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Il Partito Democratico, a che punto siamo?

Il Partito Democratico può rappresentare un momento epocale per la storia civile del nostro Paese, ma vi sono troppe questioni aperte che, se non opportunamente risolte, potrebbero rivelarsi esiziali. Lo straordinario contributo del Prof. Beniamino Andreatta non può e non deve essere oggetto di “reductio”.

di Emanuele G. - mercoledì 4 aprile 2007 - 2998 letture

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partito democratico

Oramai parlare del c.d. Partito Democratico rassomiglia ai discorsi che si fanno sul sesso degli angeli o se sia nata prima la gallina dell’uovo. Non sapendo come passare il tempo ci si diletta a costruire castelli di sabbia su questo “nascente” Partito Politico.

Se ne parla troppo e devo confessarvi che l’attuale dibattito provoca in me sensi di autentico fastidio. Alla fine di questo fervore dibattimentale nascerà un Partito come idealizzato dai Comitati per Prodi e per l’Ulivo, oppure un succedaneo che avrà vita difficile e grama? Si sta coinvolgendo davvero la gente? Quella gente che arriva a malapena alla fine del mese, che non ne può più di uno Stato ingessato e che vive la propria esistenza all’insegna della precarietà.

Vorrei esprimere solo alcune considerazioni sintetiche al riguardo del Partito Democratico. Considerazioni sintetiche perché questa operazione denominata Partito Democratico deve essere sottratta al gioco delle segreterie e resa manifesta ai Cittadini che devono, loro, essere i protagonisti.

DENOMINAZIONE

Partito Democratico? Gli altri, per caso, sono totalitari? Bisognerà lavorare duramente per comunicare alla gente cosa significa il secondo termine. Mi piacerebbe intendere Democratico come Partito del Governo partecipato e responsabile della Nazione.

BASE CULTURALE

Quale l’humus culturale di questo Partito Democratico? Sento parlare di irrazionali sintesi fra pensiero socialista, cattolico, liberale, repubblicano, ambientalista, moderato e così via discorrendo... Mah... Un Partito "omnibus"... E quando un Partito non è legato a un sano “corpus” ideologico, lo stesso diventa il Partito dell’immanente e della contingenza.

CLASSI DI RIFERIMENTO

Anche qui mi pare si voglia tutto e il contrario di tutto. Ci si rivolge a tutti in maniera indeterminata. Come un giovane disoccupato può far parte di un Partito con uno che lavora, magari grazie alla classica raccomandazione? Quali le risposte verso i ceti deboli oppure il bracciantato meridionale. Come interagire con il Nord-Est? Si è sviluppato un “monitoring” della società italiana? Ci si è posti agli angoli delle strade per sentire il nostro Popolo?

NUOVO PARTITO

Il Partito Democratico deve essere un nuovo Partito? Allora cosa c’entrano La Margherita e i Ds? Se è un nuovo Partito, esso deve costituirsi attraverso una espressa volontà delle persone che si incontrano e dibattono.

PARTECIPAZIONE

Che errore prospettare che il Partito Democratico debba essere una semplice sommatoria fra La Margherita e i Ds... La Politica non è frutto di esperimenti in laboratorio o di accordi di apparati... Va vissuta fra la gente con partecipazione, nessuno escluso...

RIFORMISMO

Che tipo di Riformismo vuole portare avanti il Partito Democratico? Vorrei capirlo... Il vero Riformismo deve essere quello di liberare l’Italia dallo strapotere di Partiti, Sindacati, Confindustria e altro ancora. Noi viviamo in una situazione di blocco che ha inficiato di fatto qualsiasi vera Riforma nel nostro Paese. Non vedo novità nel Partito Democratico in quanto legato a vecchi schemi ideologici... La politica con la pi minuscola ha fino ad ora impedito l’affermarsi di energie e forze nuove... Abbiamo la classe dirigente più vecchia d’Europa! La Politica se non è scommessa e rischio diventa gestione di quello che si ha... Gestione del potere "sic et simpliciter"... Inoltre, si parla tanto di Riformismo e guarda caso il gruppo più avanzato costituito dagli On. Rossi, Salvati e Morando è del tutto escluso dal dibattito sul Partito Democratico!

PARTITO DEMOCRATICO E MONDO ECONOMICO

Che rapporti avrà il Partito Democratico con il mondo dell’economia? Si continuerà su rapporti di complice collaborazione? Oppure, sarà finalmente riscritto questo delicato rapporto in quanto principio fondante per uno Stato riformista e che non ha "azionisti di riferimento"?

CHE TIPO DI CENTRO-SINISTRA VOGLIAMO?

Abbiamo dimenticato, per caso, la distinzione fra "Sinistra degli Apparati" e "Sinistra dei Valori"? L’Italia certamente non ha bisogno di un Centro-Sinistra chiuso nella mera gestione del corrente. Ha bisogno, invece, mi riferisco al nostro Paese, di Valori vissuti realmente e con partecipazione.

Qualche risposta sarebbe gradita...


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Il Partito Democratico, a che punto siamo?
23 aprile 2007, di : iva

PARTITO DEMOCRATICO..Vorrei tanto capire cosa hanno per la testa margherita e ds...Quali siano i VERI obbiettivi..Le loro aspettative..Tutto questo non sarà solo la brutta copia del tanto proclamato PARTITO UNICO desiderato da SILVIO BERLUSCONI???A che punto siamo...una cosa sola è certa..L’Italia è in confusione..La politica italiana è in confusione..E queste tattiche, credo, non serviranno a sistemare la situazione..Semmai a confonderla ulteriormente...