, in un libro che è anche un omaggio a Barcellona Pozzo di Gotto dove ha vissuto del suo lavoro di commerciante di vini e liquori.

Ezio Barbieri, Nicola Erba, Il bandito dell’isola, Le Milieu, pag. 240. Euro 13,90


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