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Il Governo sull’INPS si gioca l’accoppiata

Commissario Pasquale Tridico Sub Commissario Francesco Verbaro (a cura della Unione Sindacale di Base)

di Redazione - martedì 26 febbraio 2019 - 3896 letture

In perfetto stile da prima, seconda e terza repubblica, i due partiti di governo si sono spartiti la tolda di comando dell’INPS: al M5S è andata la poltrona di commissario e futuro presidente, complice probabilmente anche il salvataggio di Salvini dal processo sul blocco degli sbarchi della nave Diciotti, mentre la Lega si è intestata la poltrona di sub commissario e futuro vice presidente, funzione coniata per l’occasione e non prevista dal DL 4/2019 che ha rivisto la governance dell’Istituto.

Ad oggi, tuttavia, il decreto di nomina risulta fermo al ministero dell’economia in quanto ci sarebbero problemi sul compenso dei due commissari, che dovrebbero spartirsi equamente lo stipendio percepito in precedenza da Boeri, pari a 103mila euro annui, mentre la norma predisposta dal ministero del lavoro lascerebbe margini d’interpretazione per un raddoppio della spesa. Rimane, quindi, un velo d’incertezza sulle scelte adottate dal governo e la nave INPS continua la navigazione senza comandante.

Speriamo siano superati quanto prima gli ennesimi problemi che indicano quanto approssimativa e sprovveduta sia l’azione del governo. L’INPS ha bisogno di una guida stabile per recuperare credibilità ed efficienza, dopo quattro anni in cui i servizi sono peggiorati così come risultano aggravate le condizioni di lavoro all’interno dell’Ente.

La riforma della governance disegnata dal governo ha cancellato due importanti requisiti richiesti in precedenza per la funzione di presidente dell’Istituto: capacità manageriale ed esperienza diretta maturata sul campo. Solo così è stata possibile l’individuazione di Pasquale Tridico quale futuro presidente dell’INPS. Ora quello che importa è segnare una discontinuità con il passato, agendo innanzitutto sul ruolo della segreteria unica tecnico-normativa, che nel corso del mandato di Boeri ha occupato spazi che sono della tecnostruttura e del direttore generale.

A tale proposito appare quantomeno inopportuno l’interpello pubblicato con messaggio Hermes N. 727 del 22 febbraio scorso, con il quale si cerca personale per le esigenze della segreteria unica connesse alla nomina del Consiglio d’Amministrazione. Sembra che il “potente” segretario, così viene definito dalla stampa il dirigente che è stato per quattro anni braccio destro di Boeri, voglia posizionare persone di fiducia nella segreteria del CdA così da poter controllare l’organo di governo e continuare contemporaneamente ad invadere il campo di quello deputato alla gestione. L’interpello dovrebbe essere immediatamente bloccato. Se Tridico non partirà da questi temi, segnando una discontinuità con il passato, vorrà dire che lo spettro di Boeri continuerà ad aleggiare sull’Istituto, con il sostegno delle altre pedine posizionate al posto giusto dal professore della Bocconi.

Saremo attenti osservatori delle scelte del commissario e del sub commissario, che speriamo d’incontrare al più presto non solo per un formale saluto ma per un concreto scambio di opinioni. Nel frattempo auguriamo loro buon lavoro.


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